Avrà cure adeguate 12enne, di Campobello di Mazara, dalla nascita con respiratore artificiale

Redazione Prima Pagina Mazara

Finalmente, dopo anni di grandi sacrifici, potremo assicurare le migliori cure alla nostra piccola Sofia. Sembra quasi un sogno, grazie a quanti hanno contribuito a realizzarlo”. Questo è quanto hanno dichiarato, Giorgio Luppino e Rosetta Pisciotta, di Campobello di Mazara, abbastanza emozionati al momento trasferimento in elicottero all’ospedale “Meyer” di Firenze della loro figlia di 12 anni, costretta a vivere da sempre su un lettino con un respiratore artificiale, al fine di poter effettuare un intervento per asportare una fistola alla trachea.

Considerati gli alti costi del trasporto, che poteva avvenire solo attraverso un volo in aereo-ambulanza, e delle cure necessarie, i genitori di Sofia, avevano nei mesi scorsi chiesto aiuto. Della vicenda si era subito interessato il consigliere comunale Tommaso Di Maria che ha raccontato la drammatica storia al deputato regionale Ismaele La Vardera il quale a sua volta lo scorso maggio si è recato a Campobello di Mazara per incontrare la famiglia Luppino. Successivamente lo stesso on. La Vardera ha lanciato un appello al presidente della Regione, Renato Schifani, affinchè intervenisse tutelando il sacrosanto diritto alla salute di una famiglia siciliana.

Dopo varie riunioni ed incontri si è messa in moto la macchina logistica, grazie al servizio 118 regionale, per permettere il trasferimento nell’ospedale “Meyer”, centro di eccellenza a livello internazionale specializzato per le cure del caso e dove la bambina siciliana nei prossimi giorni sarà sottoposta a delle visite in vista di un intervento. Ieri mattina dall’eliporto Boccadifalco di Palermo la piccola Sofia, accompagnata dal papà Giorgio, dopo esser stata imbarcata a bordo di un elicottero (vedi foto di copertina) è partita alla volta del capoluogo toscano.

Ha trovato finalmente risposta il grido di dolore e aiuto della famiglia Luppino di Campobello di Mazara che ha inoltre deciso di trasferirsi a Cremona, in un casa acquistata grazie ai soldi del risarcimento per il grave errore medico al momento della nascita della bimba, in modo da poter anche più facilmente raggiungere l’importante struttura sanitaria toscana ove la piccola Sofia dovrebbe esser operata. Soddisfazione per l’epilogo della vicenda da parte dello stesso on. La Vardera presente al momento della partenza dell’elicottero: “La piccola Sofia a causa di una malattia seria necessitava di andare al Nord.

Non poteva però prendere un aereo di linea, tantomeno viaggiare su gomma. Oggi abbiamo raggiunto, dopo diversi mesi e incontri, il risultato, e sono felice. Ringrazio il direttore del 118 il dottor Genco e il direttore Salvatore Iacolino. Un lavoro di squadra importante in sinergia con le istituzioni. Questa è la politica che fa bene al cuore”.