"Una punta di Sal". Incidenti sul lavoro, 30 anni fa la tragedia che sconvolse Mazara del Vallo

In Italia purtroppo le morti sul lavoro continuano a crescere di anno in anno. Alcuni dati

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Settembre 2025 08:41

"Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita". Queste le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Vogliamo ricordarle, perché sono più che mai attuali anche in questo 2025. Non esiste una soglia "statistica" sotto la quale il fenomeno della negligenza in materia di sicurezza sul lavoro, può essere tollerato. Perché ogni vita conta, ogni vita ha una storia, degli affetti e una dignità che merita di essere rispettata. Volendo attenerci strettamente a una questione di "numeri" in Italia purtroppo, la situazione sembra essersi aggravata.

Cala il sipario sul 2024 e la tragedia delle morti sul lavoro è ancor più inquietante e drammatica dell’anno precedente. Perché in 12 mesi sono state 1.090 le vittime in Italia contro i 1.041 decessi di fine dicembre del 2023. Stiamo parlando dunque di 49 vite spezzate in più nel 2024 (+4,7%)”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente commenta così l’epilogo delle statistiche del 2024 sulla base dell’ultima dettagliata analisi dell’emergenza realizzata dal proprio team di esperti.

Uno studio da cui emerge molto nitidamente come sia il settore delle costruzioni quello maggiormente a rischio, mentre per quanto riguarda i lavoratori, sono gli stranieri i più coinvolti dal dramma e gli ultrasessantacinquenni. “Si tratta di dati sui quali è indispensabile riflettere per invertire la rotta – sottolinea Rossato – perché dietro a molte di queste morti ci sono probabilmente le infide ombre del precariato, lacune nell’organizzazione del lavoro nelle aziende e carenze nella formazione dei lavoratori”.

A finire in zona rossa a fine dicembre 2024, con un’incidenza superiore al +25% rispetto alla media nazionale, c’è anche la Sicilia con 65 decessi. 

Mazara del Vallo ancora ricorda la tragedia consumatasi il 21 settembre 1995 presso lo stadio “Nino Vaccara” nella quale trovarono la morte due operai mazaresi Pietro Gangitano, 38 anni, e Piero Foggia, 49 anni. I due operai erano impegnati a smontare il ponteggio e sostegno servito per realizzare un cordolo in cemento, lungo 60 metri, che circondava le mura di via Diodoro Siculo dello stadio comunale. Erano circa le 14 tutto ad un tratto, quando quasi smontato il ponteggio, è ceduto l’intero cordolo schiacciando i due operai rimasti uccisi in quell’istante.

Una tragedia che ha sconvolto la città conclusasi poi nelle aule giudiziarie con alcune condanne ma senza risarcimento per le famiglie degli operai vittime del lavoro. Il 21 settembre prossimo saranno trascorsi 30 anni da quella tragedia ma i morti sul lavoro di cittadini mazaresi, in tutti questi anni, si sono accumulati, l’ultimo è avvenuto il 19 novembre 2024. E’ costata la vita a Giacomo Falzone Ingargiola, un operaio di 41 anni di Mazara del Vallo. L’uomo si trovava fuori città per svolgere lavori in un casolare nei pressi del torrente Lavinaio – Platani di Acireale quando, secondo le ricostruzioni, avrebbe perso l’equilibrio cadendo da un’altezza di circa quattro metri e morendo sul colpo.

La vittima, sposata, era in attesa di far ritorno a un B&B a Zafferana Etnea al termine del turno di lavoro. Mentre era appoggiata a un muretto nei pressi del torrente, avrebbe perso l’equilibrio, cadendo all’indietro e urtando violentemente il capo. 

Come si diceva sono 1.090 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 805 in occasione di lavoro (6 in più rispetto a dicembre 2023) e 285 in itinere (43 in più rispetto a dicembre 2023). In Lombardia il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (131). In Italia l’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con incidenza di 138,3), seguita dalla fascia di lavoratori con età compresa tra i 55 e i 64 anni (con incidenza pari a 54,5). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (279 su un totale di 805).Secondo gli esperti di infortunistica e l’Inail, le cause degli incidenti sul lavoro sono molteplici e includono quasi sempre: la mancanza di una formazione e informazione adeguata, la manutenzione inadeguata delle attrezzature, la mancanza di dispositivi di protezione individuale, la scarsa attenzione alla sicurezza da parte dei datori di lavoro.

In Italia ricordiamo che esiste il Decreto Legislativo 81/2008 che impone ai datori di lavoro di adottare misure di prevenzione degli infortuni e di fornire formazione (e informazione) adeguata ai dipendenti, garantendo l'uso di dispositivi di protezione individuale. È anche bene ricordare che sono previste delle importanti sanzioni per i titolari che non rispettano le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.

Salvatore Giacalone

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