“Una punta di Sal”. Un voto per la Città e L’Europa
Diritti e doveri. Ancora 5-6 giorni di una “calda” settimana di campagna elettorale e poi tutti al voto dell’8 e 9 giugno che accomuna il voto amministrativo a quello europeo. A Mazara si vota per i tre candidati a sindaco e per 329 candidati al Consiglio comunale, di questi soltanto 24 faranno parte del massimo consesso cittadino. Vi sono, complessivamente, 14 liste, per accede in consiglio ogni lista deve superare il 5% di coloro che votano. Gli elettori sono circa 43.000 suddivisi in 50 sezioni.
Si prevedono molti astenuti e pertanto i votanti, secondo previsioni, sarebbero tra il 60 e il 70% per cento, tra i 25 e i 30 mila. All’interno della cabina elettorale non c’è da fare confusione al momento del voto. Le schede delle amministrative e delle europee sono ben distinte e molto chiare. Ma vediamo, innanzitutto, come si eleggono i sindaci e i consigli comunali. In Italia, in generale, le modalità di elezione del sindaco sono state stabilite con la legge 81/93, poi compresa nel Testo Unico degli Enti Locali.
La legge stabilisce che nei comuni con una popolazione inferiore a 15 mila abitanti è eletto sindaco il candidato più votato, senza dover raggiungere il 50 per cento più uno dei voti validi (maggioranza relativa). Al contrario, nei comuni con più di 15 mila abitanti, il candidato sindaco per vincere al primo turno ha bisogno di raggiungere il 50 per cento più uno dei voti validi, cioè la maggioranza assoluta. Se nessun candidato riesce a raggiungere tale soglia, è previsto un ballottaggio fra i due candidati più votati al primo turno.In Sicilia, però, le cose sono leggermente diverse.
Che cosa cambia nel sistema elettorale siciliano? La Sicilia è una Regione a statuto speciale e gode quindi di ampia autonomia e potestà legislativa in ambiti che alle regioni a statuto ordinario sono preclusi. L’elezione dei sindaci e dei consigli comunali in Sicilia è regolata dalla legge regionale 17/16, che ha modificato e integrato la precedente legge regionale 35/97. L’art. comma 3 lettera A della legge più recente stabilisce che nei comuni con più di 15 mila abitanti è eletto sindaco il candidato che ottiene almeno il 40 per cento dei voti validi o, se ci sono due candidati che superano questa soglia, il candidato con più voti tra i due.
Una legge unica, straordinaria che non accade in nessuna altra parte del mondo? Il sistema elettorale siciliano non è, come sostengono alcuni, unico al mondo. Guardando, infatti, non solo alle elezioni comunali ma qualsiasi tipo di elezione (e, quindi, anche quelle regionali e nazionali), abbiamo altri casi vicini a quello siciliano. La legge per le elezioni comunali siciliane è, in generale, in linea con i sistemi elettorali di tipo maggioritario cosiddetti plurality (pluralità) .
Passiamo al sistema elettorale delle Europee. Il sistema elettorale è un proporzionale puro, nel quale non sono previste coalizioni. Ogni partito è in corsa per sé. Le elezioni europee dell’8 e 9 giugno, quindi, saranno prima di tutto un metodo per misurare il peso di ogni singola forza politica prima di tutto all’interno dei propri schieramenti. Il voto in Italia si svilupperà su cinque macro circoscrizioni elettorali che racchiudono più regioni: Nord-occidentale, Nord-orientale, Centrale, Meridionale e Insulare (Isole Sicilia e Sardegna.I seggi vengono assegnati su base proporzionale.
Per partecipare all’assegnazione dei seggi, in Italia, i partiti devono superare la soglia di sbarramento del 4%. La circoscrizione Isole, Sicilia e Sardegna, elegge complessivamente otto deputati europei. Ogni elettore ha la possibilità di esprimere fino a tre voti di preferenza all’interno della stessa lista segnata. Se l’elettore sceglie di esprimere più di una preferenza dovrà indicare dei candidati di genere diverso, pena l’annullamento del secondo e dell’eventuale terzo nominativo.
Se il primo cognome segnato è quello di una donna, ad esempio, il secondo deve essere necessariamente un uomo e viceversa. Vengono eletti i candidati che ottengono il maggior numero di voti e in base ai seggi assegnati alla lista.Le elezioni Europee 2024 si portano dietro una grossa novità: per la prima volta nella storia gli studenti fuori sede potranno votare per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale di origine senza la necessità rientrare nel comune di residenza.
Una possibilità introdotta quest’anno per gli studenti domiciliati per un periodo di almeno tre mesi, anche in un comune fuori dalla propria regione di residenza. Gli studenti fuori sede potranno votare nel comune dove vivono temporaneamente, se questo appartiene alla stessa circoscrizione elettorale del comune di residenza, o in seggi speciali istituiti nel capoluogo di regione del comune dove vivono temporaneamente, se quest’ultimo appartiene ad una circoscrizione elettorale diversa da quella di residenza.
Per l’ammissione al voto ‘fuori sede’, gli studenti dovevano presentare un’apposita domanda al Comune di residenza entro il 5 maggio. Entro martedì 4 giugno il comune di temporaneo domicilio, o il comune capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio, rilascerà allo studente fuori sede un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare.Tra Sicilia e Sardegna sono soltanto otto coloro che saranno eletti e potranno occupare una poltrona al Parlamento europeo.
Le votazioni si svolgeranno sabato 8 giugno, dalle 14 alle 22, e domenica 9, dalle 7 alle 23. Le operazioni di scrutinio per le Europee inizieranno domenica, subito dopo la chiusura dei seggi. Lunedì pomeriggio inizierà lo scrutinio per le Amministrative. In serata si potrà conoscere il nome del nuovo sindaco o sindaca e gli eletti in consiglio.
Salvatore Giacalone