Mazara, morte di Leonardo Titone, i messaggi degli amici e compagni di scuola. Le forti parole del Vescovo Giurdanella
A circa una settimana dei suoi funerali, celebrati lo scorso 30 aprile presso la Basilica Cattedrale, è ancora forte fra i cittadini mazaresi la commozione per la tragica e prematura scomparsa del 15enne Leonardo Titone morto nella serata del 26 marzo a causa di una caduta dal tetto di un ex deposito di derrate alimentari sul lungomare San Vito; un altro ragazzo che insieme a Leonardo si erano avventurati in quel gioco pericoloso, l'amico 14enne Khalil Sfar, si trova ricoverato, in via di ripresa, all'ospedale dei Bambini “Di Cristina” di Palermo.
Straziante il dolore della famiglia di Leonardo Titone, del padre Giacomo, della madre Tanja che insieme alla piccola Noemi sono tornate in tempo dalla Germania per portare l'ultimo saluto al povero Leo. Forte il dolore degli amici e in particolare della comunità scolastica dell'Istituto "L.Pirandello", dei compagni di terza media che proprio davanti ai cancelli della struttura ove avvenuta la tragedia hanno deposto un mazzo di rose bianche; davanti allo stesso ingresso, sito sul lungomare San Vito, sono comparse alcune scritte con spay rosso e nero (vedi foto da noi scattata), si legge: "Leo vivrai per sempre nei nostri cuori. Per Sempre Leone", "Leo Vive", "Fai buon viaggio, sei la nostra stella".
Per quanti avranno avuto il modo di ascoltarle, risuonano ancora forti le parole pronunciate dal vescovo della Diocesi, Angelo Giurdanella, nel corso dei funerali di Leonardo Titone, un forte appello ai ragazzi ma anche agli adulti: "Leonardo è salito nella cattedra della vita per insegnarci qualcosa. Leonardo è vivo e lo incontreremo ogni volta che ci incamminiamo sulla strada della vita, della luce e della bellezza.
I nostri ragazzi -ha sottolineato Giurdanella- non hanno bisogno di compassione ma di comprensione e ascolto. Cerchiamo di ascoltarli di più. Bisogna decodificare i loro messaggi, comprendere i messaggi che ci danno. Chiamiamoli per nome, diamo loro attenzione. Pensiamo ad una città a misura di sguardo, quello degli occhi". Infine mons. Giurdanella ha invitato gli studenti a scrivere dei messaggi, delle riflessioni, ove dire quello di cui hanno bisogno affinchè il ricordo di quanto accaduto a Leonardo non possa esser dimenticato.
Francesco Mezzapelle