Gettone di presenza, tensioni nel Pd mazarese, Mauro e Safina in contrasto con il segretario Diadema

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Novembre 2016 07:44
Gettone di presenza, tensioni nel Pd mazarese, Mauro e Safina in contrasto con il segretario Diadema

Sulla tanto dibattuta questione del gettone di presenza si registrano divergenze all’interno del Pd mazarese, diverse vedute che però acuiscono le “differenze” che caratterizzano il fragile equilibrio interno allo stesso circolo mazarese. Probabilmente le spaccature interne si erano soltanto assopite dopo l’elezione dello scorso febbraio del nuovo segretario comunale, il consigliere Teresa Diadema.

Infatti i due consiglieri comunali, Giacomo Mauro e Pasquale Safina (in foto n.1 da sx a dx), che insieme alla Diadema formano il gruppo del PD in Consiglio comunale, hanno sottolineato, attraverso un comunicato, la loro posizione rispetto a quella del segretario Diadema che lo scorso 7 ottobre aveva abbandonato l’aula all’inizio del dibattitto sulla questione gettone di presenza. I due consiglieri dissentono da quanto dichiarato in una nota diramata qualche giorno dopo dal segretario provinciale Marco Campagna che assicurava sostegno al segretario Diadema.

Ecco la nota congiunta di Mauro e Safina:

“I sottoscritti consiglieri comunali del Partito Democratico di Mazara del Vallo, Giacomo Mauro e Pasquale Safina, intervengono in merito alla questione “gettoni di presenza” al fine di chiarire la propria posizione interna al Partito e nell’esperimento del ruolo in Consiglio Comunale.Giova ricordare che l’unica assemblea di partito nella quale si è trattato il tema in questione è stata chiusa con l’impegno di rivedersi nel più breve tempo possibile al fine di addivenire ad una posizione unitaria dei consiglieri comunali viste le diverse soluzioni tecnico-giuridiche prospettate dai vari legali interpellati dagli stessi consiglieri comunali.Premesso che la linea politica inerente la riduzione del gettone di presenza trovava consenso unanime, le diverse posizioni prospettate e poi concretizzate in sede di Consiglio Comunale dai Consiglieri, divergevano esclusivamente sulle procedure più corrette da intraprendere per dirimere la questione.Spiace rilevare che i comunicati pubblicati dalla segretaria comunale e dal Segretario Provinciale del Partito Democratico sembrano alludere a posizioni personali assunte dagli scriventi in contrasto con la linea politica che il partito aveva “democraticamente determinato”.Si ribadisce infatti che l’unica linea politica determinata nell’unica assemblea di circolo che ha trattato il tema “gettone di presenza” riguarda l’unanime decisione di ridurre lo stesso.È sorprendente che il segretario provinciale abbia reso pubblico un comunicato dal quale traspare una spaccatura del gruppo consiliare di Mazara del Vallo senza sentire la necessità di ascoltare anche dagli scriventi la posizione autentica.La complessità del tema in oggetto, in termini tecnico-giuridici, spiega le diverse posizioni assunte in Consiglio dagli scriventi Consiglieri Comunali i quali stigmatizzano l’inopportunità di manifestare con i suddetti comunicati stampa divisioni interne al partito che di fatto non esistono.

È compito di ciascuno di noi ricondurre il ragionamento all’interno delle sedi partitiche deputate al dibattito e al confronto interno e pertanto auspichiamo che al più presto si assumano iniziative atte a trovare la sintesi, compito precipuo dei segretari di partito, nell’interesse del Partito Democratico tutto”.

I fatti ai quali si riferiscono Mauro e Safina sono appunto quelli accaduti nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 7 ottobre quando il Consiglio comunale con 13 voti favorevoli (Francesco Foggia, Giovanni Iacono Fullone, Giacomo Mauro, Valeria Alestra, Antonino Gaiazzo, Pasquale Safina, Matteo Bommarito, Antonino Arena, Giuseppe Tumbiolo, Vito Foderà, Giorgio Randazzo, Giuseppe Di Gregorio, Pietro Ingargiola), e 4 astenuti (Vito Gancitano, Stefania Marascia, Giampaolo Caruso e Antonino Zizzo) ha votato (con il supporto di un parere legale fornito dallo Studio Genco-Ferro) la revoca in autotutela della delibera 119/2004, e la nuova determinazione a circa 70 euro del gettone di presenza, in alternativa alla richiesta di annullamento di quella delibera portata in Consiglio dal segretario generale del Comune, Antonella Marascia, a seguito di un’ispezione dell’Assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Dipartimento regionale delle Autonomie locali.

Quella sera, nel corso del dibattitto, è intervenuto il consigliere del Pd Teresa Diadema (in foto n.2) che ha annunciato l’uscita dell’aula per un’incompatibilità con l’atto in discussione. La sua uscita dall’aula sarebbe avvenuta poichè il marito della stessa Diadema, Giampiero Giacalone, nel 2004 ricopriva il ruolo di presidente di quel consiglio comunale che aveva portato il gettone di presenza a 95 euro nonostante il parere contrario dell’allora dirigente del settore (Gabriella Marascia, sorella dell’attuale segretario comunale). Dopo l’uscita dall’aula della Diadema il segretario Marascia ha sottolineato che non vi era nessuna incompatibilità.

Al contrario della Diadema, gli altri due consiglieri del gruppo Pd, Mauro (capogruppo) e Safina sono rimasti in aula intervenendo anche loro sull’atto in questione. Giacomo Mauro ha sottolineato che nel 2004 già consigliere comunale aveva votato contrariamente all’approvazione della delibera n. 119; Pasquale Safina, al contrario, aveva votato favorevolmente ed ha difeso quella scelta perché ad ogni modo si abbassava il gettone rispetto ai 154 euro approvati il 20 marzo 2002 dal Consiglio comunale presieduto da Vincenzo Asaro quando era sindaco Nicolò Vella.

Francesco Mezzapelle

16-11-2016 8,30

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