MARSALA – Relazione della commissione d’Inchiesta sull’ATO TP1 Terra dei Fenici

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
15 Novembre 2013 11:45
MARSALA – Relazione della commissione d’Inchiesta sull’ATO TP1 Terra dei Fenici

La Commissione d'inchiesta sull'ATO TP1 Terra dei Fenici è scaturita dalla volontà unanime del Consiglio Comunale di conoscere i motivi che hanno portato all'aumento spropositato dei costi del servizio raccolta rifiuti. La Commissione ha iniziato a lavorare il 30 luglio scorso per tre mesi circa esaminando tutta la documentazione relativa al servizio in oggetto ed è pervenuta alle considerazioni che verranno espresse nella presente relazione.

In premessa si sottolinea che la documentazione in possesso della Commissione, rispetto a quella richiesta all'ATO e all'Amministrazione Comunale, era incompleta in particolare rispetto ai bilanci ATO, all'analisi dettagliata dei costi e dei ricavi nonché delle relative fatture emesse e ricevute, il cui diniego è stato giustificato con nota Prot. N.2317 del 29/10/2013 a firma del Presidente del Collegio dei Liquidatori ATO Dott. Antonio Provenzano con motivazioni alquanto risibili.

Altrettanto censurabile è risultato essere il comportamento del Dirigente del Settore S.P.L. Ing. Francesco Patti che non ha messo a disposizione della Commissione parte dei documenti richiesti.

Atteggiamenti che fanno sorgere seri dubbi perché qualora, come sempre è stato riferito da ATO e Amministrazione, fosse tutto in ordine non se ne comprenderebbe la ratio.

Nel merito, la Commissione ha rilevato che il costo del servizio, meglio sarebbe dire disservizio, a Marsala è praticamente il doppio rispetto ai costi sostenuti nel 2006 con la gestione in-house..

Che ciò possa essere la conseguenza del modo in cui si è addivenuti alla gara d'appalto, all'aggiudicazione e all'assegnazione del servizio ad Aimeri Ambiente, dagli strani intrecci societari, alle anomale clausole del contratto di servizio in rapporto al CSA ed al bando di gara che di fatto ne hanno snaturato a danni dell'ente ATO gli obblighi contrattuali da parte della società appaltatrice, è una ipotesi che emerge forte dalla verifica dei pochi documenti che questa Commissione ha avuto modo di ottenere.

In premessa va osservato che l'intero sistema del servizio rifiuti, contrariamente agli originari obiettivi previsti dal bando di gara che indicavano un servizio integrato di raccolta rifiuti porta a porta differenziato, appare, anche per le modalità in cui è stato fin dall'inizio messo in atto, orientato ad una raccolta "non differenziata" così da far esplodere verso l'alto i costi che nel 2006 erano pari a circa otto milioni di euro, aumentati nel 2007, in prossimità dell'assegnazione dell'appalto, a circa dieci milioni di euro l'anno per arrivare con l'ATO1 Terra dei Fenici all'incredibile somma di 15 milioni di euro l'anno.

Relativamente alle procedure di appalto ed aggiudicazione del servizio, questa Commissione ritiene poco chiari e degni di ulteriore verifica i passaggi che hanno portato Aimeri Ambiente ad ottenere l'appalto il cui contratto, incredibilmente, non ha previsto la rescissione in caso di scioglimento dell'Ente ATO.

La gara è stata aggiudicata ad una ATI (associazione temporanea di imprese) costituita da AMIA (capofila), AIMERI Ambiente s.r.l., ASPICA a.r.l. e Trapani Servizi.

Ma esattamente un mese dopo la firma del contratto da parte dell'ing. Colimberti, l'AMIA e l'ASPICA decidono di rinunciare e si defilano dall'ATI che a questo punto rimane composta da Aimeri Ambiente che diventa capofila e Trapani Servizi.

