Sorgerà a giorni nella “spiaggia in città” la struttura di iodioterapia osteggiata dall’Amministrazione Cristaldi. Idea già in progetto nel 2002
Sorprendentemente lo stesso primo cittadino mazarese di recente, per ben due volte nel giro di pochi giorni, ha dichiarato la propria contrarietà alla realizzazione di una stabilimento-solarium da parte della società mazarese “Sicilia Turismo srl” in un tratto della stessa “spiaggia in Città”, nel lungomare Hopps all’altezza della via Filippo Castelli. Probabilmente questo ha sconvolto i piani dell’Amministrazione Cristaldi che prevedeva (già nel primo mandato 2009-2014) due solarium da collocare nel tratto fra la scalinata di piazza Mokarta e via S.Salvatore, realizzati su apposite strutture in legno e due stabilimenti balneari all’esterno del tratto che va da piazzale G.B. Quinci al lungomare Hopps.
La suddetta ditta mazarese, rappresentata da Vito Asaro (come si legge nel Decreto n.255 della Regione Siciliana) infatti ha presentato il 30 gennaio 2013 alla Regione Siciliana l’apposita richiesta di concessione demaniale per usufruire, dietro pagamento di relativo canone annuale (circa 2.0000 euro annui) fino al 2020, di un’area di circa 800 mq, di cui coperti, in maniera stabile, meno di centinaio di metri quadrati (vedi foto n.2 con l’indicazione delle relative aree coperte di facile rimozione)per il periodo compreso fra l’1 maggio ed il 30 settembre.
La concessione demaniale per la struttura (nel decreto si specifica che si tratta di una struttura a carattere stagionale per l’esclusiva destinazione a solarium-iodioterapia con annessi servizi e accessori) è stata rilasciata lo scorso 23 marzo dalla Regione siciliana (appunto il Decreto n. 255) che avrebbe tenuto conto di diversi pareri positivi (fra i quali Genio Civile, Ufficiale Sanitario, Soprintendenza BB.CC. e Agenzia delle Dogane) e non di quello del Comune di Mazara del Vallo il cui primo cittadino ha espresso nei giorni scorsi la sua contrarietà parlando di “speculazione da parte di alcuni privati”.
“Il Comune – ha dichiarato il sindaco Cristaldi in una nota del 6 aprile scorso- ribadisce il proprio no ad un uso privatistico della spiaggia in Città e abbiamo predisposto ricorso al Tar avverso il decreto assessoriale di concessione. Aver autorizzato un privato ad utilizzare 800 metri quadrati di spiaggia e per di più con la possibilità di realizzarvi una copertura, va contro quello che è lo spirito con il quale abbiamo pensato e realizzato la spiaggia in Città.
Riteniamo -ha concluso Cristaldi- che tale decreto costituisca un ‘abuso’ stante anche i diversi pareri negativi rilasciati da diversi Enti, compreso il nostro, sulla realizzazione di tale progetto”. Al termine dell’incontro con i tecnici ed i legali del Comune il primo cittadino mazarese ha annunciato l’invio di una dura nota al Presidente della Regione siciliana chiedendo la revoca del decreto emanato dall’Assessorato regionale competente. Continua pertanto lo scontro anche su questo ambito con l’Assessorato regionale al Territorio ed Ambiente.
Diversi consiglieri comunali (tutti ovviamente quelli della maggioranza, cioè Fratelli d’Italia) appoggiano il sindaco Cristaldi nella sua iniziativa contro l’autorizzazione ricevuta dalla ditta “Sicilia Turismo srl”; più cauti alcuni consiglieri dell’opposizione che vorrebbero approfondire la vicenda. Cristaldi lo scorso 24 aprile ha firmato una determina (la n.77) con la quale si da incarico esterno all’avv. Francesco Muscolino per formulare l’opposizione al Decreto n.255 dell’Assessorato Territorio ed Ambiente; nella determina non è però indicata la motivazione dell’opposizione al Decreto.
La vicenda è più complessa di quanto sembra. Infatti il percorso che ha portato il privato a ricevere la regolare concessione demaniale è iniziato più di dieci anni fa. In altre parole, c’è chi ha pensato alla spiaggia in Città molto prima dell’avvento del sindaco Nicola Cristaldi. Andiamo pertanto con ordine temporale.
