Ieri sera la Prima di “Sogno di una notte di mezza estate”, regia di Nicasio Anzelmo, ha stregato Segesta

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
27 Agosto 2016 11:01
Ieri sera la Prima di “Sogno di una notte di mezza estate”, regia di Nicasio Anzelmo, ha stregato Segesta

Su un palcoscenico ancora una volta vuoto, così come ormai ci hanno abituato molte delle compagnie che si esibiscono a Segesta, ieri sera la Prima di "Sogno di una notte di mezza estate" di W. Shakespeare, Regia di Nicasio Anzelmo, ha stregato e fatto ridere fino alle lacrime i tantissimi spettatori che non hanno voluto mancare all’appuntamento con il “Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2016”.

Sul palcoscenico quasi per una sorta di magia è stata così ricreata la fusione tra mondo mortale e mondo fiabesco, con re e regine, spiriti e fate che hanno dato vita a intrighi e sortilegi, fedeltà e infedeltà, sogni e realtà e dove alla fine ha prevalso il romanticismo e l'amore e tante buone risate grazie alla verve di Margherita Mignemi e a tutto il cast, nessuno escluso.

Margherita Mignemi , Plinio Milazzo, Massimo Giustolisi, Giuseppe Bisicchia, Elisabetta Alma, Giorgio Musumeci, Lucia Fossi, Giovanni Strano, Alessandro Burzotta, Marta Cirello, Michele Arcidiacono, Roberta Andronico, Luigi Nicotra, Irene Tetto, Pietro Casano.

Era davvero difficile far solamente immaginare un bosco e un mondo fiabesco in un teatro all’aperto così com’è quello di Segesta, ma la bravura degli artisti, assieme a chi ha curato la coreografia, Barbara Cacciato, i costumi, Nicoletta Sammartano, Mela e Rosa Rinaldi; Roberto Oliveri aiuto regista e poi lo stesso Nicasio Anzelmo, ci sono riusciti.

Le luci, le musiche, i suoni stessi della natura ricreati in modo perfetto hanno fatto il resto.

Non si può raccontare la serata e neppure la trama di “Sogno di una notte di mezza estate” bisogna solo venire a Segesta, accomodarsi e aspettare che lo spettacolo inizi e da questo momento in poi dimenticare la realtà.

Si replica stasera e domani a partire dalle 19,15.

 

Un giorno di pausa solamente e il 30 Agosto ancora eventi in Cartellone a Segesta.

 

Teatro Antico30 agosto, ore 19.15

GIULIO CESARE

di W. Shakespeare

Regia:NICOLA ALBERTO OROFINO

Con:

Alessandra Barbagallo, Egle Doria, Alice Ferlito, Cinzia Maccagnano, Carmela Buffa Calleo, Emanuele Puglia, Valerio Severino, Sebastiano Sicurezza

Scene:Federica Buscemi

Luci e fonica:Maria Grazia Pitronaci

Produzione: Etna ‘Ngeniousa - XXIin Scena

Note:

Forse uno dei più perfetti drammi politici mai scritti, Giulio Cesare di W. Shakespeare narra gli ultimi giorni di vita del dittatore, il suo assassinio, e le conseguenze politiche della congiura. Un testo denso di teorie, di dottrine e di realpolitik. Eppure l’autore sembra non esporsi mai.

La necessità di rappresentare questo straordinario dramma politico è del tutto evidente: esso potrebbe rispondere all’urgenza di analizzare i meccanismi (che spesso ci appaiono viziati)della politica di oggi,la quale affida sempre più spesso ruoli istituzionali importanti a star televisive, cantanti e subrette e che fa dell’avvenenza femminile uno strumento per far carriera.

Uno spettacolo che ha a cuore il dibattito sulla presenza femminile nelle istituzioni del nostro paese e il problema della democrazia paritaria. Le cause della scarsa rappresentanza femminile sono sicuramente anche storiche – le donne votano solo dal 1946 e solo da allora possono accedere a cariche pubbliche – tuttavia il regista è convinto che sulla cosa pesino di più ragioni culturali e sociali e pregiudizi che spesso non vengono nemmeno ammessi.

Sono queste le ragioni che hanno portato Nicola Alberto Orofino a scegliere proprio delle donne per interpretare il ruolo dei congiurati. L’uccisione del maschio/Cesare diventa un estremo atto di ribellione che sintetizza anni di dura lotta per la conquista delle pari opportunità; così come il suicidio di Cassio e Bruto e il passaggio del testimone a un nuovo maschio/Cesare, Ottaviano, attestano quanto ancora sia lunga e impervia la strada che conduce verso la piena realizzazione degli ideali di libertà e di democrazia,nel nostro paese di oggi come nell’antica Roma.

Teatro Antico31 agosto, ore 19.30

EDIPO RE

Da Sofocle

Drammaturgia e regia:CINZIA MACCAGNANO

Con:Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale

Scene e costumi: Monica Mancini

Musiche a cura di:Lucrezio de Seta

Assistente alla regia:Marta Cirello

Produzione:La Bottega del Pane

Note:

Quello di Edipo è il dramma della conoscenza, il dramma di un uomo vinto dalla fatalità. Egli prova ostinatamente a ribellarsi al fato, attraverso la ragione e la logica, attraverso interrogatori che cercano risposte utili e soluzioni al male della peste che infesta Tebe.Le sue domande, però, lo condurranno a una verità che finirà letteralmente per accecarlo. Edipo in realtà sa,ma ha dimenticato, e perciò intraprende un percorso dall’interno verso l’esterno che porterà lui e gli spettatori a riscoprire una verità nascosta, ma già orribilmente presente. Edipo appare in scena nel cuore della notte, ai piedi del talamo nuziale, tormentato da incubi, pensieri ed echi di voci di popolo in una Tebe preda di un malessere scuro, potente e vorace. Comincia così il suo viaggio dal buio dell’incomprensione alla luce terribile e impietosa della verità.

La scena, man mano che le informazioni si sommano e gli squarci sulla verità terribili si aprono, si va arricchendo di colori e strade su cui i personaggi agiscono loro malgrado, come seguendo percorsi a tappe forzate: c’è il nero della peste, la scia rossa di Giocasta e delle sue viscere inconsapevoli che hanno partorito l’orrore, il viola dell’avvento che taglia la scena come un evento inevitabile, il giallo della luce della verità, il bianco dell’oblio e del tentativo di rinascita.

Edipo è ostinato a voler sapere, a dispetto di tutto, a dispetto del dolore e delle tenebre cui la scoperta finalmente lo condannerà:«Io la mia stirpe, per oscura che sia, voglio vederla» grida di fronte alla rivelazione e all’orrore.

*foto di Silvio Ottaviano

Comunicato stampa

27/08/2016

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