Governo Meloni contro la mafia. Il primo Decreto Legge è sull'Ergastolo Ostativo

Sembra ieri quando in piena estate era iniziata la Campagna Elettorale a seguito dello scioglimento delle Camere e quando il 25 settembre gli italiani si sono recati alle urne. Dopo un mese dalle elezioni, si è dato vita alla formazione del governo più veloce della storia, con la prima donna premier e con un colore politico ben definito e ampiamente voluto dagli italiani. Una corsa contro il tempo per la formazione del nuovo esecutivo date molteplici importanti scadenze che devono essere necessariamente rispettate. Tra queste un importante appuntamento riguarda la riunione della Consulta della Corte Costituzionale che si incontrerà il prossimo 8 novembre e che, tra i vari punti, dovrà esprimersi sulla tanto discussa legge dell’Ergastolo Ostativo e per questi motivi il Governo Meloni ha dovuto immediatamente prendere una posizione.

Ma cosa succede a questa legge e che cos’è? L’Ergastolo Ostativo è una importante misura che è stata fortemente voluta e messa in campo dal giudice Giovanni Falcone così da poter combattere il fenomeno della mafia e della criminalità organizzata e prevede che i condannati per alcuni reati gravi, in particolare mafia, terrorismo e associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, non abbiano la possibilità di accedere ad alcun beneficio penitenziario – come i permessi premio e il lavoro esterno – se non decidono di collaborare con la giustizia, dimostrando così il loro ravvedimento.

Recentemente però la Corte Costituzionale ha stabilito che, così per come è in vigore, la legge risulta incostituzionale in quanto viola i diritti del detenuto perchè “fare della collaborazione l’unico modo per il condannato di recuperare la libertà è in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione e con l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La cronistoria. A questo punto la Consulta aveva recentemente invitato il Parlamento della scorsa legislatura ad intervenire su questa legge sistemando così i punti critici in maniera tale da non costringere la stessa Corte a dichiarare incostituzionale un provvedimento così importante che era anche stato oggetto di forte dibattito nelle trattative Stato-mafia. Erano e sono davvero tanti i mafiosi che ad oggi sperano che questa misura possa essere tolta dal nostro ordinamento giuridico.

Il Parlamento aveva ampiamente lavorato sulla revisione di questa legge ed era anche arrivato ad una proposta di legge che per diventare effettiva, come sappiamo, essendo il nostro un sistema bicamerale, doveva essere approvata sia dalla Camera dei Deputati che dal Senato della Repubblica. Alla Camera la norma sull’Ergastolo Ostativo revisionata era stata approvata all’unanimità ma al Senato purtroppo non si è fatto in tempo visto l’improvviso scioglimento delle Camere. Per questo motivo fino a ieri nessuna modifica era entrata in vigore e quindi il prossimo 8 novembre se tutto fosse restato per com’era, la Corte Costituzionale avrebbe emesso sentenza definitiva sulla incostituzionalità di questa importante norma.

L’azione del Governo Meloni. Ma ecco che interviene immediatamente il premier Meloni insieme al ministro della Giustizia e dell’Interno Nordio e Piantedosi che nel loro primo Consiglio dei Ministri e nel loro Decreto Legge n.1 inseriscono la nuova norma sull’Ergastolo Ostativo con il medesimo testo che era stato approvato recentemente alla Camera. Non è sicuramente il testo che voleva la Meloni in quanto le modifiche ammorbidiscono molto le restrizioni ma almeno in questa maniera la legge non verrà abrogata del tutto.

Come sappiamo in Italia il potere legislativo è nelle mani del Parlamento ma il Governo può emanare dei Decreti Legge considerati urgenti e necessari e che ovviamente devono poi essere comunque convertiti in legge dal Parlamento. Con questa importante azione il governo Meloni come primo atto ufficiale si è apertamente dichiarato contro le mafie ed ha evitato che la Corte abrogasse definitivamente l’importante provvedimento messo in campo dal giudice Falcone. È pur vero che ugualmente il prossimo 8 novembre la Consulta dovrà esaminare il nuovo testo e potrebbe avere qualche altra osservazione da porre ma sicuramente sarà difficile che si esprima negativamente.

Nell’intervento che il premier Meloni ha fatto durante la conferenza stampa a seguito del prima Decreto Legge, ha anche specificato che la loro azione sarà assolutamente contro ogni tipo di mafia e che tra i tanti provvedimenti che vorrà introdurre darà particolare attenzione ai numerosissimi beni confiscati alla mafia presenti nel territorio italiano e che devono assolutamente essere salvaguardati, tutelati e devono essere l’esempio concreto che lo Stato è presente sul nostro territorio tutelando tutti i cittadini per bene.

La nostra redazione sul tema dei beni confiscati è sempre stata molto attenta e scrupolosa facendo emergere svariate situazioni presenti nel territorio trapanese e lo continuerà ad essere dando attenzione pubblica a questo tema di grande importanza per il rispetto della legalità.

Roberto Marrone