Lavori Ospedale Ajello- Burocrazia e Politica di traverso

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Maggio 2013 06:00
Lavori Ospedale Ajello- Burocrazia e Politica di traverso

Il prossimo 16 maggio il Tribunale di Trapani si esprimerà in merito al ricorso presentato dalla ditta Sigenco Spa di Catania, aggiudicataria dei lavori relativi all'ospedale "Abele Ajello", contro la risoluzione del contratto d'appalto avvenuta lo scorso 4 aprile da parte del Commissario straordinario , Fabrizio De Nicola, il quale aveva giudicato "inadempiente la stessa impresa che dopo due mesi dalla consegna dei lavori, il 6 febbraio, nonostante le ripetute sollecitazioni dell'Asp, non aveva proceduto all'avvio dei lavori".

La Sigenco ha invece giudicato illegale la decisione dell'Asp in quanto in contrasto con le nuove normative introdotte dal Decreto Sviluppo Italia dello scorso ottobre e che tutelano le aziende che in un momento di crisi; ricordiamo infatti che la Sigenco lo scorso 30 novembre aveva avviato una procedura di concordato preventivo al Tribunale di Catania e pertanto il venir meno del contratto con l'Asp causerebbe un danno alla stessa società che sta cercando di vendere un ramo industriale. Dall'Asp di Trapani, attraverso l'ing.

Francesco Costa responsabile dell'Ufficio Tecnico e progettista dei lavori di ristrutturazione del nosocomio mazarese, sono arrivate rassicurazioni circa l'impegno a far si che non venga perso il finanziamento europeo di 32 milioni di euro, ciò avverrebbe qualora i lavori fossero finiti dopo il 31 dicembre 2015. Nel caso il Tribunale di Trapani rigettasse il ricorso della Sigenco si aprirebbero due scenari: innanzitutto l'Asp chiederebbe alla ditta seguente nella graduatoria della gara di appalto, la ConsCoop di Forlì, di eseguire i lavori, alle stesse condizioni della Sigenco però.

Qualora questa via non andasse a buon fine l'Asp sarebbe costretta ad indire una nuova gara di appalto. Ovviamente i tempi si stanno ulteriormente allungando, ed in molti, rappresentanti della società civile mazarese ma anche operatori del settore, seppur non lo dicono pensano che questi intoppi burocratici-legali siano stati preventivati ad hoc per non permettere il completamento dell'opera prima del 31 dicembre 2015. Duro in questo senso l'attacco dell'Istituto "Il Duemila" presieduto dall'avv.

Nicolò Vella il quale da sindaco fu uno dei maggiori assertori della nascita, alla fine degli anni '60 dell'ospedale "Ajello" divenuto negli anni punto di riferimento della sanita provinciale: "l'Ospedale Abele Ajello –si legge nella nota de "Il Duemila"- non può evaporare nel nulla, come la struttura ultramoderna del polo oncologico che doveva essere la prima in provincia e di cui nessuno più si interessa e parla, mentre a Trapani si va avanti per costruire l'altro polo provinciale. Diventano sempre più preoccupanti, i mesi e i giorni che passano, senza il via dei lavori all'Abele Ajello.

Bisogna evitare che il futuro sia una incognita. Non si può essere silenti ad una politica di implicazioni barocche che contraddistinguono l'autorità competenti. Un modo, il loro, di non volersi confrontare con la realtà. Cosa sta succedendo – si è interrogato Vella- non si può accettare che nessuno ha qualcosa da dire, da suggerire, da proporre. La soluzione da dare non risparmia nessuno, né l'Asp di Trapani, né l'assessorato regionale, né il sindaco unico responsabile, per legge e tutela della funzione pubblica della sanità cittadina, né forze sociali e politiche, poco reattive.

La città di Mazara rischia di scivolare sempre più nella perdita del proprio ospedale a causa dell'inosservanza alla tempistica comunitaria. A seguire la vicenda vi è anche il vescovo della Diocesi, mons. Domenico Mogavero, il quale ha sottolineato: "vi è una serie di intoppi burocratici –ha affermato- Siamo sull'orlo del baratro, non credo che ci sia un disegno a tavolino per chiudere definitivamente l'ospedale "Ajello" ma certamente sembra un'opera maledetta". E la politica nel frattempo cosa fa? Sembra che le speranze che la questione venga presa in mano dal Governo regionale passi attraverso l'iniziativa del locale Movimento 5 Stelle che attraverso Sergio Tancredi, in qualità di deputato regionale, ha presentato un interpellanza al governatore Rosario Crocetta ed all'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, stigmatizzando la deficitaria situazione sanitaria mazarese.

Tancredi nella sua interpellanza ha chiesto a Crocetta e Borsellino di intervenire: sulla questione dei lavori, ancora non partiti a causa di intoppi burocratico-legali fra l'Asp di Trapani e la ditta Sigenco di Catania; sul mancato funzionamento della sala operatoria presente nell'area di emergenza urgenza di via Livorno, struttura vicaria dell'"Ajello"; infine sul mancato trasferimento del poliambulatorio di via Tranquillina nei vicini locali ex Inail presi in affitto dall'Asp da circa un anno.

Già nei giorni scorsi gli attivisti del meetup del M5S di Mazara del Vallo avevanio richiesto un intervento del governo regionale per garantire un'efficiente assistenza sanitaria ai 55.000 cittadini mazaresi. Ma ci chiediamo dove sia finito l'impegno dell'ex assessore regionale Massimo Russo, cittadino mazarese che aveva tanto propagandato l'acquisizione del finanziamento di 32 milioni di euro per l'Ospedale? E' stata forse sua l'idea di allocare, prima della chiusura dell'ospedale "Ajello", i reparti mazaresi nei due ospedali di Castelvetrano e Marsala, due contenitori da riempire con forze fresche in una logica "post Giammarinaro" nella gestione della sanità provinciale, magari sacrificando sull'altare, considerata l'assenza di importanti riferimenti politici, il territorio mazarese.

Comprendiamo che la patata sia bollente anche per il sindaco Nicola Cristaldi che già guarda alle prossime Ammnistrative del 2014, chiaro che risulti più opportuno mantenere un profilo basso e moderatamente vicino alla direzione dell'Asp, ma chissà che questo non si riveli per lui un boomerang. Ma all'appello mancano le forze politiche importanti di centro destra che fanno capo al sen. Antonio D'Alì, forse qui prevale una "prospettiva trapanicentrica"? E il tanto impegnato centro sinistra, pardon il Pd mazarese, mostro a più teste alcune delle quali azionate da città viciniore, cosa fa? E' stato forse anch'esso coinvolto nella spartizione delle poltrone in alcuni organismi provinciali? La politica, non quella buona (difficile trovarne traccia negli ultimi decenni) ma quella che conta, è morta a Mazara del Vallo e la Città sta pagando il prezzo troppo alto di vedere perfino chiuso, dopo diversi uffici di servizio, anche il suo ospedale già fucina di eminenti primari e punto di riferimento per i cittadini non solo mazaresi ma dell'intera Valle del Belice.

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