Dopo 73 giorni telefonata fra i familiari ed i marittimi sequestrati a Bengasi

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Novembre 2020 13:00
Dopo 73 giorni telefonata fra i familiari ed i marittimi sequestrati a Bengasi

Dopo 73 giorni di silenzio finalmente un "contatto diretto" fra i familiari dei 18 pescatori (otto italiani, sei tunisini, due indonesiani  e due senegalesi) sequestrati a Bengasi lo scorso primo settembre ed i familiari. Il contatto avvenuto nella tarda serata di ieri -secondo quanto si apprende dall'Ansa- è stato stabilito attraverso l'Unita' di Crisi della Farnesina che ha messo in collegamento i familiari ed i loro marittimi detenuti nel carcere di el kuefia, a 15 km da Bengasi. Molta emozione dei familiari che appaiono più risollevati dopo aver sentito la voce dei loro uomini che avrebbero confermato tutti di stare bene.

Il sindaco Salvatore Quinci,  il vescovo della Diocesi, Domenico Mogavero, il presidente del Consiglio comunale, Vito Gancitano, ed i sindacati, appresa la notizia della telefonata con i pescatori, hanno espresso la propria soddisfazione agli stessi familiari. Si spera che questo "contatto diretto" sia il primo passo per la liberazione dei pescatori e dei due pescherecci "Antartide" e "Medinea"; la svolta sarebbe avvenuta a seguito della visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Emirati, Paese vicino al generale Khalifa Haftar colui che comanda in Libia Cirenaica.

Francesco Mezzapelle

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