E qui iniziano ad evidenziarsi strani passaggi e situazioni che non sembrano giuridicamente e legalmente corretti.L'ASPICA, con sede a Cusago (MI) il cui Amministratore Delegato è un ingegnere di Alcamo, delega il fratello del Presidente della Holding Biancamano S.p.A., il quale detiene il controllo della Aimeri Ambiente s.r.l., .alla rescissione dell'accordo sull'ATI e alla rinuncia dell'appalto.Al caso Aspica si aggiunge il caso Trapani che presenta forti dubbi di conflitto di interessi poiché il Comune è uno dei due soci di maggioranza, l'altro è il Comune di Marsala e controlla al 100% la Società Trapani Servizi, che si è aggiudicata la gara in ATI con Aimeri .Il Comune di Trapani quindi, socio dell'ATO1 Terra dei Fenici è al tempo stesso stazione appaltante e appaltatore, controllore e controllato e stabilisce, per mezzo dell'ATO1, le condizioni che la sua controllata Trapani Servizi, accetta e sottoscrive.Il Comune di Trapani, che come noto è da sempre contrario alla politica dell'ATO, riesce incredibilmente a far inserire nel contratto di stipula, a gara assegnata e quindi con termini immodificabili essendo Trapani Servizi e Aimeri vincitori in ATI, la clausola con cui si assegna a Trapani Servizi la quota del 24% del totale del contratto ATO, e che svolga il servizio rifiuti direttamente per conto del Comune di Trapani a cui riferisce sia per l'organizzazione del servizio che per la liquidazione diretta degni oneri.In pratica, Trapani Servizi sembrerebbe servita ad Aimeri per aggiudicarsi l'appalto e al Comune di Trapani garantirsi di restare fuori dal contratto.Questi termini e questi accordi contrattuali non appaiono previsti dal bando di gara e dal CSA poiché secondo il bando di gara l'ATO1 avrebbe dovuto gestire tutto il servizio e poi corrispondere ad Aimeri il quantum complessivo.

Sarebbe stata poi Aimeri a provvedere a stornare a Trapani Servizi la parte di competenza per il servizio in quota parte.

Questa Commissione non è riuscita a trovare elementi giuridici e legali che possano giustificare tale procedura.Altro elemento che è appare come un ingiustificabile gravame economico a carico della collettività è il calcolo della base d'asta a corpo e non calcolato per quintale, risultando così vincolante per l'ente ma non per l'azienda che peraltro non risulta abbia mai effettivamente svolto il servizio secondo le linee guida del CSA.Né si può considerare esaustiva l'affermazione dell'ing Alestra nella commissione del 19/09/2013:<<..che per comprendere la situazione c'è necessità di una lettura "combinata" di bando di gara, linee guide dell'assemblea dei soci, capitolato, offerta e contratto>>.Tutto ciò appare contrario a qualsiasi normativa di legge che prevede "trasparenza" e chiarezza e soprattutto coerenza tra bando di gara e contratto.

Cosa, che non appare nel caso di ATO/AIMERI.Da ciò si deduce che nel caso di Marsala, ma la cosa è a fattor comune con gli altri comuni eccetto Trapani che incredibilmente è stata esonerato senza una decisione di assemblea e soprattutto in violazione alle procedure d'appalto, i costi siano lievitati oltremisura ed in modo ingiustificato ed ingiustificabile. Ciò è dimostrato dai numeri che nessuno fin qui ha mai saputo/voluto precisare.La Città di Marsala "produce" mediamente 115 tonnellate di rifiuti al giorno per complessivi 43 mila tonnellate all'anno.Passiamo ai dati aggiornati a Settembre 2013 (Piano economico previsionale per svolgimento del servizio di gestione integrata dei rifiuti):- Spazzamento 1.870.000,00 Euro- Costo Raccolta e trasporto indifferenziato 2.633.000,00 Euro- Costo Raccolta Differenziata 3.034.000,00 Euro;- Costo d'uso del capitale 1.604.000,00 Euro;- Costi di gestione 486.000,00 Euro;- Costi comuni diversi 76.000,00 Euro;- Costo d'uso del capitale (Discarica – Investimenti) 362.000,00;- Trattamento, smaltimento (con trasporto fuori provincia RSU) 2.189.000,00 Euro;- Costo trattamento e riciclo al netto proventi da raccolta differenziata 477.000,00 Euro;- Costo totale del servizio comprensivo di IVA 14.030.000,00 Euro;- Costi amministrativi dell'accertamento della riscossione e del contenzioso 1.101.000,00.Si evince che il costo complessivo del Servizio ammonta a €.

