Pantelleria proposta Capitale Italiana della Cultura 2026
Il Comune di Pantelleria ha accolto l’idea di due concittadini di proporre Pantelleria a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2026. Ha quindi presentato manifestazione scritta di interesse dando mandato a Salvatore Belvisi, responsabile del I Settore comunale, di preparare gli atti necessari a depositare la domanda. Il progetto era stato presentato il 5 giugno scorso ad Adele Pineda, vice sindaco nonché assessore alla Cultura del Comune, dall’ingegnere Aurelio Mustacciuoli e dal professore Filippo Panseca.
Accuratamente redatto, il progetto mira a valorizzare e promuovere la ricchezza culturale, storica e ambientale di Pantelleria attraverso un programma diversificato e coinvolgente. “L’isola offre una combinazione unica di storia, cultura, paesaggi naturali, biodiversità e una comunità artistica attiva” sottolineano Mustacciuoli e Panseca. “Questa designazione potrebbe rappresentare un’opportunità straordinaria per mettere in risalto e valorizzare il patrimonio culturale di Pantelleria, incoraggiare lo sviluppo sostenibile, promuovere l’interculturalità e stimolare l’interesse turistico verso l’isola”. Se venisse accolta, la proposta rappresenterebbe un importante stimolo per il turismo e lo sviluppo economico dell’isola.
Ma anche una opportunità unica per mettere in luce tradizioni, arte e cultura del territorio, attirando l’attenzione di visitatori nazionali e internazionali. Le motivazioni che hanno fatto nascere l’idea sono tantissime. A partire dalla Localizzazione Strategica di Pantelleria al centro del Mediterraneo, crocevia di culture, popoli e tradizioni millenarie. Una posizione unica che ha favorito gli scambi culturali tra diverse civiltà nel corso dei secoli .C’è poi il suo Ambiente Naturale Unico, gioiello creato da un complesso vulcanico che ha dato vita a paesaggi mozzafiato.
Pantelleria è conosciuta per la presenza di ossidiana, vetro vulcanico usato in antichità per la produzione di utensili e punte di freccia. O per la pantellerite, roccia vulcanica peralcalina che proprio da questa isola trae il nome. L’isola è paradiso per gli amanti della natura. Offre infinite opportunità per escursioni, snorkeling, immersioni subacquee e molto altro ancora. La sua Cultura Secolare, forgiata dall’intreccio delle molteplici occupazioni con le quali si è interfacciata nel corso della storia (Fenici, Greci, Romani, Arabi, Normanni e Spagnoli), ha creato un tessuto culturale diversificato.
E come non citare il ricco Patrimonio Archeologico, che offre siti di grande valenza storica e culturale: la necropoli dei Sesi, il sito di Mursia, le tombe megalitiche, ma anche l’Acropoli Punico-Romana dalla quale sono stati riportati alla luce reperti importantissimi (tra cui tre teste imperiali). Siti che testimoniano la presenza di antiche civiltà e che rappresentano una preziosa risorsa per lo studio e la comprensione della storia del Mediterraneo.
Un’Archeologia anche Subacquea, resa famosa dalle grandi scoperte di Sebastiano Tusa, con i suoi numerosi reperti e resti di navi romane e fenicie. Straordinaria risorsa culturale e turistica cheoffre una visione affascinante della storia sommersa dell’isola. Chi non conosce poi il suo ricco Patrimonio Geotermale, fatto di sorgenti sia a terra che a mare, oltre che nel suggestivo Lago “Specchio” di Venere.
Tali risorse offrono benefici terapeutici e ricreativi unici la cui valorizzazione potrebbe dare il via a un turismo termale sostenibile e all’utilizzo consapevole delle proprietà benefiche delle acque termali dell’isola. Non dimentichiamo, infine, la sua Agricoltura Tradizionale, definita non a caso “Eroica”, pilastro della cultura e dell’economia dell’isola, con i tipici terrazzamenti, muri a secco e vigneti ad alberello, patrimonio UNESCO.
Giuliana Raffaelli