“Giambalvo deve dimettersi” lo chiede il PD di Castelvetrano e provinciale

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Marzo 2016 14:32
“Giambalvo deve dimettersi” lo chiede il PD di Castelvetrano e provinciale

Il Consiglio Comunale svoltosi ieri sera ha consentito al Partito Democratico di ribadire e confermare la posizione assunta dal Pd sin dal dicembre 2014, sulla questione del rientro del consigliere Giambalvo, dopo il clamore mediatico che ha coinvolto la Città di Castelvetrano. Non è superfluo ricordare che Giambalvo è entrato in Consiglio comunale per lo scorrimento della lista del Sindaco in cui era stato candidato, a seguito della nomina ad Assessore del consigliere Giuseppe Rizzo.

La scelta è stata esclusivamente del Sindaco, per accordi presi dal Sindaco direttamente senza coinvolgimento delle forze della sua maggioranza di allora anzi contro il parere di molti, certamente con il dissenso politico del Partito Democratico.Ma naturalmente il Sindaco si difende cercando di scaricare su altri le responsabilità politiche delle sue scelte! Ancora una volta, mostrando una immaturità politica sempre maggiore, cerca di coinvolgere il Pd nella questione Giambalvo.Il Partito Democratico è il partito che si costituisce parte civile nei processi di mafia!Il Pd è il partito che, dopo pochi giorni dall’arresto a dicembre 2014, ha invitato il consigliere Giambalvo a dimettersi per la gravità delle vicende che lo vedevano coinvolto e per non delegittimare le istituzioni che rappresentiamo.

Richiesta che reiteriamo ancora oggi.Dimissioni mai richieste da altre forze politiche. Dimissioni che comunque non sono mai arrivate.In quella stessa occasione, avevamo esortato Amministrazione e tutte le forze politiche a tenere alta l’attenzione per rendere impermeabili le istituzioni alla criminalità mafiosa.Posizione ribadita e confermata nella seduta di Consiglio comunale del 25 gennaio 2016 durante la quale il PD si è chiaramente dissociato da ogni comportamento o espressione inneggianti il latitante Messina Denaro e ha affermato l’isolamento dalla gestione della cosa pubblica di chi matura tali convinzioni.In quella seduta del 25 gennaio scorso, la stessa netta presa di posizione non è venuta dal Sindaco né dalla sua maggioranza.Anzi: il Sindaco, come mero notaio di provvedimenti prefettizi, dichiara che il consigliere Giambalvo ha il diritto di partecipare alle sedute del Consiglio Comunale e di poter esaurire il suo mandato fino alla scadenza naturale, mentre condanna con forza dichiarazioni che “in qualche maniera” possano rappresentare “un certo romanticismo” nella descrizioni del fenomeno mafioso.

E ancora difende l’assessore Rizzo per le sue esternazioni contro organi inquirenti e giudici finchè il suo pensiero è in linea con l’azione portata avanti dall’Amministrazione.La stessa leggerezza sulle affermazioni di Giambalvo si riscontra nel documento firmato dai consiglieri di maggioranza. Nessuna indignazione, nessuna richiesta di dimissioni, nessun isolamento.I comunicati che sono stati diffusi in questi ultimi giorni, oltre a essere postumi al clamore mediatico hanno altra finalità: prendere, in forte ritardo, le distanze da Giambalvo che dichiara di essere un consigliere di maggioranza, uscire dall’imbarazzo, distrarre i cittadini dai problemi della Città che questa amministrazione e questa maggioranza non riesce a risolvere.Il malessere che la nostra comunità oggi manifesta, caso Giambalvo a parte, riguarda piuttosto le inadempienze politiche e amministrative del Sindaco che ha deluso tutte le aspettative che in lui erano state riposte.

Tanto da cercare aiuto e solidarietà di onorevoli, di sindaci di altri comuni e persino dai precari del Comune.Restare in Consiglio oggi, all’opposizione di questa amministrazione, è un dovere che sentiamo di potere portare avanti, non per attaccamento alla poltrona o all’indennità di consigliere, ma perché chi svolge con correttezza e trasparenza il proprio ruolo istituzionale non ha nulla da temere. Anzi, proprio perché non abbiamo mai vissuto il nostro impegno politico come un lavoro, chiediamo di rinunciare all’indennità di funzione dei consiglieri comunali o che venga sospesa l’indennità.

Nota del PD Unione provinciale di TrapaniCircolo Castelvetrano PD

02/03/2016

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