Oggi L’ Arrotino e L’Ombrellaio prende il tè con Annamaria Craparotta, giovane artista mazarese.
Annamaria, che tipo di tè gradisci?
Early grey.
Chi è Annamaria Craparotta, descriviti in poche parole.
Un'autodidatta con gli occhi curiosi.
Cosa ti ha spinto a studiare Arti Multimediali Interattive Performative presso l’Accademia di Belle Arti di Brera?
Prima mi sono laureata in Disegno Industriale al Politecnico di Milano.
Ho quindi studiato progettazione del prodotto e del sistema ad esso correlato. Con il biennio specialistico in Multimedia ho voluto ampliare la mia preparazione ai temi della progettazione multimediale in ambito di prodotti e progetti artistico/culturali e ho acquisito competenze tecniche per la loro realizzazione.
Che progetti hai per il futuro?
Sono appena tornata dagli Stati Uniti, dove mi sono occupata di video reportage per un paio di redazioni italiane a New York.
Un altro progetto al quale lavoro dallo scorso anno è l'ultimo documentario che ho girato a Favara, Le città indivisibili, prodotto da Farm Cultural Park. Il documentario è una collezione di nove brevissimi cortometraggi inspirati alle Città Invisibili di Italo Calvino e racconta nove micro città presenti all'interno di Favara. In futuro, mi piacerebbe poi avere la possibilità di continuare ad insegnare e a fare ricerca in ambito multimediale e progettuale.
Cosa ti affascina dell’arte fatta di suoni e di immagini in movimento?
Mi interessa nella misura in cui muove emozioni, riflessioni e domande in chi la produce e in chi la fruisce.
E' per me una forma sempre aperta alla sperimentazione, alle tecnologie, alle persone.
Proponi uno o più modi per promuovere fattivamente l'arte e la cultura a Mazara del Vallo
Faccio parte dello staff di Periferica, Festival di Rigenerazione Urbana che ha sede a Mazara del Vallo, che quest’anno sarà alla sua terza edizione: il team riunisce alcuni giovani di Mazara che studiano o lavorano in Italia e all’estero in settori progettuali e creativi.
Quindi: non bisogna attendere, bisogna fare con gli strumenti a disposizione e soprattutto fare rete. E’ necessario creare più possibilità di dialogo in un territorio che di attività progettuali, culturali e formative ne ha davvero bisogno.
Hai un tuo luogo-simbolo della città di Mazara del Vallo?
Il lungofiume è una zona che mi affascina: come potrebbe diventare?
E’ una buona domanda a cui rispondere.
So che è difficile ma scegli una sola immagine girata o una fotografia scattata finora da te. Cosa ritrae ?
Dopo la presentazione dell’anteprima de Le città indivisibili a Favara, presso Farm Cultural Park, un mio amico mi ha sorpreso dicendomi che l’immagine che più lo aveva emozionato era una tra quelle che avevo girato all’interno delle case di Favara: una sedia di fronte alla tenda bianca, che gli aveva ricordato i pomeriggi passati in solitudine da bambino.
Questo è il ruolo delle immagini secondo me: aprire percorsi affettivi e condividerli.
Bene, mi hai convinto a fare rete! Periferica e Farm Cultural Park sono realtà già avviate e ben conosciute; prova a pensare ad una nuova maglia della rete con il piccolo angolo culturale dell’ Arrotino e L’ Ombrellaio, cosa vuoi proporre ai nostri concittadini?
Vorrei proporre un laboratorio sul racconto video, per avviare la costruzione di quello che potrebbe essere un archivio orale e di immagini della nostra città.
Grazie Annamaria!
Chi vuole avere ulteriori informazioni su questo progetto può trovarle sul nostro sito: www.arrotinoeombrellaio.it
16/02/2015