Appalto trentennale per pubblica illuminazione: “La Voce” chiede l’annullamento della gara

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Maggio 2014 07:28
Appalto trentennale per pubblica illuminazione: “La Voce” chiede l’annullamento della gara

Il Presidente del Centro Studi "La Voce", lo scorso 5 maggio, ha inviato (destinatari: geom. Salvatore Ferrara, responsabile unico del procedimento, arch. Alberto Ditta, dirigente III° Settore, dott.ssa Antonella Marascia, segretario/direttore Generale, ed al sindaco on.le Nicola Cristaldi) alcune osservazioni da lui definite "inquietanti" sul contenuto del bando di gara: "Procedura Aperta di Project Financing per l'Affidamento del Servizio Integrato Inerente la Gestione, l'Esercizio, la Manutenzione

ordinaria, Straordinaria e Programmata degli Impianti di Pubblica Illuminazione e degli Impianti Semaforici, Ivi Compresa la Fornitura di Energia Elettrica, Nonché la Progettazione ed Esecuzione degli Interventi di Adeguamento Normativo, Ristrutturazione, Riqualificazione ed Efficienza Energetica degli Impianti".

"Il bando di gara -ha scritto Pipitone (in foto) nella sua nota- che scade in data odierna 5 maggio c.m., prevede una "coda" di adempimenti in capo all'attuale Amministrazione che li potrà completare probabilmente in "zona Cesarini", e solo con un caotico impegno in tempi ristrettissimi, inusuale per una Amministrazione in scadenza, che dovrebbe, invero, garantire solo la gestione corrente.

Non capiamo con quale logica una amministrazione alla fine del proprio mandato possa arrogarsi il diritto di procedere ad una gara che prevede una convenzione trentennale per un ammontare base di € 40.800.000 (QUARANTAMILIONI OTTOCENTOMILA) pari a circa 81 miliardi delle vecchie lire!!

Ci chiediamo quali siano i motivi per i quali si è voluto imprimere una accelerazione così vistosa ad una gara che, come vedremo, è talmente mal strutturata da comportare la quasi certezza che non potranno essere salvaguardati gli interessi superiori della città.

La durata temporale dell'affidamento per un trentennio e' inaccettabile, perché rischia di precludere la possibilità di beneficiare di una evoluzione tecnologica che l'illuminotecnica sta vivendo in questi anni e che perdurerà nei prossimi 5 – 10 anni.E' ormai certo che assisteremo a una vera rivoluzione, che avrà un grande impatto sui consumi energetici e sull'inquinamento luminoso, che dovrebbe essere il tema principale del bando; riteniamo pertanto che la durata delle concessione trentennale debba essere ridotta significativamente, riservandosi l'Amministrazione futura modifiche contrattuali in funzione dell'evoluzione tecnologica.

L'UE non a caso incentiva l'utilizzo di tecnologie a basso e bassissimo consumo, riconoscendo rimborsi a chi investe, se in grado di acquisire i "certificati bianchi" legati a parametri oggettivi misurabili. Chi incasserà questi incentivi e perché nel bando non se ne fa menzione?

Il bando, volendo essere buonisti, ha almeno i seguenti punti di criticità:

- nessun rilievo analitico del parco impianti e del loro stato funzionale ed energetico; informazioni che dovrebbero essere a conoscenza degli organi tecnici preposti e che dovrebbero costituire elementi fondamentali di valutazione per le imprese in gara, paradossalmente, invece, vengono richiesti ai partecipanti.E' evidente il rischio di favorire, pur non volendolo, chi ha gestito finora la rete, che ne conosce a fondo le caratteristiche.

- nessun riferimento ad un piano di sviluppo futuro della rete, ne' alla modalità di effettuazione degli interventi, se non generica e per nulla vincolante;

- nessun PRIC (Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale) a supporto, piano che dovrebbe stabilire, almeno per la rete stradale esistente, le specifiche di illuminazione da rispettare per ogni strada o porzione di essa. Come si possa espletare la gara senza aver stabilito cosa in concreto il Comune vuole realizzare per l'interesse dei cittadini è davvero misterioso!Non si può demandare al buon cuore dei partecipanti alla gara una proposta di piano che deve invece avere il suggello del consiglio comunale per le implicazioni trentennali che comporta;

- nessuna indicazione sulle tecnologie utilizzabili, non solo per l'illuminazione, ma anche per servizi collaterali fornibili dai cosiddetti pali intelligenti come, ad esempio, la modulazione dell'illuminazione su singolo palo, il telecontrollo anche visivo della viabilità viciniore, l'alimentazione in corrente continua con l'azzeramento dei rischi di folgorazione.A tal proposito è interessante quanto riportato dallo Studio di Fattibilità, posto a base della gara, sulla sicurezza attuale della rete di illuminazione al punto 2 "Quadri elettrici":....omissis.. ...la maggior parte dei quadri elettrici si presenta in condizioni abbastanza precarie di sicurezza e di funzionalità". Preoccupante per l'incolumità attuale dei cittadini!

