Mazara, dragaggio del porto canale, assessore Torrente: “c’è qualcosa in atto…”

Ci sarebbero delle novità circa la ripresa dei lavori di escavazione del fiume Mazaro e del waterfront

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Novembre 2025 12:32
Mazara, dragaggio del porto canale, assessore Torrente: “c’è qualcosa in atto…”

Torniamo ad affrontare una questione cruciale, ed annosa, riguardante la città di Mazara del Vallo: la mancata escavazione-dragaggio del suo porto canale, e in generale del fiume Mazaro, che negli ultimi 40 anni è divenuto praticamente innavigabile, ed in stato di forte degrado, con conseguenze nefaste per il comparto peschereccio e per le attività ad esso collegate. "Comu finì?" ci chiedono tanti cittadini che ci incontrano e/o scrivono. Cresce infatti sempre più il grido di allarme degli operatori economici le cui attività, cantieri navali, grande e piccola pesca, rischiano seriamente di cessare a causa delle condizioni del porto canale; per non parlare dei frequenti incagliamenti di natanti nel bacino portuale che spesso hanno provocato seri danni, e anche della forte puzza che risale verso le banchine dai fondali melmosi.

In merito alla necessità di escavazione del porto canale di Mazara del Vallo in questi anni abbiamo assistito ad una vicenda (da noi sempre aggiornata) che ha davvero dell’assurdo; fra rimpalli di competenze, ritardi, indagini giudiziarie, è successo di tutto. Qualcosa sembra finalmente muoversi ed un’anticipazione ce l’ha fornita l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Vito Torrente, quasi a conclusione della sua intervista di ieri giovedì 6 novembre nel corso della nostra trasmissione quotidiana "PrimaNews". “Vogliamo riqualificare l’area portuale del lungomazaro con un progetto waterfront per riportare anche i giovani in quell’area… Inoltre dalla Regione abbiamo ricevuto un milione di euro per la rimozione dei relitti.

Per l’escavazione -ha spiegato Torrente- c’è qualcosa in atto, c’è una perizia per continuare la pulizia del fiume, se ne stanno occupando il Commissario per Rischio Idrogeologico e il direttore dei lavori; si sta discutendo fra parte esecutiva dei lavori e la burocrazia. L'intervento non è di competenza dell’Amministrazione comunale ma della Regione siciliana, e quindi della politica, di tutte le forze che sostengono il Governo regionale.

Bisogna lavorare tutti con le proprie interlocuzioni, anche chi è all’opposizione di questa Amministrazione…”. Continuando Vito Torrente ha sottolineato “…Per le critiche non mi arrabbio mai, mi arrabbio soltanto quando si ‘ruba’ il lavoro degli altri. Comprendo che viviamo nell’epoca dei social ma io non lo accetto” (a chi intendeva riferirsi Torrente?).

In merito alla vicenda dell’escavazione del porto canale di Mazara del Vallo vogliamo “rinfrescare” la memoria su quanto avvenuto negli ultimi anni. Partiamo per non farla troppo lunga dalla fine del 2023 quando, finalmente, sembravano esser avviati i primi lavori con la pulizia di buona parte degli argini del fiume Mazaro con mezzi meccanici da terra e con i fanghi e materiali di vario genere prelevati e poi portati e depositati attraverso dei camion in un'area della Colmata B ove installate delle vasche ad hoc.

Dopo quella fase, sarebbe arrivata -così era stata annunciato- una “sorbona” (una grossa draga in grado di scavare i fondali del tratto centrale del porto canale ove transitano le imbarcazioni). Dopo qualche mese però quei lavori "preliminari" di colpo si sono bloccati. Tutto è rimasto fermo, nel frattempo però vi è stata una campagna elettorale per le Amministrative con successiva rielezione del sindaco Salvatore Quinci che in quei mesi parlò più volte di un’azione di “sedicenti soggetti finalizzata ad interrompere l’iter per l’avvio della fase conclusiva dell’escavazione” ma rassicurò i cittadini che terminata la fase elettorale i lavori escavazione sarebbero ripresi non più intensità fino al loro completamento.

Purtroppo nei mesi successivi i lavori non ripartirono. Nella mattinata del 28 febbraio scorso si è svolta nella Sala Giunta del Comune di Mazara del Vallo una riunione-tavolo tecnico, richiesta più volte dal sindaco Salvatore Quinci, ma convocata su iniziativa della “Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico” guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani (assente ma rappresentato da un dirigenti regionali) per superare la situazione di impasse negli interventi e accelerarne la ripresa.

Al termine dell’incontro (ove furono sollevati anche dei rilievi sul deposito dei fanghi nelle vasche della Colmata B), lo stesso pomeriggio, attraverso una nota (da noi pubblicata), la Presidenza della Regione annunciò lo “sblocco” dei lavori escavazione del porto canale e dalla foce del fiume Màzaro. Nella stessa nota si leggeva che nel corso della riunione è stato un cronoprogramma con le attività da attuare per il recupero e la riqualificazione del bacino fluviale. Ad oggi però di questo “cronoprogramma” non abbiamo notizia: non sappiamo quando ufficialmente inizieranno i lavori, le scadenze delle diverse fasi e la data di completamento.

A quell'ennesimo annunciò seguì un silenzio assordante sulla vicenda sa parte delle istituzioni e ciò fino al 29 aprile scorso quando in Consiglio comunale (seduta consiliare avvenuta presso l’Auditorium “M. Caruso”) lo stesso primo cittadino mazarese rispondendo ad un’interrogazione da parte dell’opposizione non ha nascosto le difficoltà per l’avvio dei lavori di escavazione del porto canale con l’utilizzo di una grande sorbona. In quella sede Quinci parlò della ripresa dei lavori in autunno a conclusione della stagione balneare additando, con amara ironia, la colpa del mancato dragaggio alla necessità (presumibilmente sollevata da alcuni ambientalisti) di consentire la nidificazione del fratino presso l’area lagunare della Colmata B.

In una recente intervista lo stesso Quinci, da presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani, ha parlato della necessità di far entrare il porto di Mazara del Vallo  nelle competenze dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale che gestisce e coordina i porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle, Licata e Gela.  

Francesco Mezzapelle

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