37 anni fa, l’8 agosto 1985, la pagina più nera del calcio mazarese

Michele Caci ricorda la triste giornata nella quale svanì la promozione in serie C2 conquistata sul campo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Agosto 2022 09:12
37 anni fa, l’8 agosto 1985, la pagina più nera del calcio mazarese

Ci sono date nella storia di una Città, ed in particolare di quella sportiva, indelebili, che rimarranno per sempre, nel bene e nel male, scolpite nella testa e nel cuore di ogni tifoso. Per il Mazara calcio questa data è l’8 agosto 1985, proprio esattamente 37 anni fa. Eravamo nel pieno di una calda estate dopo che i gialloblù guidati da mister Ignazio Arcoleo vinsero un campionato Interregionale arrivando primi giocando un grande calcio e lasciando alle loro spalle i rivali storici del Trapani. Finito a maggio il Campionato culminato con i grandi festeggiamenti dopo la vittoria dei gialloblù nell'ultima giornata ad Enna, iniziò, purtroppo, un’altra partita fuori dal campo. Ce la racconta Michele Caci, appassionato di calcio, tifoso e memoria storica di fatti calcistici del nostro territorio.

“La mattina dell'8 Agosto del 1985, esattamente 37 anni fa, i quotidiani uscirono con questi titoli (vedi foto copertina), le edicole di Mazara furono prese d'assalto da centinaia di tifosi che increduli volevano saperne di più. Ricordo che alle 9 e mezzo del mattino non si trovavano piu' quotidiani disponibili. Capannelli di tifosi si riversarono in Corso Umberto I. Clamoroso: la CAF aveva retrocesso il Mazara e promosso il Trapani in C2. La Corte d'appello federale aveva ritenuto la società gialloblu responsabile del tentativo di corruzione del portiere del Favara, Giacomo Storiale, alla vigilia della partita del 16 marzo.

La condanna è stata una vera e propria mazzata, 5 punti di penalizzazione al Mazara per il campionato 1984 – 1985, in pratica la perdita della promozione in C2. Due anni di inibizione del dirigente del Riesi, Enrico Baldi, giudicato responsabile di avere offerto 4 milioni delle vecchie lire al portiere del Favara per addomesticare la partita. La CAF insomma smentì il verdetto della Commissione disciplinare che aveva assolto seppur con qualche dubbio, il Mazara e Baldi dall'accusa di tentativo di illecito.

Il Mazara già in ritiro a Chiaravalle in provincia di Catanzaro lascia il ritiro, annullate le partite amichevoli già programmate con Benevento e Catanzaro. Il tecnico Arcoleo e il direttore sportivo Nuccio Vigliarolo apprendono la notizia dal presidente Girolamo Di Giovanni piombato all'albergo di Chiaravalle. Mentre ai giocatori veniva dato il rompete le righe i dirigenti partivano per Mazara dove avrebbero convocato una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione della società.

Anche il direttore sportivo Vigliarolo è sul piede di partenza, c'è aria di smobilitazione, saltano gli acquisti dei giocatori Basile, Caruso, Minervino, Arcoleo e Artale che avevano sottoscritto un contratto da professionisti. Vigliarolo dichiara che non resterà a Mazara.

Ignazio Arcoleo lascia il Mazara, il tecnico palermitano prima di partire da Chiaravalle, comunicò la sua decisione con queste dichiarazioni: “avevo rifiutato offerte di alcune società di C2 per onorare un impegno verbale con la Dirigenza. Eravamo riusciti ad ottenere il massimo, adesso mi vengono a mancare gli stimoli per lavorare in un ambiente che mi ha dato tanto e cui ho dato tutto me stesso. Non me la sento di ricominciare daccapo. Provo tanta amarezza, e tanto amore per la Città di Mazara”.

Arcoleo poi passò a commentare la sentenza: “per condannare qualcuno ci vogliono le prove. E qui mi sembra che le prove non ci siano. Hanno persino tentato di coinvolgere anche me, sostenendo il falso, di avermi visto cioè al ritiro del Favara. Noi abbiamo vinto sul campo, questo è certo. La sentenza mi amareggia, ma purtroppo dobbiamo accettare la realtà. Per me è stata un'importante esperienza di vita, ho imparato che vige sempre la legge del più forte”. La squadra si sfalda tra incredulità e amarezza.

Il commento generale è stato uno: il Trapani per tre volte non è riuscito a batterci sul campo. Ci ha battuto nell'unica sede in cui non potevamo difenderci, fuori dal terreno di gioco, in un' aula del Tribunale. Infine anche il giocatore Marcello Manca ha voluto dire qualcosa prima di lasciare il ritiro: “Noi siamo onesti, sia chiaro una volta per tutte. Abbiamo vinto il campionato sul campo. A Favara nella partita incriminata, abbiamo preso pugni e sputi durante il riscaldamento poi in campo e a fine partita”.

Nelle stesse ore che noi tifosi vivevamo questo dramma sportivo, ricordo che a 60 chilometri di distanza la via Fardella, a Trapani, veniva presa d'assalto da tifosi granata che con le macchine a clacson spiegate, fumogeni e bandiere festeggiavano alla stessa maniera come quando si vince un campionato sul campo. Ma di questo ne parleremo successivamente, gli episodi e le circostanze da ricordare sono tanti, ed io fortunatamente li ricordo tutti.

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