Il severo discorso di Vincenzo De Falco “Pantelleria non può diventare un luogo senza regole”

Redazione Prima Pagina Mazara

Il disagio non sospende la legge. … Lo Stato vale qui come altrove”. Durante la cerimonia di cambio di comando nella Capitaneria di Porto di Pantelleria il comandante uscente Capitano di Corvetta Vincenzo De Falco ha pronunciato un discorso molto lucido e concreto. Oltre a mettere in risalto gli obiettivi perseguiti durante le “tre estati” di comando come capo del Circondario Marittimo di Pantelleria (soccorsi in mare, bonifica aree trasformate in discariche, lotta ai trafficanti di esseri umani dalla Tunisia), in linea con la missione condivisa del Corpo delle Capitanerie, De Falco ha voluto lanciare un messaggio chiaro alle istituzioni dell’isola.

Un monito alla legalità. Parte del discorso dell’uscente Capitano di Corvetta è stata infatti riservata a Pantelleria e, in particolare, al demanio marittimo dell’isola. Una nota severa nei confronti delle Autorità locali che devono puntare a progetti concreti e realizzabili, ben ancorati alla realtà. “Pantelleria non ha bisogno di promesse irrealizzabili o di progetti faraonici scollegati dalla realtà. Ha bisogno di opere proporzionate e utili, di manutenzioni puntuali e di messa in sicurezza di ciò che già esiste: moli, banchine, scali d’alaggio, segnalamenti, fondali, viabilità, servizi essenziali.

Se trascuriamo l’ordinario o se inseguiamo l’irrealistico, il sistema arretra: si riduce la sicurezza, aumentano i costi, si scoraggiano traffici, pesca e turismo. Per questo chiedo alle Istituzioni competenti di tenere la barra dritta sulla realtà: priorità alla sicurezza e alla funzionalità, qualità esecutiva, coordinamento tra enti, procedure limpide. È qui che si misura la serietà di un territorio”. Ha poi aggiunto che, seppure Pantelleria viva quotidianamente nel disagio, ciò non deve autorizzare a “sospendere la legge”.

Tutto deve avvenire nella legalità. “C’è un principio che desidero ribadire con fermezza: il disagio non sospende la legge. Pantelleria può vivere momenti complessi - distanza, meteo, carenze infrastrutturali - ma non può diventare un luogo “senza regole”. Lo Stato vale qui come altrove, insieme a quei corollari non scritti della sicurezza che ogni donna e uomo di mare conosce: prudenza, buon senso, rispetto delle limitazioni e dell’altro. Non possiamo abituarci a “chiudere un occhio”: i diritti e i doveri del cittadino restano la rotta per tutti.

La legalità non è un ostacolo: è il presupposto della sicurezza e della libertà comune”.

Giuliana Raffaelli