“Vorremmo che Mazara fosse sempre così…”

Non abbandoniamoci a “luoghi comuni” facilitati dall’ovattata atmosfera natalizia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Dicembre 2023 11:10
“Vorremmo che Mazara fosse sempre così…”

L’atmosfera natalizia è magica e riesce a creare situazioni di vita reale che in altri periodi risultano difficili. Succede anche a Mazara del Vallo ove in questo periodo dell’anno, in particolare quello a cavallo del Natale (a Capodanno in molti preferiscono recarsi in altre località), festività che tradizionalmente si trascorre in famiglia, molti cittadini, di ogni età, fuorisede per motivi di studio e di lavoro sono in Città; succede anche a cavallo di Ferragosto ma il Natale è ben altra cosa… Fra il tardo pomeriggio e la prima serata di ieri, 25 dicembre, il centro di Mazara del Vallo è stato letteralmente “invaso” da una moltitudine di persone che volevano trascorrere qualche ora spensierata, con parenti e amici, brindando al Natale e alla felicità di ritrovarsi dopo mesi di lontananza.

La musica ha creato l’atmosfera giusta. E’ successo così in via San Giuseppe dove l’esibizione del gruppo “The Eggman”, cover band fondata circa 15 anni fa da Paolo Tedesco, e rinnovata nel tempo con l’ingresso di nuovi giovani musicisti, organizzata dal Cult Wine Bar, ha riunito una moltitudine di persone, e non solo tantissimi appassionati della musica dei “FabFour” (vedi nostra foto scattata ieri sera dalla scalinata della chiesa di San Giuseppe). In molti, soprattutto “autoctoni”, cioè coloro che risiedono tutto l’anno in Città, si sono chiesti: perché Mazara del Vallo non può esser così tutto l’anno? Una domanda semplice ma dalla risposta difficile.

La nostra Redazione si è numerose volte interrogata sulle motivazioni, attraverso servizi, testimonianze etc. Non staremo qui nuovamente oggi ad indagare su motivazioni socio-economiche, storico-antropologiche, sul fenomeno migratorio che, certamente, non riguarda solo la Città dell’Arco Normanno e del Satiro Danzante, ma moltissime altre realtà del centro sud. Bisognerebbe invece lavorare a partire dai dati, inconfutabili, relativi ad un’emigrazione quasi fisiologica. Il tema del ritorno dei giovani, dei “cervelli in fuga” etc.

è troppo complesso per essere affrontato quasi esclusivamente nelle campagne elettorali; ci sono variabili macro-economiche sulle quali risulta difficile, se non impossibile, influire. Allora ben vengano gli incentivi alle piccole iniziative private e ancor più gli investimenti pubblici affinchè questa martoriata terra, luogo ancestrale di diaspora, possa divenire sempre più attrattiva fornendo reali possibilità a quanti intendono sviluppare progetti innovativi nei vari settori, opportunità di crescita per tutto il territorio.

Ricreare, in ultima analisi, un nuovo “situazionismo” che favorisca la liberazione delle energie vitali e creative degli individui senza lasciarsi “soggiogare” da false illusioni o speranze che spesso nascono e muoiono, come nel nostro caso specifico, durante il periodo natalizio.

Francesco Mezzapelle  

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