Ultime della sera: “La cura – parte prima”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Gennaio 2021 19:34
Ultime della sera: “La cura – parte prima”

di Mare CALMO La crisi sanitaria collegata alla pandemia ci ha fatto toccare con mano, in maniera estremamente spietata, come sia importante adottare una adeguata cura per combattere questo malefico virus ma anche come sia stato umanamente importante “prendersi cura” dei malati che hanno affrontato queste situazioni in un contesto di completa solitudine e isolamento dal contatto familiare ed affettivo. In tale senso ritengo che abbiamo assistito ad un salto di qualità del sistema sanitario che negli ultimi tempi era stato bersaglio e oggetto solamente di tagli e razionalizzazioni che oltre a svilirne il compito in termini di mezzi aveva creato disaffezione favorendo il sistema privato.

E’ così che il personale sanitario, invece, ci ha dimostrato come la vera “missione” del sistema sanitario sia il prendersi cura in maniera completa del malato assistendolo anche per gli aspetti comunicativi e psicologici utili a resistere in maniera forte in un contesto di solitudine e debolezza. Medici e infermieri sono così diventati i nostri eroi per tutto quello che hanno fatto in maniera spontanea, gioiosa e coraggiosa per rassicurare e sostenere malati e familiari. Le telefonate, le video-chiamate, le foto, i balletti e gli striscioni hanno fatto così da contraltare alle tristi immagini dello sfinimento e della morte che hanno contraddistinto i momenti più topici di questo ultimo anno della nostra vita.

Medici e infermieri, ancora, hanno lavorato senza sosta, senza guardare orari e turni; si sono resi disponibili a cambiare reparti; hanno aderito a selezioni per reparti covid e si sono spostati da luoghi meno coinvolti per supportare i colleghi delle zone critiche. Volontari, associazioni, pensionati e tanti liberi cittadini hanno poi completato lo scenario di generosità che è stato determinante per assistere le persone sole e in difficoltà senza dimenticare tutti coloro che aldilà del covid vivono già ai margini di una realtà solitamente indifferente.

Che dire allora: questi mesi ci hanno dimostrato che “la cura” passa attraverso la generosità e il coinvolgimento e che ognuno di noi può esserne parte. “La cura” non è soltanto un fatto scientifico o che deve seguire regole precise; “la cura” è un fatto emotivo che deve prendere tutti perché la realtà sta dimostrando che è molto sottile il confine tra sopperire al bisogno e il trovarsi ad aver bisogno. Molto più spesso di prima i fattori sociali, economici, naturali determinano cambiamenti non facilmente prevedibili che possono sovvertire le sicurezze di ciascuno di noi.

La vera sicurezza allora deve essere la capacità di sapere che sugli “altri” si può contare aldilà della vicinanza. “Prendiamoci cura” di noi; prendiamoci cura gli uni degli altri; prendiamoci impegni; prendiamo coscienza e responsabilità che il nostro ruolo va aldilà di quello che ci interessa in maniera diretta e che il “bene comune” in senso lato passa da noi e da una completa “cultura della cura”. Papa Francesco ha espresso in maniera piena questo percorso nel suo messaggio per l’ultima Giornata Mondiale della Pace sottolineando l’importanza della “cura” e del “custodire”.

La “cura” come strumento della promozione della dignità e dei diritti delle persone che, attraverso solidarietà, vicinanza e impegno di tutti si completi con la cura e salvaguardia del creato. Lascio la conclusione di questo articolo ad una parte del testo della Canzone di Franco Battiato che porta lo stesso titolo e vi aspetto al mio prossimo articolo che seguirà questo tema:   “Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore Dalle ossessioni delle tue manie E guarirai da tutte le malattie Perché sei un essere speciale Ed io, avrò cura di te”.

  La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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