“Una punta di Sal”. Candidati al mare con i fac-simili

Le elezioni politiche fissate il 25 settembre incideranno sulle vacanze degli italiani. Partiti al lavoro per le liste

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Luglio 2022 12:13
“Una punta di Sal”. Candidati al mare con i fac-simili

I comizi sotto l’ombrellone, con o senza la bevanda rinfrescante. I politici sul palco al posto dei cantanti da tormentone. E la tv che trasmette approfondimenti e talk show al posto di film e concertoni. Nell’estate delle temperature da record, gli italiani sperimenteranno per la prima volta nella storia della Repubblica la campagna elettorale d’agosto. Dal 1984 ad oggi, infatti, mai era successo che le elezioni politiche si svolgessero nella seconda metà dell’anno. L’ultimo precedente risale al 1919, all’alba dell’era fascista, quando ancora c’era la monarchia. A oltre un secolo di distanza, gli italiani sono chiamati alle urne il 25 settembre, due giorni dopo la fine dell’estate. Ecco la vera sorpresa dell’anno di grazia 2022.

L’immediata e conseguente richiesta di privacy da parte di Totti e Ilary, dopo il comunicato stampa della loro separazione, avrebbe potuto tenere compagnia all’estate degli italiani sotto l’ombrellone o magari altre chiacchiere che il gossip nazionale e anche locale, mazarese, non fa mancare mai. Dopo un po’ di incertezza, scartato il calcio mercato, ero convinto che solo qualche anticipazione su Grande Fratello o Isola dei Famosi potesse dare sostanza vera a pomeriggi da ghiacciolo. E invece, colpo di scena. Arriva la politica in soccorso. Quando mai succede! Con le Camere sciolte, non dal caldo ma da Mattarella, che questa volta non ha più potuto rispedire Draghi a Palazzo Chigi. Bastava il caldo record. E no, invece. Arriverà pure la campagna elettorale a scuotere le giornate quanto l’anticiclone africano o quel che è ad aver spinto così su il termometro.

Qualcuno con un po’ di ironia dirà che almeno così i politici saranno costretti a tirarsi su le maniche d’estate. Io vi dico che ci sarà da rimpiangere il Festivalbar. La tribuna elettorale a un tiro di schioppo da Ferragosto o i comizi con zanzare sono chiaramente un attentato alle ferie. E in spiaggia pensare che i vari tornei di carte ed altro, saranno disturbati dagli aerei con gli striscioni “vota Antonio”, anziché quelli con le promesse di matrimonio, mi fa rabbia. Considerato che dopo il 25 settembre, giorno già calendarizzato alle urne, per la nostra Italia non credo cambierà molto.

Perché almeno così, tra gradimenti e punti percentuali, ci dirà il primo exit-poll sulla sabbia in riva al mare. In attesa dell’ottavo governo in dieci anni. Si dice che la necessità di avere un governo nel pieno delle sue funzioni nel minor tempo possibile, per poter affrontare subito la legge di Bilancio e le misure legate al Pnrr, ha portato alla scelta della prima data utile per il voto.

Così, mentre mezzo Paese si starà godendo le ferie di Ferragosto, al Viminale ci sarà la corsa dei partiti a depositare i contrassegni e i simboli elettorali: il termine è fissato per il 12, 13 e 14 agosto. Nemmeno una settimana e arriveranno i giorni dedicati alla presentazione delle liste: il 21 e il 22 agosto. A quel punto buona parte degli italiani starà cominciando a preparare le valige per il rientro dalle vacanze: ad aspettarli non ci saranno solo uffici e lavoro, ma anche l’ultimo mese di campagna elettorale, che inizierà ufficialmente martedì 26 agosto. Nella pratica la caccia ai voti dei partiti è già cominciata e nelle prossime settimane entrerà nel vivo. Il vero quesito, a questo punto, è il “come”. 

Con il richiamo del mare, le ferie e il caldo torrido, radunare qualche elettore nelle piazze diventerà un’impresa. Il segretario del Pd ha già annunciato di volersi giocare la carta delle Feste dell’Unità, da trasformare “nell’inizio della nostra campagna di comunicazione verso il Paese”. Di più, “comunicate con gli occhi di tigre ai militanti”, ha detto ai suoi. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha già provato a portarsi avanti con la manifestazione di mercoledì a Piazza Vittorio Emanuele II a Roma: una sorta di puntata zero della sua campagna elettorale.

Ma un conto è la Capitale, a luglio, un altro è girare le piazze di tutta Italia in pieno agosto come fecero Di Maio e Di Battista – allora alleati seppur distanti – all’inizio del 2018. All’improvviso, con gli italiani in vacanza, le località turistiche e in particolare balneari diventeranno la meta preferita dei politici in cerca di consenso. Tra un aperitivo, una partita a carte o a tamburello, qualcuno proverà a infilarci anche un comizio. E chissà che Matteo Salvini non scelga di tornare al “rilancio”per lanciare la sua corsa a Palazzo Chigi dalla riviera romagnola.

A quel punto, Giuseppe Conte potrebbe ripartire dalla sua Puglia per puntare a recuperare i voti di cui godeva il M5S al Sud. Il tema arriva perfino a preoccupare il settore del turismo: “Ad agosto ci sarà una campagna elettorale che certamente non è il migliore auspicio per la stagione turistica. Avremmo sinceramente preferito che si andasse a votare un po’ più avanti”, confessa all’Ansa Ivana Jelinic, presidente di Fiavet Confcommercio”. Per la Lega anche settembre sarà un mese decisivo: potrà spostarsi in montagna, dove sarà certamente più fresco, e sfruttare le feste di partito.

Il ritrovo a Pontida è fissato per il 17 e 18 settembre: l’ideale per tirare la volata alle urne. Intanto buone vacanze a tutti.

Salvatore Giacalone

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