15.132.000,00 a cui andrebbero sommati i 2 milioni di euro previsti per il costo del personale (ex N.U.) che è rimasto a carico del Comune.Nel 2012 la quantità totale di rifiuti prodotti dal Comune di Marsala è di: - 43mila tonnellate di cui 30mila tonnellate ad un costo di 2.127.000,00 per discarica;- 5 mila tonnellate organico per compostaggio ad un costo di 465.000,00 Euro;- quantità in impianto verde (rifiuti biodegradabili) 2.700 tonnellate ad un costo di 135.550,00 €;- quantità ingombranti 235.000 quintali ad un costo di € 42.000,00;- vetro e metallo da separare 1.273.000 tonnellate (costo per separare € 98.000,000 – entrate € 54.000,00;- PLASTICA da pressare 638.000 quintali al costo per pressatura 22.407,00 - ENTRATE 127.528,00 €;- CARTA 2.744.000 quintali – ENTRATA € 167.000,00;- LEGNO 2.211.000 quintali – ENTRATE € 43.900,00.Secondo quanto risulta nel CSA e nel contratto d'appalto, Aimeri avrebbe dovuto garantire la raccolta porta a porta per le sole utenze domestiche, entro il secondo anno a tutte le utenze domestiche e non domestiche complessivamente al 50% della popolazione e entro il primo trimestre del terzo anno effettuare il servizio porta a porta, come da piano d'ambito, a tutto il territorio comunale.Ma come è dimostrato dai fatti e dalla storia di questi anni, niente di tutto ciò è mai stato messo in pratica.Così come risulta incontrovertibilmente, il fatto che altri servizi previsti dal CSA non sono stati effettuati e altri, quali la pulizia delle strade comunali e lo sfalcio dell'erba lungo le strade, effettuato solo nel centro storico e peraltro, saltuariamente.Non sono state valutate eventuali possibili economie nel momento in cui sono stati ricollocati i cassonetti (2001) o sono state realizzate le pseudo isole ecologiche estive o non sono mai stati tolti i cassonetti nei quartieri popolari.Il Dirigente del Settore S.P.L.

Ing. Patti, durante la seduta di Commissiione del 17/09/2013, interpellato risponde:<<.......che possibili economie sono state richieste ma non so con quale risultato perché, come nel caso delle penali richieste dai Comuni, vi deve essere prima un contraddittorio tra ATO e Aimeri; tra l'altro il contratto "a corpo" complica le cose, perché è un contratto di prestazione con un corrispettivo fisso, mentre nel caso si fosse stipulato un contratto "a misura" ci sarebbero delle singole prestazioni con un costo specifico>.:Altra criticità emersa è che elemento qualificante dell'offerta tecnica specificata nel capitolato speciale d'appalto erano le isole ecologiche computerizzate con possibilità, da parte dei cittadini, di usufruire dello sgravio fiscale.Le campagne informative che prima costavano € 1.600,00 al mese, oggi con incarico fiduciario sono state affidate all'Agenzia "Communico" non si sa a quali costi che, come tutti gli allegati ai bilanci non sono stati volutamente forniti alla Commissione nonostante le ripetute sollecitazioni.Ed allora, come, chi e per quali strani interessi non coincidenti con quelli della popolazione ha fatto si che si sia giunti ad un costo complessivo di 15 milioni l'anno senza peraltro avere alcun beneficio potendosi dire con certezza, se è vero come afferma l'ATO e l'Amministrazione comunale la raccolta differenziata ha valori percentuali intorno al 50%, i ricavi denunciati ammontano per il 2012 a circa 357.000 euro ?Non è difficile a questo punto poter ipotizzare che tutta l'operazione portata da ATO1 Terra dei Fenici, sia fortemente inquinata da dati non reali e che i costi del bando di gara, così come le procedure seguite all'aggiudicazione, possano essere il risultato di accordi trasversali a tutto danno della cittadinanza.In sede di audizioni dei vari soggetti interessati, Dirigente comunale, ing.

Patti, i liquidatori e dell'ex AD Alestra sono emersi peraltro criticità inspiegabile che aggravano, qualora ce ne fosse la necessità, il quadro complessivo del problema rifiuti.

A differenza di quanto dichiarato sia da ATO e da Amministrazione Comunale, dal 2011 al 2012 si è avuta una drastica diminuzione degli introiti derivanti dalla differenziata. Si è passati da un importo già "minimale" rispetto alle percentuali di raccolta dichiarate, di 420.000 euro a 357 mila.Per capire meglio la problematica e il non rispetto del CSA da parte di Aimeri, questa doveva garantire la raccolta differenziata pari al 30,82%.Percentuale che incrociando i dati non risulta essere stata mai raggiunta.

Eppure, la penale di 0,5% per ogni punto in meno. Inoltre la penale da applicare sotto il 25% è prevista nel 7,5% del costo contrattuale.A regime la raccolta minima "contrattuale" era prevista al 35,9% con la previsione di 1% di penale per ogni punto in meno di differenziata e del 10% del costo qualora la differenziata scendeva al di sotto del 30%.Nel 2011 la raccolta differenziata, a Marsala, si è attesta molto al di sotto del 24%..Dagli atti ricevuti non risulta che l'ATO1 Terra dei Fenici abbia mai applicato alla Società Aimeri le penali previste.D'altra parte, per quelle penali che l'Amministrazione Carini a suo tempo decise di applicare autonomamente non è stato possibile avere conferma dell'effettiva ricaduta su Aimeri stante il rifiuto da parte di ATO1 Terra dei Fenici di trasmettere la documentazione contabile per la verifica.Il dubbio è che a consuntivo, ciò che teoricamente sarebbe stato detratto dai pagamenti mensili, sia poi stato aggiunto nel computo complessivo di fine esercizio finanziario.Insomma, rimane il dubbio che anche quelle sanzioni disposte dall'Amministrazione Carini alla fine non siano state applicate realmente.Al riguardo si precisa che l'Ing.

