Torna l’equipaggio ma non il peschereccio. Le autorità tunisine vogliono 69mila euro.

Redazione Prima Pagina Mazara
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22 Settembre 2017 15:21
Torna l’equipaggio ma non il peschereccio. Le autorità tunisine vogliono 69mila euro.

Tornerà in Italia, ma senza barca, l'equipaggio del peschereccio mazarese Anna Madre sequestrato una settimana fa in acque internazionali da militari tunisini. Lo conferma uno degli armatori, Giampiero Giacalone. «Considerato che la vicenda - dice - è ancora in attesa di sviluppi, i marittimi hanno deciso di rientrare. Nell'attesa del dissequestro il peschereccio rimarrà al porto di Sfax».

L'armatore aggiunge anche che l'ammenda commi nata dalla Commissione tunisina per il rilascio del motopesca non ammonta a 50 mila euro, ma a 69 mila.

"Ho appreso la notizia dell'ammontare dell'ammenda in nottata direttamente dall'ambasciatore italiano in Tunisia, De Cardona - dice l’armatore della società Pesca giovane srl Giacalone - Si tratta di una somma per noi enorme, così alta perche ci contestano la recidiva. Ma né la barca ne il comandante hanno mai avuto precedenti di questo tipo. La somma va a sommarsi alla perdita dei 40mila euro del pescato che era a bordo e che è stato sbarcato e preso in consegna dalle autorità tunisine e alle giornate di fermo del motopesca”.

Il peschereccio Anna Madre era già sfuggito a un tentativo di sequestro, sempre ad opera di militari tunisini, lo scorso 2 agosto, mentre si trovava sempre in acque internazionali.

Redazione

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22/09/2017

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