“De scemenza mazariensis”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Novembre 2013 09:04
“De scemenza mazariensis”

Mi è capitato, talvolta, di passeggiare per la città con degli ospiti che non hanno mai visitato il nostro territorio e fare da guida turistica mostrando le bellezza che il nostro comune offre. In una di queste occasioni, passando per piazza del Mokarta, il mio

amico mi chiede: "Quello cos'è?", indicando l'arco normanno. Ed io li a spiegare che l'arco non è altro che la porta di un castello fatto erigere da Ruggero I d'Altavilla tra il 1000 e il 1100 per proteggere la città e la costa dai nemici. Visto che mi vede ferrato in materia mi chiede che fine ha fatto il resto del castello, distrutto dai nemici, caduto a causa di un terremoto, bombardato durante la seconda guerra mondiale.

Niente di tutto questo, è stato demolito nel 1880 per permettere la costruzione della villa. Mi guarda con aria un po' perplessa e dice: "aspetta, fammi capire, avete abbattuto un castello normanno del 1100, con 700 anni di storia per costruire quella villa lì". Non mi aspettavo questa reazione e ho provato una sensazione di disagio paragonabile a quella che provavo durante le interrogazioni di chimica, materia di cui non ho mai capito nulla. Devo rispondere, l'orgoglio me lo impone, raccolgo le idee per una linea difensiva convincente.

"Abbiamo..., casomai hanno, era ridotto male, a quanto dicono..., in quel tempo la sensibilità verso i beni culturali storici era diversa da quella odierna, ammesso e non concesso, magari, i mazaresi di allora, hanno pensato che sarebbe costato troppo rimetterlo in sesto". Forse l'ho convinto... Almeno 6 me lo mette. "E perché avete lasciato in piedi l'arco..?" Per ricordare che lì c'era il castello e come memoria del periodo Normanno. "Più che altro sta lì a ricordare come siete stati stupidi".

Incasso il colpo, in confronto Tyson sarebbe stato un dilettante.

Continuiamo il nostro giro turistico e giungiamo, quindi, in piazza della Repubblica. La sensazione di disgusto e raccapriccio provata del mio amico, dopo avere visto il palazzo comunale, è paragonabile all'effetto provocato da una bestemmia detta ad una messa di Comunione e Liberazione. Mi guarda e chiede conto e soddisfazione di questo scempio. Lo so, questa volta sono spacciato, 2 non me lo leva nessuno e poi accompagnato dai genitori. Gli spiego che quello è il palazzo comunale e che è stato costruito dopo avere abbattuto quello vecchio, non so poi perché sia stato abbattuto anziché essere ristrutturato, ecco, e poi non è che sia brutto in assoluto, certo rompe un po' l'armonia della piazza, ma, magari, messo da qualche altra parte, starebbe bene. Mi guarda e dopo un po' mi dice: "Ma allora siete scemi". Non ho saputo rispondere, non sapevo cosa dire, è impossibile difendere l'indifendibile.

In questi giorni dovrebbero cominciare i lavori per il restyling del palazzo comunale e, devo essere sincero, sono contento, infatti, questo, ha un significato più profondo rispetto alla semplice operazione di armonizzazione della piazza. E' ben chiaro che se si vuole cambiare l'immagine della città e dei cittadini bisogna eliminare i simboli che sono lì a testimoniare la nostra inettitudine, la nostra scemenza.

Nella stessa logica rientrano i lavori di completamento della sopraelevata a Tonnarella. Magari sarà inutile, superata, tutto quello che volete, ma va finita, perché diversamente sarebbe diventata, così com'è stata per tanto tempo, il simbolo dello sperpero di denaro pubblico, dell'incapacità di portare a termine un'opera pubblica, del poco amore verso il nostro territorio, insomma, in una sola parola un ennesimo simbolo della nostra scemenza. (menomale che l'amico mio non l'ho portato a Tonnarella, perché era inverno). Per l'arco normanno sfortunatamente non si può fare molto, se non cercare ormai di preservarlo dall'incuria e dall'azione dei vandali. A chi vorrebbe che il palazzo di città di piazza della Repubblica resti così, come simbolo dell'incapacità di una certa classe politica che ha governato la nostra città, tesi rispettabilissima, dico che l'idea di essere considerati scemi per colpa di costoro non mi alletta molto.

Pasubio Giovinezza

08-11-2013 9,50

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