Ultime della sera: “Nomen omen”

Ovvero The importance of beeing Elisabeth

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
21 Settembre 2022 18:40
Ultime della sera: “Nomen omen”

Il Regno Unito, si chiama così, dovrà aspettare almeno tre successioni prima di poter avere forse sul trono un’altra regina.

Gli inglesi dovranno attendere prima le successioni di Carlo III, del Principe William e di George del Galles se la consorte di quest’ultimo darà alla luce una figlia come primogenita.

Per George se ciò dovesse accadere, sarebbe già una gran bella gatta da pelare per via della scelta del nome… chiamarla Elisabeth sarà una gran bella responsabilità se lo facesse e non sarà altresì un leggero fardello da portare per la bambina. Credo dovrà per forza di cose pensarci due volte prima di fare un passo del genere.

Indubbiamente cambieranno tante cose fino ad allora anche se personalmente credo che la Monarchia resterà sempre ben salda come istituzione e non perché il sentimento anti monarchico aumenterà… in fondo in fondo gli Inglesi sono più interessati alla gestione politica ed amministrativa dettata da chi sta al n°10 di Downing Street ed al business generato dalla Corona nel suo complesso sotto il profilo del turismo. Senza contare poi che i corvi della Torre di Londra sono ancora vivi, vegeti e più impertinenti che mai!

Pensate ad esempio all’indotto generato dal Trooping the Colour, al Cambio della Guardia, alla Torre e mi fermo qui pur potendo continuare ancora per molto. Ovviamente in certi discorsi sento spesso pronunciare e giustamente la parola Colonialismo ma è un capitolo questo che non riguarda per niente la defunta sovrana e sotto la quale l’Impero ha cominciato a disgregarsi… e poi il monarca regna ma non governa!

Nel momento in cui scrivo sto seguendo il funerale della Regina Elisabeth e la partecipazione della gente che è immensa credo lo dimostri. Una folla indescrivibile a Windsor per la tumulazione di Elisabetta accanto a Filippo di Edimburgo.

Ma è importante ritornare all’inizio…quello dell’importanza di chiamarsi Elisabeth.

La prima incoronata nel Gennaio del 1659 e morta nel Marzo del 1603, la seconda regina dal Febbraio 1952 e morta dopo 70 anni di regno! A mio avviso il più lungo della storia…più di quello di Luigi XIV poiché almeno i primi 15 anni del suo regno non contano una cippa per l’esercizio materiale del potere essendo salito al trono quando aveva poco più di quattro anni.

Due donne che hanno lasciato un segno indelebile del loro regno e che del quale George una volta compreso il suo ruolo sempre dovrà tenere conto sempre che nella sua linea di successione la prima sia una donna.

Le due Elisabetta diverse ma ben coscienti del ruolo ricoperto.

La prima, battagliera nel senso reale del termine ma con una grande visione dell’Inghilterra, riunendola infatti alla Scozia designando il figlio di sua cugina Maria Stuarda divenuto alla sua morte Giacomo I.

La seconda invece quasi predestinata a diventare Regina.

Mi piace ricordarla con due frasi tratte da alcuni suoi discorsi pubblici.

La prima in un messaggio augurale per il Natale del 1957:

“"Non posso guidarvi in battaglia. Non vi do leggi né amministro la giustizia. Ma posso fare qualcos'altro. Posso dare il mio cuore…”. Qui il riferimento alla Regina guerriera Elisabetta I è evidente.

La seconda frase:

"So che, nonostante l'enorme differenza costituzionale tra una monarchia ereditaria e un governo eletto, in realtà il divario non è così ampio... E ognuno, a suo modo, esiste solo con l'appoggio e il consenso del popolo.”

Una personale annotazione in chiusura:

Era in grado di riparare motori di auto e non aveva patente di guida…ma nonostante ciò guidava le ambulanze sotto le i bombardamenti di Londra.

Infine credo non avesse titoli di studio avendo studiato con insegnanti privati a Balmoral…e non dalla dirimpettaia di pianerottolo come tanti saputelli odierni.

di Corrado SANSONE

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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