In Sicilia, i costi per lo smaltimento dei rifiuti sono molto elevati rispetto al resto d'Italia, nonostante il progressivo aumento della raccolta differenziata negli ultimi anni. Questo si traduce in un aumento della Tari, a carico dei Comuni e quindi dei cittadini. Secondo un'indagine eseguita dall'Anci Sicilia, i costi sull'Isola sono molto più alti rispetto alle regioni del centro-nord: ad esempio, in Piemonte si aggirano tra i 90 e i 120 euro, in Sardegna sono di 97 euro, in Toscana intorno ai 150 euro, mentre in Sicilia arrivano fino a 220 euro, con punte di 380 euro a tonnellata per la Sicula Trasporti. Questa irregolarità ha spinto l'associazione dei Comuni siciliani a presentare un ricorso all'autorità garante della Concorrenza e del mercato, nello specifico, per verificare se ci sia un monopolio o un oligopolio da parte degli operatori.
È evidente la contrarierà dell'associazione, considerando anche gli sforzi fatti per aumentare la raccolta differenziata negli anni. i dati di Legambiente, infatti,evidenziano che nel 2022 sono 274 Comuni siciliani ad aver superato il 65% di differenziata, coinvolgendo più di 2 milioni di abitanti, rispetto ai soli 32 Comuni virtuosi del 2017. Tuttavia, nonostante questi progressi, le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti differenziati non sono diminuite.