Ultime della sera: “Manon Lescaut, un mito femminile dell’età moderna”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Dicembre 2020 19:49
Ultime della sera: “Manon Lescaut, un mito femminile dell’età moderna”

di Francesca RUSSO L'otium ormai abituale dovuto al confinamento da covid e la noia dovuta al maltempo mi portano a ripescare e a riflettere su vecchie letture risalenti a quasi trent'anni fa. Ieri pomeriggio ho ripreso "La storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut", dell'abate Prévost, pubblicato per la prima volta ad Amsterdam nel 1731. La figura e la vicenda di Manon sono esemplari di una mentalità squisitamente francese. Lei è una fanciulla di appena diciassette anni, bella, seducente e misteriosa; in una parola "charmante" nel senso etimologico di incantatrice.

Ed è ciò che accade a Des Grieux, giovane nobile e onesto, il quale già al primo incontro si ritrova <<d'un colpo infiammato d'amore fino a perdere la ragione>>. Da Amiens fuggono insieme per Parigi, teatro della loro incontenibile gioia. Finito il denaro, tuttavia, comincia l'irrequietezza di Manon, che non è donna in grado di rinunciare agli agi indispensabili per una vita allegra e spensierata. Situazione che la trasformerà ben presto da <<fedelissima amante>> a <<perfida traditrice>>.

Des Grieux cerca di elaborare la delusione e il dispiacere entrando in seminario con l'intenzione di prendere i voti, ma appena l'irresistibile Manon si ripresenta pentita, ritorna sui suoi passi, e i due giovani si ristabiliscono a Parigi. Gli innamorati, senza alcuna rendita, si procurano da vivere in modo disonorevole: lei approfittando delle sue grazie, lui giocando d'azzardo. Da qui in poi per De Grieux sarà una continua caduta, conoscerà il carcere, così come la sua compagna. Lui viene liberato grazie all'influente padre ma lei, ormai considerata una cortigiana di bassa condizione, viene condannata alla deportazione in America.

Des Grieux, benché cosciente del precipizio a cui molto probabilmente lo condurrà la passione per Manon, non riesce a rinunciare a lei e la segue fin nelle colonie d'oltreoceano, determinato a condividerne il destino. Tra i rigori della colonia penale, Manon appare trasformata, non è più la seduttrice frivola, cinica ed egoista ma una donna amorevole e devota. La coppia si appresta a santificare la propria unione nel matrimonio ma il nipote del Governatore francese, invaghito di Manon la pretende per sé.

I due rivali tentano di risolvere la questione con un duello in cui il nipote del Governatore sembra avere la peggio. Manon e il ferito De Grieux fuggono disperati attraverso le selvagge e solitarie pianure americane, in cui lei morirà redenta dalle sciagure come un'eroina della tragedia greca. Anche De Grieux è una figura tragica, un uomo giovane, nobile, intelligente che perderà tutto, il patrimonio, l'onore e la vita, per essersi abbandonato lucidamente ad una passione potente e distruttrice a cui non è possibile resistere.

Tipicamente indicativo della religiosità francese è il tocco della fatalità giansenista, l'inevitabile condanna cui si va incontro se non c'è l'intervento della Grazia, che pervade l'intera vicenda. Di qui il valore del romanzo e l'influenza che avrà nella letteratura, nella musica e nel cinema e che innalzerà Manon tra i miti e gli archetipi femminili dell'età moderna.

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