Si tirano le somme dello scorso anno scolastico. Un fenomeno, quello della dispersione, che si registra pesantemente anche in provincia di Trapani, a Mazara del Vallo è uno dei Comuni in cui è più attenuato, Non siamo, insomma, in fondo alle classifiche ma c’è ancora molta strada da percorrere per tentare di uscire da questo grave problema che investe la società. In provincia di Trapani siamo sul 10%, la dispersione a Mazara è più contenuta. Ricordiamo che “È dovere e diritto dei genitori mantenere istruire ed educare i figli anche se nati fuori dal matrimonio.
La legge deve inoltre intervenire nel caso di incapacità dei genitori e assicurare piena tutela giuridica e sociale ai figli nati fuori dal matrimonio, equiparandoli a quelli nati nel matrimonio”. E’ l’art.30 della Costituzione Italiana. E quindi è reato non mandare i figli a scuola? Sì, non mandare i propri figli a scuola può costituire un reato penale, in particolare attraverso l'articolo 570-ter del Codice Penale, che punisce i genitori o chi ne ha la responsabilità per la dispersione scolastica o l'abbandono dei minori e per le assenze prolungate e ingiustificate che eludono l'obbligo di istruzione.
La legge prevede pene detentive, ma non c'è un'immediata forza pubblica che fisicamente costringa i minorenni a frequentare. Il reato scatta quando non si adempie all'obbligo di istruzione, che in Italia dura almeno dieci anni, dalla scuola dell'infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado. È importante notare che, nonostante l'obbligo scolastico e le sanzioni penali per i genitori, non esiste la possibilità di costringere fisicamente i minori a recarsi a scuola. Di fronte al rifiuto di un minore di frequentare la scuola, l'unica strada percorribile per i genitori è tentare di convincere i figli ad adempiere all'obbligo scolastico.
In sintesi, il comportamento dei genitori che non adempiono all'obbligo di istruzione può portare a conseguenze penali, ma il meccanismo di attuazione prevede la persuasione e l'applicazione delle leggi, non la forza fisica.
Nell’ultimo anno scolastico, secondo dati Istat, in Sicilia 9 ragazzi su 100 hanno abbandonato le scuole superiori pubbliche. Un dato allarmante, che sale oltre il 20% se si considerano anche gli istituti paritari e professionali. Dei 218.000 studenti iscritti nelle scuole superiori pubbliche siciliane, quasi 20.000 hanno abbandonato gli studi. Trapani, con un tasso del 10,47%, è la provincia con la maggiore dispersione, seguita da Ragusa e Siracusa. Palermo sfiora il 10%, mentre Messina registra il tasso più basso, con il 6%.La dispersione scolastica è considerata un fenomeno preoccupante, perché riguarda i giovani che rappresentano il futuro.
Sono state individuate tre importanti aree relative alle cause e/o fattori di rischio di tale fenomeno.Innanzitutto, l’area socio-familiare. Molte ricerche mostrano come ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati o da famiglie con scarse aspettative verso l’istruzione e verso il successo scolastico, hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima di aver concluso il percorso. L’altra importante area è quella maggiormente individuale. Tra le motivazioni dell’abbandono, infatti, vi sono variabili più soggettive, tra cui i disturbi di ansia, difficoltà a socializzare, fobia scolastica, attacchi di panico.
In questi studenti, non vi è un disinteresse verso la cultura, ma una difficoltà a fronteggiare positivamente i compiti di sviluppo che la scuola propone. La fascia più a rischio per questo fenomeno risulta essere tra i 14 e i 18 anni. In questa fase gli studenti si trovano a vivere un momento di vita estremamente delicato, ovvero, il passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta e ciò li rende più vulnerabili rispetto ai fattori di rischio.
Anche a Mazara del Vallo non manca la dispersione scolastica ed in particolare in qualche istituto delle scuole medie che si trova nei pressi di qualche quartiere che vive con parecchi problemi. Ogni anno si allontanano in totale dalla scuola una media di 100 ragazzi, maschi e femmine su un totale di circa 5000 studenti tra scuole medie e superiori. Poi vi sono altri 2500 alunni dei 4 Circoli didattici dove sono rare le unità che abbandonano. Gli studenti delle medie e superiori che non frequentano vanno ad ingrossare le fila dei nulla facenti con il rischio di scivolare nella delinquenza minorile.
Cosa fare? Un ruolo fondamentale è la famiglia perché in una casa dove non ci sono libri è davvero poco probabile che i figli possano avere un buon rendimento scolastico o un qualche minimo interesse per la cultura. E poi la scuola con l’applicazione di rinnovate metodologie. Sono le uniche due agenzie, la famiglia e la scuola, che possono individuare le vere cause e dare una soluzione al grave problema. Cosa si può fare per recuperarli e garantire loro il diritto all’istruzione? Sono domande dense e pesanti, che chiamano risposte difficili ma necessarie, perché il tema dell’abbandono scolastico è strettamente intrecciato con una lunga serie di questioni sociali ed economiche, dalla povertà educativa a quella materiale, dalla disoccupazione giovanile al blocco dell’ascensore sociale.La famiglia e la scuola, le sole ancore di salvezza ma aspettiamo altri suggerimenti per tentare di alleviare il fenomeno.
Salvatore Giacalone