A pochi giorni dall'incendio del portone della "Chiesa del Miracolo" di via Casa Santa, provocato dal fuoco appiccato da qualche vandalo (per utilizzare un eufemismo) di un cumulo di stracci, non si arresta il flusso dei vestiti vecchi e altra spazzatura indifferenziata abbandonata nelle adiacenze della stessa chiesa (vedi in copertina foto scattata qualche ora fa). "Forse a qualcuno da fastidio la nostra attività sociale in favore dei bisognosi? O si tratta di pura inciviltà, corroborata dal fatto che quell'angolo tra via Casa Santa e via Gobetti è un angolo oscuro e comodo per liberarsi dagli stracci accumulati in casa?".
Si chiedono alcuni rappresentanti degli organismi diocesani che operano nell'edificio che ospita la Caritas Diocesana, la Fondazione San Vito Onlus e il Centro Operatori di Pace. Nell'edificio si svolgono attività importanti come la mensa per i poveri che ogni giorno accudisce decine di persone, o le attività di doposcuola e di ricreazione per i giovani tunisini. La prossima settimana in quella stessa sede si terrà un "Summer Course per il dialogo interreligioso" e saranno ospitati studenti e docenti universitari provenienti anche dalla Tunisia.
"Provvederemo a collocare una telecamera anche sul retro della chiesa -ci dicono i responsabili della struttura- ma chiederemo un incontro col Sindaco per essere supportati almeno con la pulizia della zona e una miglior sorveglianza da parte delle forze dell'ordine. Lavoriamo per il bene e la crescita civile e culturale di questa città, ma è necessario ci sia una sinergia con la pubblica amministrazione". Bisogna dire che nell'area circostante l'edificio, e in quella zona in generale, è evidente un certo degrado, sporcizia lungo le strade, vegetazione selvaggia ai lati della strada, vedi anche la parte retrostante, in via Fratelli Cervi, dei locali, ormai abbandonati da qualche decennio, dell'ex consorzio agrario ove anche lì cittadini incivili scaricano vestiti vecchi e rifiuti di ogni genere.
Francesco Mezzapelle