Mazara, Quote pesca gambero rosso e viola. Interrogativi e preoccupazioni nella marineria

Redazione Prima Pagina Mazara

Nei giorni scorsi è stato emanato il decreto della Direzione generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) relativo alla ripartizione del limite massimo catturabile di gamberi di profondità, rosso e viola, per le Gsa 12,13,14,15,16, in pratica le aree di pesca del Canale di Sicilia e a ponente. Nel suddetto Decreto, entrato già in vigore, vi sono le tabelle ove indicate le unità da pesca, suddivise per potenza, autorizzate per la campagna di pesca 2023 (a decorrere dal 1 gennaio) e le quote catturabili sia di gambero rosso (aristaemorpha foliacea ARS) e gambero viola (aristeus antennatus ARA).

Per entrambe le specie ittiche all’Italia, secondo le direttive del Consiglio Generale della Pesca del Mediterraneo, sono state assegnate circa il 90% delle quote, mentre alla Tunisia un 10%. Per quanto riguarda il gambero rosso (in copertina foto da noi scattata di gambero rosso mediterraneo surgelato a bordo) la quota complessiva italiana è di poco più di 800 tonnellate (compresa una quota accessoria di riserva del 15%), mentre alla Tunisia sono state assegnate 100 tonnellate; per il gambero viola la quota italiana si aggira sulle 90 tonnellate.

Ad usufruire delle quote del gambero rosso e viola saranno quasi esclusivamente i pescherecci della marineria di Mazara del Vallo considerate le loro caratteristiche e attrezzature per la pesca mediterranea a strascico, nei fondali fangosi profondi oltre 300 metri. Il criterio di attribuzione delle quote è stato stabilito per classi di kw dei natanti. L’anno scorso la media di pescato di gambero rosso per ognuna delle settanta barche di cui è composta ormai la flotta mazarese è stata di 20mila kg, ciò nonostante il settore è riuscito a sopravvivere grazie al contributo del credito d’imposta.

Quest’anno, secondo la ripartizione delle quote la media si aggira sui 6000kg, quantità peraltro già raggiunta. Diversi armatori mazaresi da noi contattati esprimono pertanto preoccupazioni circa le quantità catturabili, ridottissime rispetto alla competitività economica delle loro imprese pescherecce. Alcuni di loro dicono che le quote dovevano esser assegnate prendendo a riferimento il pescato dello scorso anno. Altra preoccupazione il serio rischio che tali quote di pesca possano favorire ancor di più l’importazione di prodotto attraverso i Paesi extraeuropei, dall’Egitto e Turchia.

Cosicchè l’auspicio è quello che vi siano maggiori controlli anche in quei Paesi ed evitare che l’accumulo di prodotto nei magazzini favorisca la caduta dei prezzi, come del resto avvenuta la scorsa estate. Ad ogni modo gli imprenditori ittici mazaresi dovrebbero cercare di garantire la redditività delle rispettive imprese valorizzando il prodotto a partire dal prezzo. Per dare un’idea della situazione attuale: oggi il gambero rosso di I (la prima pezzatura) viene venduto a 60 euro al chilo.

Bisogna garantire un prodotto di qualità e sicuro ai consumatore e combattere la speculazione, per questo motivo bisogna diffidare da chi offre un prodotto sottocosto. Altra preoccupazione è relativa alla possibilità che, raggiunte le quote nelle aree di pesca del Mediterraneo centrale, molte imprese di pesca al fine di coprire le loro necessità spostino i loro pescherecci nel Mar Egeo per il quale non stabilite le quote, ciò con rischi di un eccessivo intasamento di quegli areali di pesca e di nuove norme restrittive da parte dei Paesi rivieraschi.

Questione che preoccupa, non poco, la stessa marineria è rappresentata dalla realizzazione nei prossimi anni di mega parchi eolici nello stesso Canale di Sicilia che porterebbero alla limitazione degli areali di pesca, pertanto gli armatori mazaresi chiedono la possibilità di tornare a pescare in areali internazionali che da qualche anno il Governo ha loro vietato, la zona denominata GSA21, da 20 a 74 miglia dalle coste libiche, acque dichiarate, unilateralmente, zona economica esclusiva da Gheddafi nel 2005, ma mai riconosciuta dai Paesi rivieraschi.

Altra questione riguarda le aree tirreniche nelle quali alla marineria mazarese non sono state concesse le quote per la pesca di gambero di profondità, parliamo delle GSA11,10 e 9.

Di seguito, in allegato pdf, il recente Decreto sulle quote gambero rosso e viola emanato dal MASAF

Francesco Mezzapelle