- nessuna prescrizione per l'utilizzo di fonti rinnovabili, come ad esempio i pannelli fotovoltaici installati sui pali, ormai di uso corrente soprattutto nelle zone ad alta insolazione. E a noi il sole non manca di certo!

- nessun vincolo sui risparmi minimi da garantire in favore dalla comunità mazarese, ne' sui servizi aggiuntivi da implementare (vedi quanto ottenibile con i pali intelligenti);

- nessun cenno al contratto di servizio ed ai punti fondamentali che dovrà contenere. Come è noto, tale contratto è essenziale per la concessione di un servizio di pubblica utilità. Anche in tal caso, invece, si chiede ai concorrenti di "proporre" una bozza di convenzione comprensiva di tale contratto, cosa assolutamente inaccettabile perché l'eventuale vincitore della gara potrà imporre le proprie condizioni, con scarsa o nulla possibilità di negoziazione da parte dell'Amministrazione!

- gli investimenti da effettuare sono ampiamente sottostimati perché il valore previsto nel bando è di € 2.000.000, ma ragionevolmente il suo ammontare non potrà essere inferiore a € 3.000.000, ovvero il 50% in più di quanto previsto, se si vorrà fare una rete realmente aggiornata per conseguire risparmi importanti.O, forse, i risparmi non interessano a nessuno, visto che i consumi li paga la comunità?

- i risparmi previsti sono irrisori (vedi punto precedente). Si ipotizza, infatti, un risparmio di € 80.000/anno pari al 13% dei consumi energetici, mentre è noto agli operatori del settore che gli stessi possono raggiungere agevolmente, considerando le caratteristiche della rete attuale, l'entità del 40%.In altri termini potremmo avere minori costi energetici per € 250.000/anno !!!

- si considera la manutenzione straordinaria come componente del costo di gestione dimenticando che, se verranno fatti gli investimenti previsti, per almeno 15 anni non vi saranno manutenzioni straordinarie da effettuare. Perché presumere di pagare € 235.000/anno per una voce inesistente?!

- la manutenzione ordinaria sarà ampiamente ridotta rispetto all'attuale consuntivo posto a base della previsione contenuta nel bando di gara e che ammonta a € 395.000/anno; con quale beneficio per la comunità mazarese non e' dato sapere!Con una stima prudente si può prevedere, invece, un risparmio, anche in funzione del totale rinnovo degli impianti, di € 100.000/anno

- i consumi energetici nel piano di fattibilità, vengono stimati sulla base del consuntivo 2010, mentre sarebbe stato necessario prevedere che dopo i miglioramenti in rete, le rilevazioni dei consumi venissero effettuati mediante la lettura dei contatori di rete, in modo che la Comunità Cittadina fosse messa in grado di usufruire degli effettivi risparmi conseguenti agli investimenti di cui, in precedenza, si è accollato l'onere.

E' evidente che a queste osservazioni si potrebbe contrapporre l'argomentazione che la gara ha volutamente pochi paletti per attivare.... una sana concorrenza.... che proponga soluzioni avanzate e dia il massimo dei vantaggi economici.

Ma allora, come mai e' prevista la possibilità di aggiudicazione della gara anche se parteciperà un solo concorrente: chi potrà mai essere questa fortunata impresa?!

Da un calcolo effettuato tenendo conto delle voci precedentemente analizzate, sono ragionevolmente ipotizzabili risparmi di costo nei trenta anni a venire pari a € 17.550.000 ovvero, 36 miliardi circa delle vecchie lire.Quanti ne vogliamo cedere di questi risparmi a chi si aggiudicherà la gara?

Concludendo: è doveroso un caldo invito all'Amministrazione di annullare, in autotutela per evitare che si configuri un danno erariale, immediatamente la gara, cosa prevista peraltro nel bando. Si lascerà così alla nuova Amministrazione ed ai competenti che ne faranno parte, il compito di gestire questa opportunità eccezionale, viste le evidenti e allarmanti carenze del bando.

Ricordiamo per inciso che la pubblica illuminazione grava sulla TASI e che i risparmi ottenibili da una sana gestione di questo servizio consentono la riduzione di una tassa vissuta come iniqua e onerosa".

07-05-2014 09,20

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