A Mazara è boom di domande per la certificazione su amianto dei pescherecci

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Settembre 2013 07:07
A Mazara è boom di domande per la certificazione su amianto dei pescherecci

Con la Legge 99/2013 (Art.10 c. 3 e 4), pubblicata nella gazzetta Ufficiale n.196 del 22 agosto 2013, dall'1 gennaio 2014 verrà attuato il trasferimento della gestione delle casse e degli adempimenti in materia di malattia ed infortuni

del comparto marittimo, attraverso una riorganizzazione di competenza degli istituti di riferimento. In particolare, dal primo gennaio 2014, la gestione della "malattia ordinaria" passerà dall'INAIL-navigazione (ex IPSEMA) all'INPS, mentre la gestione della "malattia professionale" e degli "Infortuni" resterà all'INAIL-navigazione.Ulteriori riorganizzazioni, sebbene ancora non concretizzate, sono previste nell'ambito previdenziale marittimo. Nello specifico, il riordino potrebbe riguardare la gestione delle pratiche di INAIL-navigazione, che a partire dal 2015 dovrebbero passare dalla attuale gestione centralizzata per macro-aree (Palermo per la Sicilia) a quella periferica delle singole sedi provinciali.

Secondo l'indagine conoscitiva su "Sicurezza e igiene del lavoro nel comparto pesca", estratta dal Rapporto Annuale sulla Pesca e sull'Acquacoltura in Sicilia 2012, per quanto riguarda le malattie professionali, nel corso degli ultimi anni le denunce hanno mostrato un trend in forte crescita, non altrettanto seguito dagli indennizzi che, seppure consistenti, hanno mostrato comunque al contrario un'inversione nel tempo. Il fenomeno delle malattie professionali della pesca appare piuttosto contenuto in termini assoluti, pur mostrando un'espansione.

Più interessante invece il caso delle malattie comuni della cosiddetta gente di mare.L'INAIL-navigazione ha infatti gestito finora anche le malattie comuni della gente di mare, disponendo quindi di dati specifici utili a descrivere le patologie tipiche del settore. E' emerso, per esempio, che la maggior parte delle patologie risulta essere a carico dell'apparato osteoartromuscolare del marittimo, oltre che di quello digerente; malattie comunque legate all'attività lavorativa.

Nella marineria di Mazara del Vallo, dallo scorso primo luglio, si è registrata la chiusura del centro operativo territoriale del settore navigazione (ex IPSEMA), sito in Piazzetta san Nicolò Regale, le cui competenze sono passate alla sede INAIL mazarese, situata nello stesso luogo.In merito alla sicurezza sul lavoro ed alle malattie dei pescatori, ultimamente, si sente sempre più spesso parlare di numerosi casi di marittimi, perlopiù gente di mare imbarcata da decenni nei motopescherecci mazaresi, in particolare direttori di macchina, che ricorrono alle vie legali per ottenere il riconoscimento dell'esposizione all'amianto dei pescherecci, passaggio obbligato quest'ultimo per acquisire la certificazione che porterebbe alla rivalutazione e ricalcolo della pensione come "risarcimento".Soprattutto negli ultimi decenni infatti, l'amianto - pericoloso e ormai noto agente cancerogeno, il cui impiego e stato bandito in Italia nel 1992 - è stato utilizzato nell'industria cantieristica, così come anche per la costruzione dei pescherecci mazaresi, in particolare per l'apparato motore e la coibentazione del condotto dello scarico fumi (il c.d.

fumaiolo). Parti di nave con cui i pescatori stanno giorno e notte in contatto.Andando indietro nel tempo, è una legge del 2003 che ha riconosciuto anche al personale marittimo esposto a fibre di amianto il diritto alla concessione dei benefici previdenziali. Due anni dopo un'altra legge ha trasferito dall'INAIL all'IPSEMA il compito di provvedere all'accertamento dell'esposizione all'amianto dei lavoratori marittimi. Il problema principale per i marittimi sta nell'interpretazione della legge, e nella difficoltà a poter ricostruire la propria vita lavorativa - e quindi a dimostrare l'esposizione all'amianto per almeno dieci anni - a causa della specificità del lavoro del mare: luogo e rapporto di lavoro diversi negli anni, residenza diversa dal compartimento marittimo in cui è iscritta la società armatoriale, demolizione della nave, cambio bandiera, ecc.Una Direttiva del Ministero del lavoro del 2009 avrebbe dovuto chiarire la questione dell'accertamento, ma ancora rimangono molte incertezze.

E forse è anche a causa delle difficoltà ad ottenere il riconoscimento dell'esposizione dei marittimi all'amianto che ultimamente sono in aumento i contenziosi dei lavoratori del mare con l'INPS.A Mazara, fra i vari circoli, gira voce che ci sia un fantomatico avvocato, non del luogo che, si dice, supporti i pescatori ad ottenere il riconoscimento per la rivalutazione pensionistica. Un diritto che potrebbe essere soddisfatto benissimo dalle sole normative vigenti in materia di amianto, se solo le difficoltà d'interpretazione e, più in generale, burocratiche non mettessero sempre il bastone fra le gambe dei - spesso dimenticati - marittimi.

Vincenzo De Santi

19-09-2013 9,00

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