“Una punta di Sal”. Scacco matto in politica…

A Mazara è cominciata la corsa verso le elezioni comunali, non vi è però ancora nulla di sicuro

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Ottobre 2023 13:07
“Una punta di Sal”. Scacco matto in politica…

Che la grande partita a scacchi per la carica di primo cittadino di Mazara sia già iniziata da un pezzo è ormai storia, nella corsa verso le elezioni comunali di primavera però non vi è ancora nulla di sicuro. Le voci si rincorrono e, quasi ogni giorno, spunta un possibile nuovo candidato. Si prende tempo e ciascuno vuole sapere quale è la mossa del suo eventuale prossimo avversario politico. Si gioca a scacchi dalla mattina a notte inoltrata perché ogni possibile candidato vuole trovare la giusta soluzione contro il possibile antagonista.

A volte si gioca anche al buio come nel poker, si argomenta su possibili “entrature” e non si vuole mai incassare il bluff” che sarebbe un grave sconfitta. Il tempo però scorre e il possibile candidato corre il rischio di perdere per strada diversi alfieri, cavalli e torri, sia tecnici che politici. L’atmosfera comincia ad essere pesante e siamo a sette-otto mesi dalle elezioni. E così su e giù per il tempo, affiorano prese di posizioni, inviti a persone e personaggi in vista, si cerca l’ “acchiappa voti”, personaggio molto corteggiato e che alla fine se il suo assistito verrà eletto, probabilmente verrà ricompensato con qualche favore o incarico.

Fanti e cavalli si muovono con circospezione, affiorano gli inconcludenti calcoli elettorali, si cominciano a preparare le liste, specialmente quelle civiche, perché quelle dei partiti devono superare le direzioni provinciali e regionali, almeno così sono le regole, se ancora esistono. In passato non si muoveva foglia se non si ubbidiva al “comando” dall’alto e valeva per tutti partiti. Oggi è un bel guaio perché a volte accade che la base del partito cittadino indichi delle persone in una lista e quella provinciale regionale ne indichi altre e non solo, ma chi “comanda” potrebbe anche indicare nuove alleanze tirandosi dietro candidati che gli “esponenti locali” avrebbero escluso.

A Mazara, ancora lontani dalle elezioni, ci sono già due candidati sindaci certi, l’onorevole Nicola Cristaldi che già è stato sindaco per dieci anni e che già ha espresso la sua volontà, l’ex assessore e vice sindaco Giovan Battista Quinci che già distribuisce dei biglietti da visita ma ci sarebbe anche l’attuale sindaco Salvatore Quinci per il quale alcuni suoi assessori e fedelissimi hanno firmato un documento in cui chiedono la sua ricandidatura ma lui, il sindaco, ancora non ha risposto a queste sollecitazioni e, quindi, la sua candidatura rimane nel limbo come quella di molti altri e altre perchè ci sarebbe anche la novità di una o più candidate donne a sindaco.

Di altre voci non ne parliamo perché da qui alla prossima primavera chissà cosa accadrà, come se sedersi sulle poltrone dell’ex Convento dei Carmelitani, sede del Comune, non ci fossero grandi responsabilità. Sulla scacchiera dunque, pezzi bianchi e neri ma anche rossi, gialli, verdi e invisibili: mosse su mosse e nulla di sicuro e di scontato quindi. Ma si sa, a questo “gioco” vince chi ha più pazienza. E più lungimiranza. La battaglia dei “documenti” stampa inviati ai siti per dire “io ci sono” o “il mio partito c’è” non paga, crea confusione e polemiche che non servono a nulla.

Il web impazza e queste diatribe tra partiti e uomini di partito, fanno crescere la tensione ed anche il disgusto ad una fascia di cittadini che vorrebbe sentir parlare di altro, di come saranno i prossimi cinque o dieci anni, se il terzo ponte si farà, se le tariffe per i loculi cimiteriali diminuiranno, se l’acqua dei rubinetti la potremo bere, e tanto altro ancora, oppure se gli attuali passaggi a livelli verranno automatizzati con i sistemi in atto delle Ferrovie dello Stato, perché, scordiamocelo, almeno per i prossimi anni, i passaggi a livello resteranno così ma l’elettronica ci può dare una mano, con attese dietro le sbarre non da venti minuti ma da venti secondi.

Intanto, in vista delle elezioni, associazioni, istituti, centri studi, think-tank prosperano. Spesso,non si identificano con un partito, collocandosi in aree di più ampia identità politica. O magari, si collocano in un partito, ma con un mix di presenze e dipartecipazione inedito. Ci sono leader di partito locali e provinciali ma non i partiti, che non avanzano proprie proposte. E succede che non è più il partito che indica alle istituzioni obiettivi, tempi, metodi, scelte.

In larga misura, sono le istituzioni che decidono, mentre il partito esercita una funzione di adesione e supporto. Però non è un caso che le sole assemblee di partito ampiamente partecipate siano in genere quelle che decidono liste e candidature, o eleggono segretari e organi dirigenti. Mentre la dialettica tra i partiti è un gioco di scacchi in cui cadono o avanzano sindaci, presidenti, consiglieri, e pedine assimilate. Ma alla fine i cittadini-elettori a qualcuno dei candidati “eccellenti” daranno, magari, scacco matto.

Salvatore Giacalone

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