Alestra, già Amministratore dell'Ato e attuale RUP dell'Ato, ha ricevuto un avviso di garanzia, in quanto, in base alle accuse, non avrebbe applicato le penali richieste dai Comuni in cambio di assunzioni. Nonostante ciò, lo stesso ha mantenuto fino ad oggi l'incarico di RUP dell'Ato.Non ci si è dotati, in questi anni, di discariche autonome e impianti di compostaggio pubblico. Ciò avrebbe comportato sicuramente delle economie, non dimenticando le spese di trasporto che incidono per l'intero ambito a circa un milione di euro annui.Altra criticità emersa, rispetto alla quale la Commissione è in attesa di chiarimenti da parte del Segretario Generale, è la singolare situazione di un Revisore dei Conti contestualmente presente all'Ato e al Comune di Marsala.Anche la previsione di raccolta differenziata del vetro con il metallo appare, da una lettura delle carte, inspiegabile se non finalizzata alla previsione di appaltare tale servizio ad azienda terza.

Inoltre prima dell'appalto la raccolta del vetro avveniva tramite le campane di vetro e non c'era quindi il costo per la separazione del vetro e del metallo.Poco chiara appare la vendita dei mezzi comunali all'Aimeri per un costo di circa 500 mila euro. In base al Capitolato Speciale d'Appalto vi doveva essere un contraddittorio tra un tecnico del Comune e un perito dell'Aimeri; vi è stato invece un contraddittorio tra un perito dell'ATO e un perito dell'Aimeri. La vendita dei mezzi doveva avvenire entro 30 giorni , invece, è avvenuta dopo circa due anni e le spese di manutenzione dei mezzi sono rimaste a carico del Comune.Non conosciamo il prezzo di acquisto di tali mezzi in quanto i dati non ci sono stati forniti nonostante le ripetute sollecitazioni.

Il servizio di riscossione, oggi appaltato all'AIPA per un costo di circa un milione di euro annui per il Comune di Marsala, veniva precedentemente gestito in-house con evidente risparmio per l'Ente.Per quanto riguarda la gestione ATO1 terra dei Fenici si ritiene dover sottolineare, per la gravità delle affermazioni, quanto riferito dal Presidente dell'ADOC invitato per un'audizione nella seduta della Commissione del 24/09/2013.Il Presidente ADOC riferisce che al momento dell'aggiudicazione della gara d'appalto all'Aimeri "sono" stati fatti pervenire 5 distinti elenchi di personale che doveva essere assunto e della presenza (in sede di gara) di due individui, di cui non riferisce i nomi, che avrebbero dovuto gestire il servizio in subappalto.Per ultimo, sempre riguardando la gestione ATO non si può sottacere come, alle asserite difficoltà economiche della Società Aimeri, l'ATO si sia sostituito alla società Aimeri nel pagamento dei fornitori a cominciare dalla Società ERG di proprietà della famiglia Adamo a decorrere dal mese di giugno 2012, cosa che prima non avveniva.Per quanto riguarda la situazione contrattuale, emergono chiaramente situazioni di criticità tali da poter richiedere la rescissione contrattuale del contratto di servizio con Aimeri Ambiente per continue e persistenti violazioni al CSA.In conclusione, pur non avendo potuto avere accesso, per decisione dei liquidatori dell'ATO e del dirigente Patti, alla completa documentazione richiesta, la commissione ha rilevato elementi di criticità tali che le imporrebbero di continuare i lavori di inchiesta.Pertanto la Commissione propone al Presidente del Consiglio Comunale di procedere alla convocazione di un Consiglio Comunale straordinario sull'argomento al fine di approvare un ordine del giorno che inviti l'Amministrazione di Marsala a rescindere il contratto con L'ATO1 Terra dei Fenici per gravi ed insanabili violazioni al contratto di servizio stipulato tra Comune ed Ente.

Attesa la rilevanza delle problematiche emerse ed evidenziate, si trasmette alla S.S. per i provvedimenti del caso.Distinti saluti

Michele GANDOLFO (Presidente)Giuseppe CORDARO (Vice Presidente)Michele ACCARDIAntonio AUGUGLIAROGiuseppe CARNESELeonardo Alessandro COPPOLAMichele DE MARIA Nicola FICIArturo GALFANOLuigia INGRASSIAEleonora MILAZZOGiuseppe MILAZZO

(Comunicato Stampa)

15/11/2013

{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza