Ultime della sera: “Ricordi d’infanzia “davanti alla porta”

Redazione Prima Pagina Mazara

di Grazia GIOGLIO Ho trascorso un’infanzia meravigliosa perché tale l’hanno resa non solo i miei genitori ai quali sono  molto grata ma anche i miei amati vicini con i quali ho condiviso questa parte importante della mia vita. In  particolare desidero ricordare le estati  trascorse “davanti alla porta “di casa. La sera, dopo cena, ci  si radunava  davanti alla casa di un vicino  e ci si sedeva fuori, all’aperto, sul marciapiede e anche sulla strada. Allora, intorno agli anni ’70, le strade delle periferie non erano asfaltate, non c’erano pericoli perché pochi possedevano un’automobile, talvolta si vedeva in giro solamente qualche Cinquecento.

La strada era la nostra “agorà”, la nostra piazza, il luogo d’incontro, di chiacchierate e di risate sonore. Mentre i genitori discutevano su qualsiasi argomento, si raccontavano storie o esperienze di vita, i bambini giocavano a nascondino , a “un, due, tre, stella”, “alle belle statuine” oppure con la palla o con la corda. Di tanto in tanto qualche vicino che abitava un po’ più in là, per poter prendere parte alla gioia degli altri, con una scusa si avvicinava  portando o il girasole i cui semi mangiavamo insieme o altro.

Erano estati  felici! Le famiglie, la sera, dimenticavano le preoccupazioni del giorno, le fatiche affrontate, i problemi economici o personali. Le estati ”davanti alla porta di casa” si parlava di tutto ma talvolta in maniera “enigmatica” davanti ai più piccoli. Si scopriva (ma questi erano solo argomenti “femminili”) che qualche ragazzina non poteva giocare più perché ormai aveva avuto le sue “cose” e le mamme si raccontavano tale “evento” come qualcosa di prodigioso. Un mistero per i più piccoli che non potevano pronunciare la parola difficilissima “mestruazione”.

Era  un mondo che adesso sembra arcaico. Molti tabù fortunatamente sono crollati ma la spensieratezza, la gioia  di quegli anni, di quelle estati trascorse all’aperto non le dimenticherò più. Sono scolpiti nel mio cuore i volti dei miei vicini (molti dei quali ormai non vivono più)   e da lì non li toglierà nessuno, le  loro voci sono impresse in me  per sempre. Potrei nominarli ad uno ad uno, qualcuno è rimasto in Sicilia, qualche altro ha fatto scelte di vita che lo hanno portato via dalla città, ma tutti siamo accomunati da quelle estati che profumano ancora di semplicità e che costituiscono il luogo della memoria a cui ritornare per trovare un conforto e una luce alle angustie dell’esistenza odierna.

  La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com