Tonnarella, ma i flangiflutti e l’illuminazione dopo la fine dei lavori nel tratto crollato? Rischi di altri crolli e disagi dei residenti

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Dicembre 2016 17:20
Tonnarella, ma i flangiflutti e l’illuminazione dopo la fine dei lavori nel tratto crollato? Rischi di altri crolli e disagi dei residenti

Il 26 ottobre scorso l’Ammini- strazione Cristaldi annunciò l’ultimazione dei lavori nel tratto di lungomare Fata Morgana, a Tonnarella, compreso tra il civico 138 e la Via della Resistenza, interessato dagli interventi di ripristino per assicurare la piena viabilità della strada che era crollata a fine del 2014; la prima faglia, a causa delle mareggiate si era aperta ai primi di novembre di quell’anno.

Sono pertanto passati circa due anni prima che l’intervento di ripristino della sede viaria fosse ultimato, appunto il 26 ottobre scorso, con la la posa dell’asfalto dopo aver eretto il muretto di contenimento.

I lavori sono stati effettuati dalla ditta "Il Costruire" di Alcamo che si è aggiudicata, nell’agosto 2015, il pubblico incanto con un ribasso del 38,24% su importo a base d’asta di 164.462,03 euro. L’importo complessivo dell’appalto è di € 280.000,00 di cui € 164.462,03 per lavori soggetti a ribasso d’asta; € 2.728,34 per oneri di sicurezza sui lavori non soggetto a ribasso, € 46.303,77 per costo manodopera non soggetti a ribasso, ed € 66.505,86 per somme a disposizione dell’Amministrazione.

“L’intervento di ripristino –si leggeva sempre in quella nota del 26 ottobre scorso- ha perseguito obiettivi di difesa delle aree urbane e delle infrastrutture concretamente minacciate dal moto ondoso e il ripristino delle condizioni ottimali per il transito veicolare e pedonale nonché l’uso delle spiagge limitrofe. Nelle prossime settimane si provvederà inoltre al ripristino della pubblica illuminazione nell’ultimo tratto del lungomare Fata Morgana”.

I lavori che erano iniziati lo scorso maggio furono sospesi ad agosto per poi riprendere fino al completamento annunciato dall’Amministrazione. Un iter però abbastanza complesso quello dell’inizio dei lavori; a quanto pare dopo l’aggiudicazione della gara di appalto vi era stata l’opposizione di una ditta concorrente e ciò avrebbe causato dei ritardi all’inizio dei lavori dell’impresa alcamese.

Eppure alla fine dei lavori alcune cose non tornano, e rimangono senza risposta degli interrogativi. Andiamo per ordine.

“Grazie alla collaborazione con il Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche, i nostri uffici –dichiarò in una nota l’8 giugno 2015 il sindaco Nicola Cristaldi- hanno predisposto un progetto che ci consentirà il recupero del tratto di lungomare in tempi brevi ma ci permetterà altresì di mettere in sicurezza il tratto Est del lungomare per gli anni futuri. Realizzeremo questi interventi con fondi comunali. L’intervento oggetto dell’appalto –si legge sempre in quella nota- persegue prioritariamente obiettivi di difesa delle aree urbane e delle infrastrutture concretamente minacciate dal moto ondoso e il ripristino delle condizioni ottimali per il transito veicolare e pedonale nonché l’uso delle spiagge limitrofe per la diretta fruibilità a fini balneari per non arrecare pregiudizio all’offerta turistica.

Previsti, in particolare: la realizzazione di un muro costituito da massi artificiali in calcestruzzo dalle dimensioni che variano sulla base della morfologia dei luoghi dove saranno istallati, che consentirà l’immediato ripristino della sede viaria, mentre il compito di frangiflutti sarà affidato a degli scogli artificiali di II categoria che saranno realizzati al termine della stagione estiva".

Quindi la novità annunciata dall’Amministrazione era la collocazione di “scogli artificiali”. Ricordiamo che qualche anno prima lo stesso tipo di crollo aveva riguardato il tratto successivo in direzione Capo Feto. Perchè in quell’occasione non erano stati previsti i flangiflutti artificiali che avrebbero forse evitato il nuovo crollo? Così l’intervento effettuato qualche anno fa, costato complessivamente circa 300mila euro (vedi la grandissima quantità di cemento utilizzata per proteggere il tratto di strada ripristinato), sarebbe risultato soltanto una soluzione tampone visto che la forza delle mareggiate ha provocato nuovi danni.

Ma ad ogni modo nell’ambito dei lavori per ripristinare il tratto crollato nel novembre 2014 (vedi foto n.12) si era prevista la collocazione in mare di scogli artificiali, quindi il problema di nuovi possibili crolli sarebbe stato evitato. Invece ad oggi nei lavori ultimati lo scorso 26 ottobre non si notano gli “scogli artificiali” che avrebbero dovuto attutire la forza delle mareggiate.

Chissà che fra qualche mese un’altra serie di “mareggiate assassine” non facciano crollare, a causa della mancanza di flangiflutti artificiali, il tratto del lungomare ancora antecedente a quello appena sistemato.

Nel frattempo, in attesa di una soluzione definitiva del problema (speriamo davvero che la nuova soluzione dell’Amministrazione possa essere implementata), i residenti in quel tratto di Tonnarella, dove vi sono molte villette abitate anche nella stagione invernale, lamentano quotidianamente dei disagi a causa della mancanza di illuminazione di quel tratto del lungomare, l’atmosfera in quella zona, spesso teatro di furti nelle abitazioni, al calar del sole è spettrale. Ma anche il rispristino dell’illuminazione non era previsto nell’intervento?

Ci siamo recati sul suddetto tratto del lungomare Fatamorgana (vedi foto 1) per verificare di persona la situazione; guarda caso abbiamo registrato la presenza di un camion della ditta aggiudicatrice dei lavori con degli operai che stavano montando un pilone della luce in vetroresina, alto circa 8 metri, con un sistema a led. Purtroppo quel palo sarebbe stato l’unico montato e l’impianto di illuminazione non sarebbe stato acceso.

Abbiamo chiesto agli stessi operai sul perché non montati altri piloni della luce ed acceso l’impianto, abbiamo anche chiesto della questione dei flangiflutti. Il responsabile della Ditta ci ha perentoriamente risposto che la Ditta si era attenuta al progetto e agli ordini di servizio impartiti dai progettisti. Forse i lavori non ancora ultimati?

Francesco Mezzapelle

09-12-2016 18,00

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