Pietrangelo Buttafuoco ha pubblicato nel 2014 un libro-pamphlet dal titolo “Buttanissima Sicilia. Dall'autonomia a Crocetta, tutta una rovina” (Bompiani editore) , un j'accuse radicale di uno scrittore sempre sul campo, e da sempre impegnato a dire il suo no deciso, irrevocabile, alle "cose" di Sicilia. Nel libro, la “rivoluzione” farlocca del governatore, Rosario Crocetta, e lo Statuto d'Autonomia regionale “da cui - scrive Buttafuoco – ha origina il malaffare e un costume politico che non può più essere accettato”.
Diciamolo chiaramente: cosa è cambiato dal 2014 ed anche in precedenza in questa terra baciata dal sole ma che sta affogando nell'indifferenza? Per cosa ? Si è ripetuta! Per le spese pazze, per quelle sottobanco, per il bilancio, per la sanità, per la mafia che a parole si combatte ma in realtà li lascia prosperare indirettamente, girandosi da un'altra parte e fingendo invece di guardare nella giusta direzione. Lo aveva detto Sciascia, parlando di "professionisti dell'antimafia". E poi ancora: gli "enti mangiasoldi", il mare delle sovvenzioni che vanno e vengono, l'eccesso infermale di dipendenti pubblici, gli scandali quasi quotidiani, centinaia di arresti, traffici di droga, violenza sulle strade e sulle piazze, giovani armati di pistole, giovani che escono di casa con il coltello in tasca o nascosto in auto o nel bagaglio della moto e si potrebbe continuare all’infinito con le ruberie quotidiane e le gare di appalto truccate.
Anche la natura si è corrotta. Nella nuda terra siciliana, tra gli insetti laboriosi ecco spuntare le microspie delle procure.
Un libro provocatorio quello di Buttafuoco che sembra scritto oggi ed invece è di undici anni fa. E non è cambiato nulla. Un film che si ripropone oggi con giudici e investigatori sempre in primo piano. Un libro contro i padroni, i campieri e i sovrastanti, veri o presunti, a cui la Sicilia, quella vera e ancora memore della sua antica dignità, è stanca di dare ospitalità all'infinito. Ma, purtroppo non è così perché spuntano i vecchi marpioni e si ritorna sempre indietro ad un passato che sembrava scomparso e che invece affiora, “tanto per tenere sempre fresca la memoria” - scrive un anonimo sui social.
Separata dal resto del mondo, l’isola appare speciale: è un microcosmo che incuriosisce, attrae, e talvolta spaventa. Limite ed eccesso possono coesistervi. In Sardegna ci sono gli asini nani, nell’isola di Man ai gatti manca la coda, in Sicilia, e in diverse piccole isole del Mediterraneo, durante la preistoria vivevano elefanti nani. Come sono i nostri politici del Palazzo dei Normanni. Il popolo ubbidiente che li votano, sembrano immensi e irraggiungibili, capi e sottocapi. Ed invece sono uomini “normali” affaccendati nelle loro faccende che guardano, scrutano, poi vanno sulle pagine dei giornali e parlano di milioni stanziati, di opere immense, della sanità che verrà, dell’acqua che sgorgherà da i rubinetti dell’isola, la spazzatura che verrà inghiottita da macchine incredibili di ultima generazione.
Si, è tutto incredibile in Sicilia, anche gli scandali che in politica nnon mancano mai, come nel passato.
Ed ora? Ed ora si dovrà attendere che le acque si calmino per ricominciare con le solite promesse, i soliti milioni stanziati, le grandi opere che si faranno, in sostanza la solita solfa per una Sicilia che non cambierà mai con strategie ed uomini politici riciclati o arrivati alla ribalta per “eredità” del padre verso il figlio o a consanguinei, uno scranno a Sala D’Ercole ci sarà sempre. E poi, ancora, all’idea romantica della Trinacria quale Magna Grecia si sono sostituiti i cliché di sicilianità: delitti d’onore, passioni ancestrali, gelosia, gentiluomini che assistono al declino della loro classe, lupare, fichidindia, sole, mare...
Immagini fondate sulle narrazioni dei grandi scrittori dell’Ottocento e del Novecento che hanno reso celebre l’isola: Verga, Pirandello, De Roberto, Brancati, Tomasi di Lampedusa, Sciascia… Romanzi e novelle cui hanno fatto da cassa di risonanza i film e le fiction televisive che vi si sono ispirati. Gli esempi potrebbero essere molti. Ma oggi siamo ancora una volta frastornati da politici marpioni che cercano soldi, potenza e riverenza. Ha ragione Pietrangelo Buttafuoco, questa è una “Sicilia buttanissima”.
Salvatore Giacalone