Il fotografo mazarese Enzo Barracco espone a New York, nella sede dell’ONU

Della sua mostra dedicata al cambiamento climatico ne ha parlato con Stefano Vaccara de “La Voce di New York”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
27 Maggio 2022 07:14
Il fotografo mazarese Enzo Barracco espone a New York, nella sede dell’ONU

Al Palazzo di Vetro di New York in mostra alcune delle foto realizzate in Antartide e poi nelle Galapagos da Enzo Barracco, mazarese di nascita e cittadino del mondo, da anni trapiantato a Londra. Lo ha avvicinato Stefano Vaccara, mazarese anche lui, fondatore e direttore del giornale telematico “La Voce di New York”, che lo aveva intervistato già in occasione dell’uscita del suo libro “The nois of ice Antarctica” (La voce del ghiaccio Antartico), e di come avesse “virato” il suo obiettivo da quello della moda a quello di reporter naturalista e ambientalista.

Per me è un grande privilegio essere qui – spiega davanti agli scatti che simboleggiano l’emblema del “cambio climatico”. Spero che il mio lavoro – aggiunge - possa scaturire una sorpresa e ispirare qualche curiosità per il mondo naturale, in modo da creare un dialogo nuovo con la natura. Questo Palazzo, così prestigioso, è perfetto per comunicare questo tema”.

Enzo Barracco, che al momento sta lavorando a un libro sulle Galapagos, vive e lavora tra Londra e New York. Dopo una lunga carriera nell'industria della moda e del lusso, la sua attenzione si è spostata a temi legati alla sostenibilità con lo scopo di diffondere e aumentare la consapevolezza collettiva attraverso l'arte. Emigrato giovanissimo da Mazara, ha scoperto a New York la sua passione per la fotografia artistica e si è introdotto nel campo della moda, oggi la sua mission è risvegliare le coscienze umane, invogliando ogni individuo a rispettare e trattare la natura come un’opera d’arte, e lo fa attraverso la forza della fotografia negli angoli più remoti della Terra.

Per il fotografo mazarese, tutti siamo responsabili dei cambiamenti climatici in corso e per questo crede che ognuno di noi abbia “il dovere di fare qualcosa per la natura con le proprie abilità. Io faccio con la fotografia perché non ha bisogno di traduzione; arriva senza bisogno di didascalie o di spiegazioni. Una sola immagine, a volte, riesce a raccontare una storia molto complessa. Oggi, per esempio, i diplomatici che erano all’inaugurazione non avevano bisogno dei traduttori, ognuno di loro si fermava davanti alla foto che gli comunicava qualcosa e cominciava ad osservarla creando una connessione con il soggetto principale”.

(nella foto Enzo Barracco tratta da “La Voce di New York")

Salvatore Giacalone

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza