Ultime della sera: “Did you feel Sicily?”

Sicily catched us….

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Maggio 2022 18:40
Ultime della sera: “Did you feel Sicily?”

Cinque giorni per ottenere questa risposta. Se pensiamo che i giapponesi ottimizzano il tour di Venezia, Firenze, Milano in meno 48h, cinque giorni sono un tempo infinito. Quando ho programmato la mobilità a Mazara per i nostri ospiti Erasmus con il format classico della “short mobility”, intrecciando visite del territorio ad attività didattiche, ho avuto come obiettivo “fare sentire” la Sicilia. Perché, diciamocelo francamente, aldilà di tutte le cose che vanno male, restiamo ostinatamente orgogliosi di essere Siciliani.

E quando riceviamo un ospite cerchiamo di dare il massimo e di farli sentire a casa sottolineando, contemporaneamente, che siamo stati imperatori. Sappiamo già che troveremo cumuli di stracci, scatoloni e sacchi della spazzatura esposti davanti le porte del centro storico. Speriamo che i nostri partner Europei, provenienti da posti freddi e pulitissimi, in cui la cura dello spazio pubblico supera il privato, releghino questi difettucci in un angolino nascosto della loro memoria.

Passo in rassegna tutte le mie precedenti esperienze di ospitalità Europea per scegliere i luoghi che rendono l’idea della bellezza che ci circonda: l’atmosfera africana della laguna dello Stagnone, le vestigia fenice di Mothia, l’opulenza dei mosaici federiciani, le campane di San Francesco e il richiamo alla preghiera del Muezzin dalla moschea Ettawa adiacente la Chiesa, la tarantella a ricordo della dominazione spagnola, le mollezze e gli agi dei nobili palermitani a palazzo Sant’Elia, Orlando e Rinaldo al museo delle marionette, la Lega Navale per osservare Mazara dal mare, il parco archeologico di Selinunte... sono solo escursioni di mezza giornata che da sole meriterebbero una permanenza di qualche giorno; un’esperienza totalizzante di colori e antiche vestigia di civiltà stratificate che rendono il viaggio in Sicilia un unicum.

La scelta del cibo è un capitolo a parte. Mentre i nostri ospiti strabuzzano gli occhi alla vista di arancine e panelle dorate ancora fumanti, intuisco il tilt delle papille gustative e mi preoccupo di far assaggiare busiate, muccunetti e anelletti raccontando la storia di quello che continuano a definire “delicious”.

La mobilità Erasmus ha questa importante peculiarità: vivi per qualche giorno alla maniera dei tuoi ospiti e agisci come loro. Nei paesi nordici togli le scarpe prima di entrare a casa, a scuola le riponi in un armadietto tutto tuo e ne indossi un paio che conservi e usi solo lì. Comportamenti solo per noi privi di senso, ma in realtà motivati dalla presenza di fango e neve sotto gli scarponi che rovinerebbero i parquet all’interno degli ambienti. A scuola al cambio dell’ora, invece che la classica campanella, ti può capitare di sentire brani di musica classica o di cambiare aula ad ogni lezione, porre la sedia sul banco e preoccuparti della pulizia del luogo che hai usato. E da insegnante? Per esempio, devi lasciare scritto il contenuto della lezione del giorno successivo per evitare perdita di tempo in caso di tua assenza, o indossare abiti formali durante il lavoro.

A questo punto, le attività didattiche frutto di un corposo lavoro di squadra di docenti e alunni, la socializzazione dei prodotti realizzati dai vari partner europei e lo scambio di buone pratiche sono decisamente la parte meno attraente della permanenza. Ma intanto, lavorando gomito a gomito, sforzandosi di scambiare informazioni, inviti, cibo e tempo libero pur se in un idioma usato solo a scuola, si costruiscono simpatie e intimità, legami ed amicizie. La consegna degli attestati di partecipazione del venerdì sancisce la conclusione delle attività.

Arriva il momento degli addii, occhi appena lucidi per i più introversi o fiumi di lacrime inarrestabili, ringraziamenti e scambi di doni. Lì si ha la certezza che, dopo qualche tempo, rivedendo le foto e le riprese della permanenza a Mazara, anche gli spazi didattici mattutini conquisteranno dignità pari alle visite, entrando a far parte dei ricordi e delle emozioni vissute dal 16 al 20 maggio 2022. Ce l’abbiamo messa tutta.

di Angela ASARO

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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