Ultime della sera: “Viaggi del passato”

Il viaggio: momento di condivisione e di apertura nei confronti dell’altro

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Settembre 2021 18:30
Ultime della sera: “Viaggi del passato”

Sono felice di aver compiuto intorno agli anni ’80 estenuanti viaggi, che tali non mi sembravano perché ero giovanissima e l’entusiasmo di allora attenuava qualsiasi difficoltà. Si andava nel “Continente” con treni che attraversavano lo ”Stivale” per giungere dal sud al nord Italia in più di 24 ore. Già per arrivare da Mazara a Palermo necessitavano 4 ore perché ci si fermava in quasi tutte le stazioni. Da lì salivano in tanti, con parecchie valigie che non si sapeva più dove collocarle.

Di tanto in tanto ci si affacciava dal finestrino per capire con chi avresti condiviso il tuo scompartimento. Erano persone di varia provenienza. Inizialmente si stava in silenzio e, dopo un garbato saluto, ciascuno si sedeva dove trovava posto, e il “ghiaccio” si rompeva solo al momento del pranzo. Ognuno dalla propria borsa, che sembrava magica per tutte le vivande che conteneva, cominciava a prendere pasta, panini, bevande, di tutto e di più. E soprattutto chiedeva agli altri se “volevano favorire”.

Ci si ritrovava così ad assaggiare olive, frutta fresca, biscotti, in breve a condividere quello che avevamo. Si cominciava così a ridere, a parlare, a raccontare le proprie esperienze o le motivazioni che ci avevano indotto a compiere quel determinato viaggio. Si leggevano giornali, libri o insieme si giocava con i cruciverba. Si condivideva uno spazio ristretto con perfetti sconosciuti (famiglie, uomini, donne, bambini,…) anche la notte. Quei viaggi erano lunghi e faticosi ma, ai miei occhi, fantastici.

Non so se per gli adulti era cosi. Sembrava un’umanità che si muoveva per necessità varie che non temeva chi aveva accanto, con il quale probabilmente non si sarebbe mai più incontrato e con cui aveva condiviso, senza mai averlo visto precedentemente, un breve percorso di vita. Certamente mi rendo conto che non è il caso di compiere viaggi così faticosi, ma quell’apertura, di cui ho fatto esperienza su quei treni, nei confronti di chi ci sta accanto senza neppure conoscerlo, quella disponibilità a “spezzare”il pane con chiunque, mi chiedo se esiste ancora oggi o se prevale, a prescindere dalla pandemia che ci ha allontanati, la paura dell’altro.

di Grazia GIOGLIO

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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