Ultime della sera: “Il Marconi”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Marzo 2021 19:24
Ultime della sera: “Il Marconi”

di Danilo MARINO La figura del radiotelegrafista di bordo, inquadrato come ufficiale negli equipaggi della marina mercantile, rimane coperta, sulla terraferma dal medesimo alone di mistero che circonda, in generale, il mondo dei naviganti che Aristotele individua, non senza genialità, in una categoria umana ad hoc, a seguire quella dei vivi e quella dei morti. D’altro canto, chiunque abbia avuto modo di navigare ha potuto cogliere immediatamente la particolarità della sua mansione che si riflette, fatalmente, sulla sua personalità, essendo l’ufficiale RTF caratterizzato dalla più squisita singolarità, il che significa che l’organizzazione di bordo, categorica per chiunque altro, nel suo caso rimane rimessa al suo auto governo: essendo unico non fa turni, espleta il suo lavoro in autonomia, e soprattutto è l’unico a rimanere in contatto con la terraferma, dato che l’ascolto in plancia, accessibile a tutto il personale di coperta, è dedicato solo al servizio della navigazione.

All’Ufficiale RTF, invece, spetta, ed a lui solo, rispondendone esclusivamente al comandante, di mantenere il contatto con le stazioni costiere, ossia col mondo, su frequenze sempre più basse in onde sempre più lunghe man mano che si si allontana da terra. Ad una figura del genere spetta un nome, unico ed universalmente riconosciuto: quel nome non poteva che essere ‘Marconi’: a bordo di ogni nave battente bandiera o con equipaggio italiano l’ufficiale RTF è per tutti ‘Il Marconi’.

Che sia la singolarità la caratteristica principale del Marconi lo dimostrano anche quelle rare occasioni in cui la sua figura, bucando la coltre che nasconde la navigazione d’alto mare ai terricoli, ha ispirato qualche musicista. Su due piedi mi sovviene il Giovanni telegrafista di Enzo Jannacci che, poveraccio (Giovanni, non Enzo Jannacci) inseguirà a lungo, per l’etere, la donna di cui si è innamorato, fino ad apprendere, dalla radio, che si è sposata con un altro. E, naturalmente, “il marconista (che) nella sua torre, le dita lunghe celesti nell’aria, trasmetteva saluti e speranze per questa crociera straordinaria”.

Quella del Titanic, nell’omonima canzone di Francesco De Gregori. Infatti resterà sempre un mistero se la ragazza di prima classe, innamorata del proprio cappello, trovò poi il coraggio di farsi da baciare da lui prima del disastro. Forse finì meglio a Giovanni. In generale il ‘Marconi’ viene considerato, a bordo, il ‘cocco’ del comandante, dato il suo privilegio di essere l’unico a sapere cosa avviene a terra, il che lo mette nella condizione di avere un contatto diretto e scevro da osservanza di orario con chi, appena svanita la terra all’orizzonte, s’immedesima immediatamente nel suo ruolo di vice divinità: a nessun altro è consentito a bordo e, forse, la cosa suscita invidia.

Dico forse perché il Marconi che conobbi io, nella mia unica vera esperienza di navigazione transoceanica, fece, suo malgrado, eccezione. Bravissima persona, per carità. Ma a bordo di una nave dall'equipaggio mezzo genovese e mezzo napoletano, si ritrovò immediatamente emarginato del tutto per via di una sua inclinazione intollerabile ai liguri, tra cui figurava il Comandante: Era sampdoriano!!! Ma che c'entrano i napoletani, o meglio, gli stabiesi ed i torresi, direte voi? Eh beh..quelli, in un ambiente goliardico, come solo può esserlo quello di una nave in navigazione per mesi, ci si buttarono a pesce, non perdendosi un'occasione per gridargli in coro (senza che a loro importasse minimamente!) "Genova è solo ros-so-blu!!! Quanto a me, mi inventai, su due piedi, un gemellaggio Inter – Sampdoria ed in qualche modo instaurai un rapporto: da lui, appresi della morte di Enzo Ferrari e dell'omicidio Rostagno.

A fine settembre, essendo appassionato di ciclismo, gli chiesi notizie di chi avesse vinto il mondiale. E lui, non altrettanto amante della bicicletta come lo era del pallone, mi disse: "non ricordo esattamente, comunque era un nome straniero", lasciandomi deluso. Solo dopo esser sbarcato, ad ottobre, appresi che la maglia iridata ora stava addosso all'italiano Fondriest!!   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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