Ultime della sera: “Scherzare con il fuoco...”

La piaga della siccità

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Luglio 2022 18:39
Ultime della sera: “Scherzare con il fuoco...”

In questi giorni scorrono le tristi immagini di un territorio devastato.

Da nord a sud campagne arse dalle alte temperature, bacini ridotti al minimo dall’assenza, da lunghi mesi, della pioggia; letti di importanti fiumi, i più grandi del nostro paese, ridotti a miseri ruscelli in via di esaurimento.

L’acqua del mare che risale le foci; le grandi catene agricole e produttive in ginocchio in un momento in cui l’acqua doveva rappresentare l‘elemento di forza per i prossimi raccolti ormai compromessi. Intere filiere di eccellenza quali quelle del riso, mais, grano, cereali etc. letteralmente in ginocchio.

Colpa dei cambiamenti climatici troppo repentini ovvero colpa nostra che ne abbiamo sempre trascurato i sempre più decisi segnali confidando nella nostra buona sorte?

Abbiamo continuato a sprecare la risorsa acqua e ancora oggi non ne stiamo facendo un uso consapevole fino a quando non si dovrà correre ai ripari estremi e qualcuno ci chiuderà i rubinetti.

Devo ammettere che questo funesto effetto mi mette addosso una certa paura perché l’acqua, bene essenziale, potrebbe scatenare guerre inenarrabili per il suo accaparramento ed è bene augurarsi che con intelligenza, consapevolezza e con la collaborazione di tutti si arrivi ad una gestione innovativa e intelligente di questa risorsa che non penalizzi nessuno magari trovando soluzioni nuove e radicali come il futuro ormai richiede.

Israele, abituato alla gestione dei terreni desertici e aridi ha sin da tempo adottato misure intelligenti che lo rendono ormai quasi del tutto indipendente dalla raccolta delle acque piovane attraverso una rete di dissalatori per ottenere l’acqua potabile e il riuso delle acque reflue per le attività agricole comunque gestite con immissione a goccia.

Penso che a tendere dovremo andare su queste strade oltre che migliorare e razionalizzare la raccolta delle acque piovane che arrivano sempre meno frequentemente ma caratterizzate da violenza e impetuosità nelle manifestazioni meteorologiche.

Ebbene amici, in tutto questo, il mio pensiero di uomo ormai alquanto avanti negli anni, ha provato a sdrammatizzare e da buon siciliano abituato da sempre alla “piaga” della siccità sono tornato con la mente agli anni della mia infanzia e della mia gioventù dove ho trovato alcune immagini che hanno sempre caratterizzato la vita di noi siciliani.

Le taniche di eternit che da sempre hanno abitato i tetti delle nostre case (evolute poi nei più moderni contenitori di plastica) accompagnate dal rumore operoso dei “motorini” o pompe per tirare su il prezioso liquido nei momenti in cui esso era reso disponibile per poi essere usato alla bisogna. Quanto clamore hanno creato nell’opinione pubblica non abituata a vedere queste cartoline panoramiche caratterizzate da questi elementi sui tetti?

Le nostre madri da sempre abituate a gestire le esigenze di pulizia e ogni altro fabbisogno non quando esse si manifestavano ma quando l’acqua era disponibile.

Anche le nostre colture, pascoli, piante e animali hanno sempre adattato il loro comportamento alla scarsità della risorsa acqua

Insomma l’acqua desiderata !

Ora, per fortuna, i tempi sono mutati ma l’allegoria del film Johnny Stecchino ci appartiene davvero e questo non lo dobbiamo dimenticare.

Anzi.... Sarà il caso che in tanti e in tutta Italia ne facciano memoria perché adesso il problema appartiene a tutti.

di Mare CALMO

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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