Termino il concerto per chitarre di tutto l'Istituto in un pomeriggio di afa.
È la prima volta che ciascun ragazzo, dalla 3° alla 1° media si presenta e sostiene in pubblico una performance musicale. Alcuni sono concentratissimi, altri meno, uno si blocca. Riprende più spedito e si riblocca. Piange. Mi feriscono quelle lacrime. Sono stati 2 anni durissimi e questa generazione che, a mala pena, ha iniziato a capire in cosa consiste la scuola secondaria si trova improvvisamente proiettata verso un mondo diverso che a tratti scimmiotta ancora, maldestramente, il precedente fondato sulla prestazione, l'arrivismo, l'efficienza, a tratti è all'opposto incentrato sull'interiorità, la profondità umana, l'acutezza di analisi e di giudizio.
L'anno scolastico volge al termine.
Cosa abbiamo imparato noi adulti?
Dove possiamo volgere lo sguardo per rinascere?
Verso dove andremo?
Mencarelli lo ha ben descritto: "dare rinascita ogni giorno in ogni fibra di me. Questo mi basta". Come dire... Alziamo le nostre vele, buon vento!
di Rossella VIACONZI
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com
