Mazara, la dirigente scolastica dell' I.I.S "F. Ferrara" parla delle sfide della scuola di oggi
"Questo è il mio 42esimo anno di servizio, prima come docente e ora come dirigente scolastico. Un lasso di tempo in cui i cambiamenti sono stati importanti, ma a maggior ragione quelli che abbiamo affrontato, specialmente nell'ultimo periodo: queste innovazioni digitali che così tanto hanno cambiato le relazioni a scuola, ma anche nel sociale.- Ha affermato Licia Ingrasciotta, dirigente scolastica dell' I.I.S "F. Ferrara" durante la nostra trasmissione PrimaNews- Quindi, la scuola ha recitato un ruolo di primo piano in questa influenza.
I giovani oggi sono molto tecnologici, molto sensibili alle comunicazioni sui social e alla digitalizzazione in generale. Questo dobbiamo noi, come scuola, come corpo docente e io come dirigente, tenere molto in considerazione. Del resto, non facciamo altro che attuare le indicazioni dell'Unione Europea, con i finanziamenti del PNRR, che ci danno indicazioni proprio in questa direzione sia per l'allestimento di ambienti di apprendimento, sia per l'acquisizione di metodologie didattiche all'altezza delle nuove sfide, tra cui la digitalizzazione. I ragazzi di oggi non sono né migliori né peggiori di quelli che ci sono succeduti, perché sono frutto della cultura, della storia e della società in cui vivono.
Hanno caratteristiche diverse, hanno acquisito maggiore maturità nei rapporti sociali, che ora sono forse meno formali. Se andiamo un po' indietro nel tempo, c'erano passaggi più rallentati ad esempio nell'approccio con le ragazze, c'erano dei luoghi canonici: la piazza, la discoteca. Ora, invece, tutto è più diffuso e i social hanno preso il posto delle piazze virtuali. Ci sono i nuovi luoghi di ritrovo, ma la situazione è più frammentata, c'è meno coralità. C'è più settorialità, secondo gruppi di affinità. Fare scuola oggi è più complesso, perché la scuola deve cercare di arrivare a tutti, recependo l'indicazione della Costituzione: dare di più a chi ha di meno.
Bisogna personalizzare l'offerta formativa, comprendere gli stili cognitivi di ogni studente e dare un'offerta adatta alle capacità intellettive di ciascuno. Questo nuovo concetto non è solo la semplice promozione alla classe successiva, ma un vero e proprio successo formativo. E poi ci sono le prove invalsi, che ci misurano e ci danno indicazioni per migliorare. Nei laboratori di informatica, non c'è possibilità di copiare, e le valutazioni sono più oggettive. Queste prove ci danno la direzione giusta per migliorare la nostra offerta formativa." Clicca qui per guardare l'intervista completa.