L'ARS approva la manovra finanziaria. Per la prima volta anticipata la legge di bilancio dello Stato

Rimangono le tensioni tra Fi e FdI, Pd e M5s votano contro

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
21 Dicembre 2025 17:21
L'ARS approva la manovra finanziaria. Per la prima volta anticipata la legge di bilancio dello Stato

Per il terzo anno di fila, il governo di Renato Schifani porta a casa la manovra di stabilità senza lo spauracchio dell'esercizio provvisorio. Anzi, incassa due piccoli record: l'ha ottenuta prima di Natale come nei piani, ma soprattutto anticipando, per la prima volta, la legge di bilancio dello Stato, ancora al vaglio di Camera e Senato. Il prezzo pagato, però, dalla maggioranza è stato altissimo sotto il profilo delle tensioni, con Forza Italia che ha contestato al presidente dell'Ars Gaetano Galvagno di avere concesso troppo spazio a Pd e M5s e di avere disatteso con le modifiche ad alcune norme e lo stralcio di altre le aspettative di molti parlamentari azzurri.

Per cercare di stemperare gli umori neri, i maggiorenti del centrodestra, nelle dichiarazioni di voto finale, in aula hanno usato parole al miele per Schifani riconoscendogli il merito di avere costruito una finanziaria da oltre un miliardo che investe su imprese e occupazione, e per Galvagno che ha avuto capacità e pazienza a fare da regista a sala d'Ercole nonostante il fuoco amico e "il clima di odio", come il presidente aveva scritto in una messaggio in chat ai capigruppo alla vigilia del voto finale.

Di pessima manovra, invece, parlano Pd e M5s; le opposizioni hanno votato contro i documenti finanziari e hanno protestato con forza rispetto ai sospetti sussurrati da ambienti di Forza Italia di inciuci con FdI e Mpa per incassare qualcosa dalla finanziaria e mettere i bastoni tra le ruote a Schifani. Botte e risposte in aula alle quali non ha assistito il governatore che ha scelto di non presentarsi in aula per le battute finali della votazione, lasciando al vice presidente della Regione Luca Sammartino (Lega) e all'assessore all'Economia Alessandro Dagnino il compito di interloquire col Parlamento.

E Dagnino ha dovuto fare gli straordinari, costretto più volte a riscrivere le norme in un crescendo di mal di pancia, tensioni e confusione tra emendamenti, sub-emendamenti e tabelle. Trasmesso dalla giunta all'Ars con 28 articoli, il ddl di stabilità uscito dalla commissione Bilancio ne conteneva 134. Una manovra monstre, come l'ha definita il M5s per soddisfare gli appetiti famelici dei parlamentari di centrodestra. In aula però si è sgonfiata, arrivando a poco meno di 60 articoli. Le norme stralciate, tra cui molti ordinamentali, confluiranno in due appositi ddl, ma di queste se ne riparlerà a gennaio.

Fonte ANSA_Alfredo Pecoraro

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