Mazara, ritorna l’uso del coltello fra i ragazzi. Droga, furti e bullismo ed estorsioni che la politica fa finta di non vedere
Sembra essere ritornati indietro di alcuni decenni quando spesso le forze dell’ordine erano a chiamate ad intervenire per fermare scontri fra ragazzi a colpi di coltello. Erano gli anni ‘70 e ’80. Un fenomeno che si è attenuato di molto negli anni successivi anche per l’intensificazione dei controlli nel territorio a partire dai primi anni ’90 a seguito delle grandi stragi mafiose. Oggi per fortuna, a parte qualche caso isolato, di scontri fra ragazzi armati di coltello, o altri oggetti contundenti, non se ne registrano, ma le cronache degli ultimi giorni dovrebbero far suonare un campanello di allarme ai cittadini di Mazara del Vallo e ai rappresentanti istituzionali, coloro che governano la Città, e a chi si occupa di “politiche giovanili e sociali” che dovrebbe impegnarsi in proposte concrete e non, come accaduto spesso questi anni, in iniziative di facciata e con un orizzonte e cronometro politico ben preciso.
Infatti, a distanza di pochi giorni i carabinieri della locale Compagnia nel corso di due distinti servizi di controllo del territorio (finalizzati alla repressione e contrasto alla criminalità predatoria e alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio mazarese nonché al rispetto delle misure anti covid-19) hanno sorpreso, ai primi di marzo, cinque mazaresi, maggiorenni trovati in possesso di coltelli a serramanico, del genere vietato, fuori dalle proprie abitazioni senza giustificato motivo.
La stessa cosa è avvenuta qualche giorno fa, sempre a Mazara del Vallo, con altri tre ragazzi fermati dai carabinieri del Norm- Sez. Radiomobile; tutti gli otto ragazzi sono stati denunciati in stato di libertà poiché ritenuti responsabili del reato di porto ingiustificato di armi o oggetti atti ad offendere. Le operazioni condotte dai carabinieri e dalla polizia di stato negli ultimi mesi hanno dimostrato, attraverso le numerose denunce di giovani sorpresi in possesso di droga, che Mazara del Vallo è una delle piazze trapanesi più importanti sia per lo spaccio che per il consumo di stupefacenti; consumatori di ogni età di diversi tipi di droga, da quelle considerate più leggere a quelle nuove, ancor più pesanti.
Secondo infatti dei dati raccolti dall’Asp, va crescendo sempre più nella fascia d’età dai 16 ai 30 anni il consumo di droghe più pesanti, in primis di cocaina il cui costo si è abbassato negli anni permettendo quindi a gruppi di giovani di poterne acquistare piccoli quantitativi da dividere. Altro preoccupante fenomeno il “violento” ritorno dell’eroina e del crack, al cui spaccio e consumo sono spesso legati i numerosi episodi di microcriminalità verificatosi negli ultimi anni nel territorio mazarese.
Non mancano le azioni criminose da parte di giovani e casi di bullismo, per non parlare degli assembramenti durante l’attuale emergenza covid-19. Anche nel 2021 continuano a registrarsi rapine ad esercizi commerciali e perfino furti notturni a locali comunali (vedi di recente il canile di contrada Affacciata); in molti casi il movente sembra essere sempre lo stesso: necessità di liquidità per l’acquisto di droga. In questo contesto gli uomini delle forze dell’ordine presenti in Città fanno quello che possono, considerati uomini e mezzi a disposizione.
Come se non bastasse, il sistema di pacifica convivenza, fra autoctoni ed immigrati, venutosi a creare negli ultimi decenni a Mazara del Vallo sta per cedere a causa di pericolose dinamiche sociali, acuite in parte dalla crisi economica che attraversa la città. Ci chiediamo ancora una volta: vengono realmente utilizzate le 30 e più telecamere dislocate nel territorio mazarese che il Comune ha installato negli anni scorsi grazie al Pon Sicurezza? Nel recente caso del furto notturno al canile comunale il neo assessore Alessandro Norrito evidenziò proprio il mancato funzionamento della videosorveglianza.
E' vera la notizia che la gestione del sistema di videosorveglianza sarebbe passata dal Comando della Polizia Municipale alla "supervisione" di qualche amministratore? A parte qualche cittadino ripreso (giustamente) mentre deposita in maniera abusiva rifiuti, queste telecamere sono utilizzate per controllare realmente il centro storico e come deterrente per la microcriminalità? Inoltre non riusciamo a capire ancora come sia possibile che queste telecamere non riescano ad individuare i diversi posteggiatori abusivi operanti da alcuni anni in piazzale G.
Quinci e sul lungomare e che esercitano quotidianamente una vera e propria attività estorsiva nei confronti dei cittadini; anche in questi giorni si vedono aggirare nello stesso piazzale mentre a pochi metri vi è una troupe cinematografica che ha installato la sua base per girare una serie televisiva, che andrà in onda su Netflix, ambientata in città. Francesco Mezzapelle