Ultime della sera: “Quanto ci costa astenerci dagli abbracci”

Redazione Prima Pagina Mazara

Negli ultimi 6 mesi ci è stato ripetuto più volte da diverse fonti istituzionali che dovevamo astenerci dagli abbracci. Ci è stato detto che questo era necessario per evitare il contagio da COVID19. E così ci siamo astenuti, ci siamo salutati da lontano, da un metro di distanza, abbiamo lanciato baci, abbiamo inventato nuovi modi di salutarci col gomito, col pugno e in altri modi fantasiosi. E anche quando ci sono state misure meno restrittive, ci hanno detto di abbracciare di spalle, con la mascherina e guardando in direzioni opposte ma di fatto non ci si può più abbracciare tranquillamente come facevamo prima.

L’abbraccio infatti è un atto insostituibile. Quando si abbraccia l’altro bisogna allargare le mani e le braccia, accogliere ed essere accolti. L’abbraccio protegge da tutto ed è un rimedio per tutto. Nell’abbraccio c’è un’esperienza sensoriale che nessun computer potrà mai sostituire. Nell’abbraccio si sentono odori, fiati, aliti, profumi, battiti del cuore, essenze di bucato, sudore, capelli, odori non sempre piacevoli. Nell’abbraccio si annullano le distanze, si abbattono le difese, ci si arrende all’altro e soprattutto gli si guardano le spalle.

Infatti non si può abbracciare nessuno se non si è assolutamente sinceri. Quante cose significa un abbraccio? Spesso, tutto quello che non si riesce a dire a parole. Mi manchi, quanto mi sei mancato, ti voglio bene, vieni qui così ti strapazzo, ti amo così come sei, ma dov’eri, dove sei stato finora, come sono felice di vederti, perdonami, grazie per avermi aspettato, grazie per essere qui, nonostante tutto siamo qui, non so come farei senza di te, solo qui mi sento al sicuro, solo qui sono a casa.

L’abbraccio nasce come gesto primordiale tra mamma e bambino. Il bambino che piange viene preso in braccio dalla mamma e così, con la vicinanza, con il calore, con il contatto fisico il bimbo si calma immediatamente. È per questo che stare dentro un abbraccio è un gesto che ha una forza emotiva enorme. Secondo gli scienziati abbracciarsi comporta notevoli benefici quali il miglioramento dell’autostima, delle capacità intellettive e linguistiche, previene la depressione e lo stress perché fa aumentare il livello di ossitocina (conosciuta come ormone del buonumore e necessario alle partorienti), migliora la pressione sanguigna e addirittura previene gli attacchi di ansia e di panico.

Persino la psicoterapeuta Virginia Satir (conosciuta per i suoi studi sulla terapia familiare), già agli inizi del secolo scorso, diceva: “Ci servono 4 abbracci al giorno per sopravvivere. Ci servono 8 abbracci al giorno per mantenerci in salute. Ci servono 12 abbracci al giorno per crescere“. Sull’onda di questi studi scientifici erano nati alcuni anni fa dei movimenti che valorizzavano proprio il significato e i benefici degli abbracci, conosciuti come “Free Hugs”. Non era difficile, fino allo scorso anno, trovare in giro per l’Europa, ma anche in Italia, giovani che distribuivano abbracci  gratis ai passanti.

In questi mesi abbiamo dovuto rinunciare a tutto questo, per salvaguardare la nostra incolumità ma anche col rischio di un diffuso malessere a livello psicologico, soprattutto tra le persone più sole. E dal momento che in questo periodo non ci si può abbracciare liberamente tra amici o conoscenti, cosa si può fare? Uno dei consigli che vengono dati dagli esperti è quello di provare ad abbracciare gli alberi, così come fanno i koala. Tutto questo è prescritto nella silvoterapia: la terapia che prevede di abbracciare gli alberi per stare bene e respirare meglio.

Un surrogato? Niente affatto! Gli alberi sono esseri viventi e trasmettono una grande energia. E poi in questo modo si può anche dare valore ad uno dei messaggi che la presenza di questo virus ci porta: recuperare il contatto con la natura. Questo è il tempo per astenersi dagli abbracci, ma, come è scritto nel Qoelet, “per ogni cosa c’è il suo momento sotto il cielo” e tornerà anche un tempo per abbracciarsi. Speriamo presto. Vi lascio con questo augurio per tutti noi e con una poesia di uno dei miei poeti preferiti: Che cos’è un abbraccio? Un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all’altro… affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.

Pablo Neruda

Saveria Albanese