Mazara, buona affluenza alle urne ma vi è il rischio della vergognosa prassi del controllo del voto

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Maggio 2014 15:59
Mazara, buona affluenza alle urne ma vi è il rischio della vergognosa prassi del controllo del voto

Un primo aggiornamento circa l'affluenza degli elettori mazaresi nei 50 seggi elettorali fa registrare alle ore 12 il 20,18% le Amministrative ed il 20.94 per le Europee. Per le Amministrative alle ore 12

avevano votato 8.719 mazaresi (i cittadini mazaresi aventi diritto al voto per le Amministrative sono 43.208, 22.074 donne e 21.134 uomini).

 

Per le Europee alle ore 12 avevano votato in 8.708 (inferiore il numero degli aventi diritto al voto per le elezioni europee: 41.576, di cui 21.397 donne e 20.179 uomini).

Analizzando l'affluenza, sempre alle ore 12, nel dettaglio delle 50 sezioni emerge quanto segue.

La sezione dove si è registrata la maggiore percentuale di affluenza è la n.47 ubicata presso la Scuola Elementare "Castiglione" di via Santa Gemma: 34,82% per le Europee (su 1.028 elettori iscritti avevano votato in 358) e 34,46 per le Amministrative (su 1.039 elettori avevano votato in 358).

La sezione dove si registrata la minore affluenza è stata la n.33 ubicata nella Scuola Elementare "Bonsignore" di via Grazia Deledda: 12,11% per le Europee e 12,02% per le Amministrative (in questa sezione hanno votato in 106 su 875 elettori iscritti per le Europee e 882 per le Amministrative). Il prossimo aggiornamento circa l'affluenza alle 19 degli elettori dovrebbe essere fornito dopo le 19,30. Vi terremo aggiornati.

Purtroppo però anche in questa domenica di elezioni Amministrative, così come avvenuto per le precedenti, si assiste, volendo minimizzare il fenomeno, ad un cattivo malcostume e cioè la presenza di rappresentanti delle liste e "caporali" e "mandarini" davanti a molte sezioni pronti ad indirizzare, in maniera subdola, al voto elettori ancora indecisi su chi votare; in alcuni casi si potrebbe trattare anche di una sorta di pressione psicologica sugli elettori in procinto di recarsi nelle sezioni dove iscritti. Inoltre davanti agli edifici scolastici dove allestite le sezioni si è registrata la distribuzione di "santini" (vedi foto 2: scuola cittadina dove ubicate sezioni).

In questo scenario rischia di ripetersi, purtroppo, anche la vergognosa prassi del controllo del voto degli elettori, cioè emissari dei candidati che controllano i voti nelle sezioni per verificare la corrispondenza coi voti promessi. 

Una iniziativa per sostenere i liberi cittadini al fine di evitare la vergognosa prassi del voto controllato e per garantire la segretezza del voto è quella lanciata qualche mese fa da "Libero Futuro", la rete delle Associazioni antiracket siciliane "Libero Grassi".

Ecco il messaggio lanciato da Libero Futuro: "La nostra libertà di voto oggi costa appena 50€. Se in Italia, e soprattutto in terra di mafia, i cittadini fossero effettivamente liberi di votare per chi vogliono, la qualità degli eletti sarebbe certamente migliore. Da tempo denunciamo questa vergognosa realtà ma nessuno prende provvedimenti; evidentemente il controllo del voto torna utile a molti. Abbiamo anche scritto al Presidente Napolitano nel marzo del 2012 ma non abbiamo ricevuto risposta".

L'Art. 48 della Costituzione fra l'altro stabilisce che: il voto è personale ed eguale, libero e segreto... Ma in Italia il voto non è segreto a causa di un sistema di scrutinio che consente ai candidati di effettuare un controllo pressocché assoluto.

"A conferma di quando andiamo dicendo –si legge nella nota di Libero Futuro- è giunta di recente la "testimonianza" di Pietro Polizzi, mafioso di Campobello di Mazara TP, che in un'intercettazione spiegava alla madre: "Mi devono dare il numero di sezione e la scuola dove vanno a votare. Appena non spuntano (i voti e le preferenze) lo vedo, non si può scappare. Non è che mi possono dire sì e poi non vanno a votare".

Per essere eletti talvolta sono sufficienti 4 o 5 preferenze a seggio; per cui, conoscendo il numero del seggio dell'elettore i malfattori potranno facilmente controllare se la promessa del malcapitato cittadino è stata mantenuta.

Gli anni scorsi questo problema fu posto da alcuni politici e parlamentari regionali (Arcuri, Ferro e Orlando) che predisposero un disegno di legge che modificava il metodo di scrutinio unificando i seggi e rendendo impossibile il collegamento fra l'elettore ed il suo voto; ma la loro meritoria iniziativa fu ignorata.

Da allora la situazione è peggiorata progressivamente e nessun altro si è posto il problema. Il controllo del voto era già in uso nella prima repubblica e Nanni Moretti ne "Il portaborse" ne spiegò il sistema in uso a quei tempi. Anche in diverse intercettazioni di mafiosi si parla spesso di compravendita dei voti.

Francesco Mezzapelle

25-04-2014 17,45

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