Il Progetto di una struttura di solarium per uso termoterapeutico da parte dello stesso cittadino mazarese sarebbe stato presentato, attraverso altra denominazione societaria, già nel 2002 alla Regione che lo avrebbe definito meritevole di attenzione; ma la mancanza del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM) e la presenza di scarichi fognari in quel tratto di lungomare davanti il centro la città portarono lo stesso privato a sospendere per qualche anno, dal 2005 in poi, l’iter del progetto fino all’autunno del 2009 quando, con l’Amministrazione Cristaldi, si ricominciò a parlare del PUDM con la redazione delle sue linee guida dove si individuava l’Area 4 (quella compresa fra piazzale Quinci e l’inizio della pista ciclabile) per la balneazione sia libera che gestita, “ripristinando –si legge nel PUDM curato dall’arch.
Giovanni Giammarinaro, allora responsabile del Servizio Pianificazione Urbanistica- quella che storicamente era la zona balneare, stante che è avvenuto un ripascimento naturale che ha riformato l’arenile”.
Nella relazione descrittiva dello stesso PUDM (inviato nel giugno 2013 all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente per la sua approvazione dopo le modifiche apportate dall’allora Consiglio comunale dove l’opposizione era maggioranza) si legge che in quell’Area 4 si prevede l’inserimento di: 6 chioschi, 2 nuove aree attrezzate per la balneazione (una adiacente a piazzale Quinci e l’altra dove invece sorgerà la struttura di iodioterapia, la posizione n.37) e 2 solarium di uso pubblico (uno davanti la via Ss.
Salvatore e l’altro davanti la scalinata di piazza Mokarta) realizzati con piattaforme in legno. Così l’Amministrazione cominciò a ripulire l’arenile, ad eliminare gli scarichi fognari convogliati con pompe di sollevamento al depuratore di contrada Bocca Arena, a predisporre scale e scivoli per l’accesso in quel tratto di costa. Insomma una serie di iniziative culminate con la recente revoca del divieto di balneazione per il primo tratto della stessa Area 4 (quello compreso da piazzale G.B.
Quinci alla scalinata di piazza Mokarta), non si comprende il perché quello successivo (fino all’inizio della passeggiata che dovrebbe essere ancora intitolata ufficialmente a Pietro Consagra) non siano stati rimossi i divieti di balneazione visto che nessuno ha ancora diviso quel tratto di mare (vorremmo inoltre capire se le analisi delle acque in tutto il tratto da piazzale G.B. alla passeggiata siano conformi alla legge per la revoca del divieto di balneazione, considerata anche la prossimità della cosiddetta “spiaggia in Città” al porto peschereccio.
La speranza resta quella di vedere amministratori e dirigenti e funzionari comunali portare le loro famiglie nella spiaggia in Città e magari tuffarsi in quel tratto di mare dove confluiscono le torbide acque del porto canale. Avete provato a scavare con le mani nel fondale di quel tratto di mare prospiciente la spiaggia in Città?
Ritornando alla questione della struttura di iodioterapia (sarà realizzata interamente in legno, vedi foto n.1 e 3, e ove previste piscinette per idromassaggio, lettini e gazebo per prendere il sole e un piccola struttura di ristoro), la cui apertura sarebbe ormai prossima (nella posizione 37 dell’Area 4 del PUDM) per circa 50 metri di lunghezza (16 metri in larghezza), di cui 25 metri a sinistra e 25 a destra nel tratto del lungomare Hopps all’incrocio con la via Filippo Castelli (dalle tavole progettuali, foto n.
1 e n.3, si evince che non verrebbe ostruita la vista del mare in quanto in quel tratto l’arenile e di diversi metri in basso rispetto alla passeggiata sul lungomare), bisogna sottolineare che la richiesta di concessione demaniale è rimasta affissa per 60 giorni (nel 2013) presso il Comune di Mazara del Vallo, così come vuole la legge, senza che nessuno abbia presentato opposizione o osservazioni.
Perché soltanto adesso invece l’Amministrazione Cristaldi e consiglieri ad essa collegati intervengono sulla questione?
Francesco Mezzapelle
08/05/2017
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