Mazara, 60 anni di sacerdozio di don Giuseppe Ponte

Padre Ponte: "Io, finestra aperta per scoprire ciò che Dio ha compiuto"

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Settembre 2024 10:18
Mazara, 60 anni di sacerdozio di don Giuseppe Ponte

«Grazie al Signore per i miei 60 anni di sacerdozio. Talvolta mi fermo a ripensare alla mia vita, in particolare a quella di sacerdote, e scopro di essere solo una “finestra”, un po’ malridotta, ma aperta che vi invita a guardare dentro questi 60 anni di sacerdozio e scoprire tutto quello che Egli ha compiuto». È questo uno dei passaggi della lettera di ringraziamento scritta da don Giuseppe Ponte che ha raggiunto i 60 anni di sacerdozio.

Giovedì 29 agosto, in chiesa madre a Marsala, il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella ha presieduto la santa messa per l’anniversario, presenti anche il Vescovo emerito monsignor Domenico Mogavero, il presbiterio della Diocesi e gli amministratori comunali di Mazara del Vallo e Marsala. «Sono confuso dinnanzi a quanto ha fatto in me il Signore durante tutti questi anni segnati dalla sua fedeltà, non sempre dalla mia, nelle varie tappe della mia vita sacerdotale nei vari servizi pastorali», ha scritto ancora don Ponte.

Don Giuseppe Ponte, quando venne ordinato il 19 luglio 1964 nella chiesa madre di Marsala, avrebbe dovuto compiere 23 anni dopo un mese. A ordinarlo fu il Vescovo monsignor Giuseppe Mancuso e don Ponte fu il primo presbitero che il Vescovo ordinò nel suo episcopato. Nei decenni di servizio alla Chiesa, don Giuseppe Ponte ha ricoperto diversi incarichi. È stato Vicario generale con i Vescovi monsignor Emanuele Catarinicchia e monsignor Calogero La Piana, è stato rettore del Seminario, assistente spirituale di numerosi movimenti cattolici e poi per 15 anni è stato parroco nella chiesa madre di Marsala.

Nella lettera di ringraziamento don Giuseppe Ponte cita tutti, dai sindaci, alla sua famiglia, ai suoi nipoti, ai confratelli sacerdoti e a tutti coloro sono stato al suo fianco in questi anni. «Un grazie grande va alla donna speciale che mi ha dato la vita – scrive – mia madre, donna semplice e stupenda che ha stampato in me quel carattere che ha fatto la mia fortuna…».

Fonte: Diocesi

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