Con Valeria Di Maria l’antico lenzuolo si fa abito

Redazione Prima Pagina Mazara
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17 Luglio 2014 16:49
Con Valeria Di Maria l’antico lenzuolo si fa abito

Memoria, legame, riscoperta delle origini per rispolverare le antiche manifatture di sartoria e di ricamatrici siciliane combinate insieme ai tessuti e agli accessori di un altro secolo, quello d'oggi.

Valeria Di Maria, 29 anni, giovane stilista di Mazara del Vallo, un giorno con le mani si è messa a rovistare nelle cassepanche di famiglia, piene dei vestiti e ricami che i nonni avevano realizzato nelle loro sartorie. Una sorta di ritorno alle origini, di riprendersi la memoria perduta.

Perché Valeria -un'esperienza alla "Polimoda" di Firenze e cinque anni a fianco di Marella Ferrera- ha ripercorso le orme del nonno paterno Giuseppe che di professione faceva il sarto. Questa giovane mazarese ha messo insieme nuovi e vecchi tessuti, combinando ricami della nonna e ha disegnato la sua prima collezione: "A cu apparteni" (a chi appartieni) che racconta di un'identità perduta, recuperata, tassello dopo tassello, per ricomporre il percorso della vita.

Con questi capi ha partecipato al concorso "Who is On Next" indetto da Altamoda e Vogue. "Del resto - spiega - ognuno di noi ha una sua personale storia che custodisce". E Valeria disegnando e cucendo i vestiti, ha raccontato la sua, impastata di Sicilia nei colori e nei ricordi. Basta conoscere un pizzico la sua parentela per capire che non è certo stata una casualità se lei si è appassionata alla moda. La nonna materna Brigida era ricamatrice di professione e il nonno paterno Giuseppe era sarto.

Ed è rovistando nelle cassapanche piene di lenzuola di lino, merletti e ricami della nonna che Valeria ha tirato fuori la sua di storia, quella della sua famiglia. Capolavori di altri tempi, dove la passione era un'altra. Così il lenzuolo di lino è diventato un elegante vestito bianco con reggiseno interamente ricamato, i sacchi di iuta (che le ricordano la raccolta delle olive) un completo con short e l'innesto moderno di un colletto di plastica e strass, i centrini ricamati cuciti in un elegante vestito dove spiccano anche i merletti.

Questa prima collezione profuma di Sicilia per Valeria: "Ricordo che quando decisi di tornare stavo attraversando il Ponte vecchio a Firenze - racconta - c'era un bellissimo tramonto e dissi a me stessa: io qui non servo, nella mia terra si". Tra i suoi capi anche quelli che richiamano i kimoni d'epoca. "In effetti - spiega Valeria Di Maria - nel disegno e realizzazione di questi capi mi sono ispirato ai colori del mercato Ballarò di Palermo, contestualizzandoli in una città ultramoderna". Anche questa è una Sicilia antica riletta in chiave moderna.

Articolo e foto di Max Firreri (Speciale Moda-GdS)

17-07-2014 18,30

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