Vicenda Mattarella-Governo, Cristaldi: “Nomina di un Ministro non minaccia la Repubblica, né i risparmi. Il PdR ha molti strumenti in mano per controllare operato del Governo”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Maggio 2018 19:09
Vicenda Mattarella-Governo, Cristaldi: “Nomina di un Ministro non minaccia la Repubblica, né i risparmi. Il PdR ha molti strumenti in mano per controllare operato del Governo”

La vicenda del “niet” del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Governo guidato dall’Avv.  Giuseppe Conte con il prof. Paolo Savona all’importante dicastero dell’Economia, e il conseguente incarico dato al tecnico Carlo Cottarelli, nelle ultime ore sta spaccando di fatto in due l’opinione pubblica italiana. In linea generale, da una parte alla maggioranza che ha votato per il M5S o per la Lega, e dall’altra la minoranza che ha votato per il Pd, Forza Italia ed altri partiti.

Il dibattito è molto acceso, e non mancano il riferimento a costituzionalisti e studiosi di Diritto in merito alle prerogative decisionali del Capo di Stato in merito alla formazione del Governo. Risulta interessante anche il punto di vista del Sindaco di Mazara del Vallo, già più volte deputato nazionale, nonchè Presidente dell’ARS, l’on. Nicola Cristaldi che, attraverso un video postato sul proprio profilo facebook, ha espresso la propria opinione in merito alla decisione presa ieri sera dal Presidente della Repubblica.

“Francamente –dice Cristaldi- diventa difficile condividere e immaginare che la nomina di un Ministro possa mettere in pericolo la Repubblica o, addirittura, minacciare i risparmi italiani. Credo che un Presidente della Repubblica abbia in mano molti strumenti per controllare quel che fa un Governo nella sua collegialità, o quel che fa anche un singolo Ministro. Un Presidente –aggiunge il primo cittadino mazarese- può persino non promulgare una legge, può rinviarla alle Camere.

Un Presidente della Repubblica può insistere affinchè il Parlamento riveda le proprie posizioni. Non è che un Ministro diventa imperatore e può fare quello che vuole. Ci sono passaggi legislativi, vi è il parlamento che decide che sull’approvazione delle norme, anche i decreti possano essere esaminati dal Presidente della Repubblica che può non condividerli e può chiedere che vengano riesaminati o addirittura revocati. Per non dire –sottolinea Cristaldi- che un Presidente della Repubblica quando avverte un atteggiamento di Governo, nella sua collegialità, non positivo per gli italiani o addirittura costituente pericolo, può persino diffidare il Parlamento, può anche sciogliere le Camere ed indire nuove elezioni.

Non si comprende la ragione –conclude l’ex Parlamentare- per la quale il Presidente della Repubblica fra i tanti strumenti in mano abbia invece deciso di non consentire la nascita di un governo. Io parlo –sottolinea infine Cristaldi- in merito ad aspetti di opportunità e non critico certo la legittimità del Presidente della Repubblica, francamente però si sarebbe potuto trovare un’altra strada”. Francesco Mezzapelle

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