Spesso entrando in libreria per un acquisto ben preciso, i nostri occhi cadono su un titolo che attira la nostra attenzione ed è fatta! “il libro ci sceglie”. Senza indugi metto da parte il libro acquistato volutamente e mi fiondo nel manoscritto di Dumas.
“Il conte di Mazara” nasce come pubblicazione settimanale e solo nel 2019 vede la luce in Francia e nel 2021 in Italia. Per quelli che come me amano scoprire sempre più sulla storia della nostra città, il titolo ha una certa attrattiva.
Ambientato nella Palermo appena annessa al regno d’Italia con la missione Garibaldina, il libro ci avvolge per la minuziosa e affascinante descrizione della città definita “Paradiso del mondo” e il carattere dei Siciliani definiti da DUMAS “non solo artisti come gli antichi Greci, ma anche ospitali come i Saraceni e fastosi come i Normanni”; ingredienti che da soli bastano a colmare qualche vuoto di autostima legato alle vicende di quotidiane pastoie istituzionali.
La storia procede con un racconto snello e ritmo avvincente, ci fa rivivere con la naturalezza del quotidiano importanti fatti storici che armoniosamente si combinano per dare vita al romanzo.
Da maestro, Dumas ci fa entrare nelle vicende del palermitano Conte di Mazara, nobile di animo e per casato, vittima di una ingiuria infamante condivisa dall'ultimo mendicante alla più alta nobiltà. E come se non bastasse, le disavventure del Conte rovinosamente coinvolgono la figlia conducendo il romanzo verso un finale letteralmente “fatale”.
La piacevole e inattesa lettura lascia tuttavia inesaudita la mia curiosità di vedere una relazione fra il titolo del libro e la mia amata città.
di Angela ASARO
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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