Gocce di Memoria

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Marzo 2015 19:21
Gocce di Memoria

Non so voi che rapporto avete con la pioggia, il mio è intenso, profondo, viscerale. La adoro, ne sono affascinato fin da piccolo, la rispetto, la bramo, quasi, in certi periodi dell’anno e ne riconosco i mille poteri che ha su di noi. Molti, moltissimi se non tutti saranno contrari a quest’affermazione. “ma quando mai ? è una rottura continua, crea disagi, mi rovina i capelli, non mi fa andare a ballare, a lavoro, a scuola, a lezione…”

Si, senza dubbio è qualcosa che di certo rovina i nostri piani, le nostre gite, le nostre serate; ma se vedessimo per un attimo l’altra faccia della medaglia, se per un secondo mettessimo da parte i nostri progetti serali, gli spostamenti o le partite di calcetto vedremmo qualcosa di straordinario.

Prendete una sera in cui siete a casa, sul vostro divano con un libro in mano e la coperta sopra le gambe e tisana calda (so che può sembrare la descrizione dell’estasi del pensionato ma sono sicuro che in pieno inverno almeno una decine di sere le passate così); state guardando fuori dalla finestra e dopo un lampo improvviso che attraversa le fessure della serranda e un tuono forte, pastoso e deciso, cominciate a sentire il picchiettare sul vetro, sul davanzale o sul balcone le piccole gocce di pioggia, che a poco a poco cominciano a intensificarsi, divenendo uno scrosciare ritmato ma mai uguale, è senza dubbio la miglior musica di sottofondo oltre a creare un bellissimo effetto visivo con le gocce che scendono sul vetro.

O un caldo pomeriggio di settembre , quando le giornate prendono una piega malinconica e il mare inizia a prendersi le ferie, comincia ad alzarsi un vento improvviso, l’aria elettrica, il cielo diventa subito nero e le nonne corrono a ritirare “i panni stesi”, o le tavole di legno con la salsa messa al sole; subito dopo un forte acquazzone, sentirete attorno a voi un intensissimo profumo di terra bagnata, che vi piace, vi mette serenità e trasferisce freschezza; profumo che se ci pensate un attimo, in inverno anche dopo giorni e giorni di pioggia, non trovate, non percepite. E’ la prima volta che la terra fa l’amore con la pioggia dopo mesi aridi di sole cocente.

Una pioggia incessante ma elegante invece è quella che ci accompagna magari durante una cena con la persona che aspettate da una vita, sotto un grande ombrellone o un gazebo; tutto attorno si fa silenzioso e immobile, in quel caso dev’essere una pioggia nobile e signorile, senza vento che può disturbare, deve cadere verticalmente separando quello che c’è sotto l’ombrellone da tutto il resto, lasciando l’intimità che serve per conoscersi creando atmosfera. (vedere scena finale del film Un’ottima annata di Ridley Scott)

La pioggia è amica, compagna, lava, pulisce, consiglia, libera da pensieri, brutti ricordi, problemi, toglie via tutto, regalando alle persone un senso di novità, cambiamento, innovazione per se stessi e non; la pioggia seduce, imbarazza, copre, riunisce (un gruppo di sconosciuti sotto un balcone o degli amici a casa di qualcuno), è il primo argomento di conversazione in un ascensore e l’elemento più utilizzato nei film per dare drammaticità e spettacolo come in Blade Runner , accompagna sempre le gesta notturne dei supereroi che ne traggono quasi forza e teatralità.

Alcuni la amano, c’è chi la percepisce in anticipo, molti la odiano: rompipalle, imprevista, triste, dannosa, rovina-serate, incessante, frustrante, malinconica…la malinconia, diceva un noto semiotico, è una delle emozioni più potenti in natura e a mio modo di vedere, per niente negativa, perchè ha la capacità di risvegliare in noi voglie e ricordi sopiti, come quando si è piccoli e al primo tuono si corre per tutto il corridoio per arrivare al sicuro sotto le coperte dei genitori. Se tutto questo processo mentale può essere mosso e agevolato da semplice acqua che cade dal cielo facendo rumore cadendo, siete ancora convinti che la pioggia non sia magica ?

Ringraziamenti alla tanta acqua presa negli ultimi due mesi, agli ombrelli che ci aiutano a “sopportare” tale magia, all’arcobaleno che spunta finita la pioggia, ai film e chi ha suggerito il tema di questo pezzo.

Articolo redatto da Sergio Basilio per il suo blog Tago (https://blogtago.wordpress.com)

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